Voglio ritirarmi: il pilota in F1 non finisce la gara | Penalità severissima della FIA
Domenica da incubo per il pilota, gara pessima e lite con i box.
Le tensioni tra i piloti di Formula 1 e i loro team di ingegneri e meccanici ai box sono parte integrante del folklore di questo sport. Una delle liti più celebri riguarda Sebastian Vettel durante il Gran Premio di Turchia 2010, quando ignorò l’ordine del box di mantenere la posizione dietro al compagno di squadra Mark Webber, causando un incidente disastroso. Vettel, nel team radio, accusò il collega, mentre gli ingegneri furono criticati per non aver gestito meglio la situazione. L’episodio lasciò strascichi per tutta la stagione, evidenziando quanto sia sottile l’equilibrio tra competitività e collaborazione interna.
Un altro esempio emblematico si verificò con Fernando Alonso nel 2015, quando guidava per la McLaren-Honda. Durante il Gran Premio del Giappone, esasperato dalle prestazioni scadenti della sua monoposto, Alonso definì sarcasticamente il motore Honda un “motore da GP2”, un commento che fece scalpore. Questo attacco pubblico imbarazzò i tecnici e mise a dura prova il rapporto tra il pilota spagnolo e il fornitore giapponese, già sotto pressione per i deludenti risultati.
Lewis Hamilton non è stato immune a questi contrasti. Nel 2016, durante il Gran Premio d’Europa a Baku, Hamilton si lamentò ripetutamente di problemi con le impostazioni della vettura. Quando gli ingegneri, a causa delle restrizioni regolamentari, non poterono fornirgli indicazioni precise, il pilota britannico si infuriò. Hamilton accusò il team di non supportarlo adeguatamente, generando un confronto acceso e attirando critiche dai fan e dagli esperti.
Anche Max Verstappen ha avuto momenti turbolenti con il suo team. Nel Gran Premio di Spagna 2021, Verstappen criticò duramente i box per una strategia giudicata errata che lo costrinse a perdere terreno contro Lewis Hamilton. La frustrazione del pilota olandese si riversò via radio, con commenti taglienti che evidenziarono il lato teso e competitivo delle gare, ma che sono anche segno del desiderio dei piloti di ottenere sempre il massimo.
Il finale tra Hamilton e la Mercedes
Il periodo di Lewis Hamilton con la Mercedes è stato straordinario, caratterizzato da sei campionati mondiali e oltre 80 vittorie in gara dal suo ingresso nel team nel 2013. La sua collaborazione con le Frecce d’Argento ha permesso di stabilire numerosi record, tra cui la striscia più lunga di campionati costruttori consecutivi dal 2014 al 2021. Tuttavia, le recenti difficoltà del team contro una Red Bull dominante, in particolare dopo i cambiamenti regolamentari del 2022, hanno rappresentato una sfida.
Guardando al futuro, Hamilton lascerà la Mercedes alla fine del 2024 per unirsi alla Ferrari nella stagione 2025. Questo rappresenta un cambiamento significativo nella sua carriera, con il pilota britannico in cerca di una nuova sfida dopo più di un decennio con la Mercedes. La sua mossa è destinata a ringiovanire la Ferrari, rafforzando al contempo la sua eredità mentre si adatta alla storica Scuderia negli anni finali della sua illustre carriera in F1.
Lite Hamilton-box e penalità
Sta finendo nel peggiore dei modi il rapporto tra Hamilton e la Mercedes. Il futuro pilota Ferrari, nell’ultimo Gran Premio del Qatar, ha discusso spesso con i box, rimediando anche due penalità per falsa partenza e velocità eccessiva in corsia box. Duro botta e risposta via radio tra lui e l’ingegnere di pista Peter Bonnington.
Il pilota non avrebbe voluto terminare la gara, chiusa al 12esimo posto a quasi un minuto dal vincitore, ma ha ricevuto un secco no dai box. Dopo il primo no, all’insistenza di Hamilton, Bonnington ha risposto piccato “Se vuoi una penalità di 5 secondi nel prossimo Gp fai pure”.