“Prima o poi doveva succedere, ho preso questa scelta e pazienza…”. Ciccio Vindigni, grande ex difensore tra le altre di Akragas e Siracusa, da qualche tempo ha smesso col calcio giocato. Con il roccioso difensore, Goalsicilia.it, ha parlato della situazione della squadra agrigentina, club nel quale ha militato per ben tre stagioni.
L’Akragas sta vivendo un periodo tormentato…
“Dopo tanti anni ad Agrigento so quanto la gente tiene alla squadra. Farebbe rabbia una scomparsa dell’Akragas. Si dice però che ci sono buone probabilità che gli iraniani entrino in società e salvino il salvabile. Ci spero tanto. Dopo tanti anni di sacrifici, dopo che abbiamo fatto sì che la squadra arrivasse ad una categoria più consona alla città, dispiacerebbe perdere tutto”.
La cavalcata dall’Eccellenza alla Serie C penso sia una cosa indelebile della tua carriera da calciatore…
“A voglia…Sono stati gli anni più belli della mia carriera sia calcisticamente che di vita. Agrigento per me sarà sempre nel cuore”.
Qual è il ricordo più bello della tua avventura col Gigante?
“In tre anni ce ne sono tanti, abbiamo raggiunto tanti obiettivi. Quando abbiamo vinto il campionato di D però è stato un momento magico”.
Qual è la partita che non scorderai mai?
“Una delle partite più belle, nonostante il risultato non ci abbia sorriso, è stato quella col Savoia. L’anno prima della promozione, abbiamo fatto 0-0 in casa con loro, poi siamo arrivati secondi e abbiamo perso la finale play off. Partita spettacolare però per la cornice di pubblico: stadio pieno ed emozioni fantastiche. Sarebbe stato più giusto se avessimo vinto noi, ma la storia è questa, per fortuna abbiamo aspettato solo un anno in più”.
Con te in quelle stagioni c’era Saraniti che dopo tanta gavetta è ora al Lecce. Ti aspettavi il suo exploit?
“Sicuramente. Un ottimo giocatore oltre che una gran brava persona. Anzi penso sia arrivato un po’ troppo tardi nel calcio che conta, meritava di toccare queste categorie anche prima”.
Chi ha avuto un po’ di sfortuna è mister Rigoli con gli esoneri prima a Catania e poi alla Sicula Leonzio…
“Dispiace tanto. Anche lui costituisce una parte importante della mia carriera, gli devo tanto. Sono comunque cose che nel calcio capitano, un po’ la sfortuna, un po’ la società che non ti appoggia al cento per cento. Magari ha bisogno di percorrere altre strade”.
C’è una curiosità legata alla tua carriera?
“È stato bello, quando mi sono sposato, la curva biancazzurra mi ha fatto arrivare a casa ben 100 rose bianche. Il rapporto tra me e la piazza di Agrigento va al di là di qualsiasi altra cosa. Amore a prima vista”.
Se la squadra dovesse tornare a giocare all’Esseneto, andresti a vedere una gara?
“Magari, se la squadra torna dove merita, qualche volta ci andrò a guardare un match. Se non sarà per questo, comunque andrò ad Agrigento con la mia famiglia perché da tanto non vado e ho diversi amici”.
Magari in uno scontro salvezza, chissà…
“Speriamo, mi auguro si risolva tutto nel miglior modo possibile”.