Vinci a GS.it: “Confermo idea di rilanciare Marsala 1912. Si riparte dalla Prima categoria, ma si potrebbe…”
Vuole provare a rilanciare il Marsala 1912 nonostante la presenza dell’Asd Mar
Vuole provare a rilanciare il Marsala 1912 nonostante la presenza dell’Asd Marsala che ha ottenuto la promozione in Serie D. Ci riferiamo a Luigi Vinci, amministratore unico del club lilibetano con cui abbiamo fatto il punto della situazione. Queste le sue parole a Goalsicilia.it.
Presidente, pochissimo tempo fa hai dichiarato di voler rilanciare il Marsala 1912. Confermi?
“Sì, confermo tutto. Lo sento come un dovere verso la città e verso quei tifosi legati a al club. A me dell’altra squadra non interessa, non sono il tipo che parla male e anzi penso che ognuno debba pensare a sé stesso. La gente di Marsala valuterà cosa fare, io lo ritengo un impegno morale verso la città”.
L’anno scorso però sembrava doveste collaborare…
“Sì, il tentativo c’è stato ma non è andato bene. Magari non era il momento, non c’erano i presupposti. Oggi la mia intenzione è di rilanciare il 1912 a prescindere dalla categoria, non importa quale sia”.
Prima categoria?
“Sono andato in Federazione e, purtroppo, visto che la società non ha fatto calcio nella scorsa stagione ha perso di diritto la categoria che gli apparteneva, cioè la Promozione. Bisognerà ripartire necessariamente dalla Prima categoria, ma non mi preoccupa perché ho un progetto importante”.
Ossia…
“Non ho l’idea di fare calcio benissimo per uno o due anni e poi ritrovarmi in difficoltà. Voglio creare una società seria, solida economicamente. Si riparte dalla Prima categoria e si sogna in grande, ma l’importante è mantenere i piedi per terra e una base societaria stabile”.
Perché in altre città, per esempio negli ultimi tempi a Messina, si punta ad unire le forze pur avendo due squadre e a Marsala questo non succede?
“L’anno scorso si è provato ad iniziare questo percorso. Onestamente però tra me e l’avvocato Milazzo ci sono modi diversi di intendere il calcio. Per me in una categoria come l’Eccellenza ci deve essere un budget che non deve essere sforato, l’anno scorso si è andati troppo oltre”.
Per questo ti sei fatto da parte?
“Ho fatto un passo indietro perché non mi piaceva l’andazzo che stava prendendo la società. Ero partito in quarta, l’idea di una società unica mi piaceva, ma non è andata. In modo logico costruire una nuova squadra, sapendo che ne esiste già un’altra, ovviamente è eccessivo. Però il 1912 esiste da tanto tempo, per me è un obbligo non farlo morire”.
Tu mi hai parlato di Prima categoria, ma non è che per caso c’è l’idea di rilevare un titolo di Eccellenza…?
“Bella domanda (ride, ndr). Ad oggi l’obiettivo è fare la Prima categoria. Se poi ci saranno le condizioni di rilevare un titolo di Eccellenza o Promozione, trovando dei soci che vogliono sposare il progetto dando vita, ripeto, ad una società solida, nulla toglie che tutto questo diventi possibile…”.