Villarosa, le scuse dopo l’aggressione all’arbitro: “Questi comportamenti non rientrano nella nostra politica sportiva”

Il Villarosa, club che milita nel girone B di Promozione, è saltato agli onori della cronaca locale e nazionale dopo che scorsa domenica, al termine del match contro la Pro Falcone, alcuni suoi tesserati hanno aggredito il direttore di gara, Davide Bartolotta di Palermo (CLICCA QUI per la notizia e CLICCA QUI per il video).

Il club ennese, due giorni fa, è tornato sull’accaduto e, tramite un comunicato ufficiale, ha rivolto le proprie scuse al direttore di gara ed ha preso le distanze in toto dal gesto compiuto da alcuni propri tesserati. Riportiamo di seguito il comunicato integrale del club.

La società Villarosa Calcio in tutte le sue componenti si scusa pubblicamente con il direttore di gara, della partita di sabato 4.3.2023 Villarosa- Pro Falcone, per ciò che è accaduto a fine gara nella fattispecie il gesto violento ad opera del nostro tesserato.

Fa presente che questi comportamenti non rientrano nella nostra politica sportiva, che il giocatore in questione è una ragazzo mite e calmo ed impegnato socialmente nella vita privata, ecco perché ne sta soffrendo più di tutti, in primis per il gesto violento che non gli appartiene e poi per il linciaggio mediatico che sta subendo insieme a tutta la società, purtroppo viviamo in una società social dove tutti hanno il permesso di giudicare, condannare e soprattutto denigrare.

Siamo attivi sul territorio da 10 anni sensibili al rispetto delle regole e della legalità,  svolgiamo attività giovanile togliendo dalla strada centinaia di ragazzi che nello sport trovano una valvola di sfogo, ma soprattutto una via di inserimento nella società. Questo è stato sempre il primo obiettivo e siamo riusciti a portare a termine vere e proprie missioni sociali.

Ribadiamo che il gesto violento nei confronti del direttore di gara non è giustificabile e ne prendiamo le distanze da quanto accaduto!

Ringraziamo il Mister e altri dirigenti che si sono prorogati a scortare l’arbitro sin fino lo spogliatoio assicurandogli protezione.

Errare è umano, e gli atleti come gli arbitri sono umani, il nostro tesserato è pentito amaramente per quanto commesso.

Se gli fosse data la possibilità vorrebbe potersi scusare personalmente con il D. di G.

Un singolo episodio per quanto grave non dovrebbe permettere di vanificare l’intero operato di una società e di una persona.

Consapevoli ma soprattutto amareggiati ed umiliati dell’errore commesso ci impegneremo a limitare sempre più l’accadere di eventi antisportivi”.

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Redazione