Utro a GS.it: “Esonero inaspettato, eravamo in linea con gli obiettivi, nonostante…”
“Per me è un esonero inaspettato, anche perché in base ai numeri e ai dati eravamo in linea c
“Per me è un esonero inaspettato, anche perché in base ai numeri e ai dati eravamo in linea con gli obiettivi e resto convinto che avremmo potuto vincere il campionato”. Parole e musica di Salvatore Utro, ormai ex tecnico dell’Enna, società che lo ha sollevato dall’incarico pochi giorni fa. L’allenatore lascia la squadra al terzo posto in classifica, a soli due punti dal Modica capolista e a una lunghezza dal Paternò, secondo. Queste le sue parole a Goalsicilia.it.
Mister, partiamo da un bilancio di queste dieci giornate e del cammino dell’Enna fin qui…
“Il bilancio è in linea con il progetto e l’obiettivo prefissato a inizio stagione. L’Enna deve lottare per vincere il campionato, la squadra è a soli due punti dalla vetta e fino a domenica scorsa era anche prima. L’Enna ha la miglior difesa di entrambi i gironi, cinque gol subiti come la Mazarese. Non siamo il miglior attacco, ma i 15 gol fatti sono arrivati da sette marcatori diversi, quindi c’è anche un’ottima partecipazione in zona gol. Questi numeri dicono che la squadra è in linea con gli obiettivi stagionali. Lascio una squadra che sta bene e resto convinto che avremmo lottato fino alla fine per vincere il campionato e sono convinto che lotterà fino alla fine per vincere il campionato. I numeri sono chiari e oggettivi, alla portata di tutti. E in questa prima fase di campionato abbiamo anche giocato due scontri diretti fuori casa, contro Gela e Paternò”.
Un bilancio importante a dispetto di diverse partite con tanti indisponibili, giusto?
“Anche questo è un dato oggettivo. Molte volte si può fare confusione. Nelle ultime cinque partite in venti giorni, tre di campionato e due di Coppa contro il Paternò, gare molto dispendiose, ci ritroviamo con un’emergenza sanitaria molto importante. Abbiamo avuto otto infortunati, sei per incidenti tra cui tre più gravi, e due muscolari. Senza dimenticare la batosta degli squalificati dopo Paternò. In queste cinque gare ho avuto solo undici giocatori. Se una squadra sta bene tecnicamente e fisicamente riesce a fare cinque partite in undici contati, adattandosi a tutte le circostanze. Hanno giocato sempre gli stessi e non ho avuto un cambio a disposizione. La squadra nonostante tutto è a due punti dalla prima. Se la squadra non fosse stata compatta e unita non avremmo poruto sopperire a un’emergenza del genere”.
Come hai affrontato questa emergenza?
“Questa situazione ci ha portato a far giocare titolare un 2006 per tre partite, abbiamo fatto esordire due 2007 degli Allievi e cinque o sei elementi degli Allievi li abbiamo tenuti in rosa perché servivano durante gli allenamenti, grazie anche alla completa disponibilità dei ragazzi, dello staff, riuscendo così a trovare continue soluzioni. Giocare in queste condizioni implica uno sforzo psico-fisico che va al di là delle normali situazioni di emergenza”.
Quanto ha influito il fatto che l’Enna auspicasse nel ripescaggio in D e poi si è ritrovata quasi a sorpresa in Eccellenza?
“Questo fattore ha influito nel rendimento iniziale della squadra, ma non in termini di risultati, quanto dell’organizzazione e dell’identità perché il direttore sportivo e la società hanno dovuto sopperire a una situazione molto difficile: dal 6 al 22 agosto ci siamo ritrovati con 14 atleti e il 22 sono arrivati altri otto giocatori, tra cui sei che dovevano iniziare la preparazione, con il primo impegno alle porte. E da parte loro, che sono giocatori importanti, ho trovato sempre grandissima disponibilità, ci siamo sempre adattati, trovando soluzioni”.
Andiamo all’esonero. Te lo aspettavi? Quali sono i motivi di questa scelta?
“Intanto preciso che ringrazio la società e tutto il direttivo per avermi dato la possibilità di lavorare per una piazza importante con un obiettivo importante, con la possibilità di essere competitivo. Chiaramente non me lo aspettavo, non era in questo modo che volevo finire questo percorso, ho sempre cercato in questi quattro mesi di andare incontro a tutte le difficoltà oggetive cercando soluzioni su ciò che ho citato prima con l’obiettivo finale sempre in testa, ovvero mantenere una classifica importante e mantenere l’Enna nelle prime posizioni. Il destino e gli eventi ci hanno remato contro, ma nonostante l’impegno mio, dello staff e di tutta la squadra e l’essere riusciti a restare lassù, a due punti dalla prima, questo non è bastato a evitare l’esonero”.
C’erano stati dei segnali oppure è stato un fulmine a ciel sereno?
“Penso che chi allena in un club che deve vincere è sempre sotto esame, ogni domenica è la partita della vita. L’oggettività sta nel fatto che se giochi per vincere non puoi sbagliare, questo io lo so. Ma tengo a precisare che c’è sempre stata la massima serietà e professionalità e dal mio punto di vista ero in linea con gli obiettivi stagionali per quel che riguarda il campionato, lasciando una squadra in piena salute che lotterà fino alla fine”.
Quindi non ti sentivi sulla graticola…
“Gli allenatori sono ogni settimana sulla graticola, convivere con quella situazione non è un problema. Il problema possono essere i risultati. Da questo punto di vista lascio una squadra nelle condizioni fisiche, tecniche e a livello di punti con i presuposti che possano arrivare fino in fondo. So di aver dato tutto insieme al mio staff e ai ragazzi”.
I rapporti con la società si sono incrinati a un certo punto?
“Assolutamente no, anzi ci tengo a precisare che ringrazio la società per avermi fatto lavorare e ottenere questi risultati, non c’è nessun rapporto incrinato con nessuno. Poi è normale che quando si arriva a un esonero ci possano essere visioni diverse, ma i rapporti sono buoni”.
Qual è il maggior rammarico in questo caso?
“Non ho nessun rammarico, perché nonostante tutte le vicissitudini, le difficoltà, soprattutto dell’ultimo periodo, dove ho dovuto affrontare un periodo duro tra impegni ravvicinati e numero di infortunati, so di aver dato tutto me stesso. L’unico rammarico che potrei avere è quello che dopo la sconfitta di Lentini, insieme ai ragazzi avevamo trovato l’equilibrio giusto sull’identità di gioco. Purtroppo dopo la partita di campionato a Paternò ci siamo ritrovati a doverci riadattare. Le gare contro Mazzarone nel ritorno di Coppa, e poi Gela, Nebros e Paternò sono la testimonianza dell’equilibrio tattico che avevamo acquisito. Purtroppo dopo Paternò ci siamo ritrovati in una situazione di emergenza che nel calcio difficilmente capita perché a disposizione avevo solo 11 elementi. Ma nonostante ciò abbiamo fatto due vittorie e un pari in campionato e siamo usciti in Coppa ai rigori contro il Paternò”.
Insieme a te non c’è più parte del tuo staff…
“E ci tengo a ringraziarli e a sottolineare il grande lavoro del prof. Marangio, mio braccio destro e grande professionista, e del match analyst Vittorietti, ragazzo serio e molto preparato. Ringrazio anche gli altri componenti dello staff per la loro disponibilità e professionalità. Saluto e ringrazio tutti i ragazzi per la grande disponibilità e professionalità che mi hanno dimostrato in questi quattro mesi, così come la società che mi ha dato la possibilità di lavorare con grande professionalità. Inoltre voglio salutare anche la città di Enna, i tifosi della Curva e tutti gli appassionati per la grande educazione e l’affetto che mi hanno mostrato”.
Guardando il campionato, cosa mi dici di questo girone B? Rispetto al girone A sembra regnare maggior equilibrio…
“Ho sempre detto che questo è un campionato all’insegna dell’equilibrio. Ci sono molte squadre attrezzate, organizzate e con tecnici preparati. Il girone B è un girone equilibrato e ogni domenica possono arrivare delle sorprese. Alla fine la squadra che avrà più equilibrio, continuità e organi
zzazione arriverà fino in fondo”.