“Un tram chiamato D…esiderio”. Chi festeggerà la D tra Sancataldese, Akragas, Giarre e Siracusa?

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Quattro squadre. Quattro province diverse. Quattro tifoserie che fremono per

Quattro squadre. Quattro province diverse. Quattro tifoserie che fremono per tornare nel calcio che conta. Due finali da giocare, in campo neutro. Due città pronte a scoppiare di gioia, altre due che dovranno fare i conti con la delusione. In Eccellenza è tutto pronto per l’atto finale, quello che regalerà a due grandi piazze l’atteso ritorno in Serie D.

Nel girone A si contenderanno il salto di categoria Sancataldese e Akragas. Due società dalla grande tradizione, che hanno portato a termine un campionato di altissimo livello dopo aver programmato una stagione da vivere al vertice. Nel girone B due club anche qui dal blasone importantissimo come Giarre e Siracusa, due formazioni che anche in questo caso erano partite già con l’obiettivo di raggiungere il salto di categoria. Passiamo a esaminare le quattro formazioni.

Si arriva al termine di una stagione infinita. Un’annata cominciata sotto i migliori auspici, dopo lo scorso campionato interrotto per la pandemia da Covid-19. L’ultimo atto di un torneo travagliato, iniziato con la speranza che il virus non costringesse a rivedere i piani. Così purtroppo non è stato. Il campionato è stato interrotto, si è rimasti fermo per diversi mesi, da fine ottobre fino all’11 aprile, data della ripartenza.

E il torneo è ripreso con una formula tutta nuova: nessuna promozione diretta, play off allargati (a sei squadre per il girone A e con otto squadre per il girone B). Ai nastri della ripartenza si sono presentate 23 formazioni su 32 (10 nel girone A e 13 nel girone B), ma in un modo o nell’altro si è finalmente arrivati all’ultimo atto. Quel che è stato è stato, adesso tutto ciò non conta nulla. Ci si gioca tutto in 90 minuti (con eventuali supplementari e rigori), in campo neutro. A sorridere saranno soltanto due delle quattro contendenti.

GIRONE A
La Sancataldese ha compiuto un cammino straordinario, praticamente senza macchie. I verdeamaranto arrivano in finale da imbattuti e da squadra che può vantare il miglior attacco e la miglior difesa. Una squadra, quella di mister Settineri, elogiata praticamente all’unanimità per la qualità del gioco espresso e degli interpreti in campo. Un’ossatura che può vantare uomini d’esperienza, che hanno già vinto campionati in passato e un gruppo che è saputo andare al di là delle difficoltà dovute allo stop prolungato. Dalla ripresa, un ruolino di marcia invidiabile: 8 vittorie in 11 gare.

Di fronte ecco l’Akragas, altra formazione che è ripartita proprio per compiere il salto di categoria. La formazione di mister Di Gaetano ha un po’ faticato quando il torneo è ricominciato (subito un pari e una sconfitta), ma poi ha saputo scalare la classifica collezionando vittorie importanti (come quelle con Nissa, Canicattì e Mazara), conquistando al termine del mini-torneo il secondo posto in classifica. A trascinare i biancazzurri anche in questo caso è stata la forza di un gruppo plasmato dal tecnico. Il ruolino di marcia è di un pizzico inferiore a quello della Sancataldese, ma anche qui di grande impatto: 7 vittorie in 11 gare.

GIRONE B
Anche qui siamo di fronte alla finale più “scontata”. Il Giarre, capolista indiscussa della regular season, arriva quest’appuntamento col miglior attacco e la miglior difesa del campionato regolare. In 12 gare i gialloblu hanno messo a segno 38 reti, incassandone appena 7. Una finale conquistata dagli etnei dopo aver avuto la meglio su avversarie come Igea ed Enna nel quadrangolare. D’altronde, l’undici di mister Cacciola non ha mai fatto mistero di puntare al salto di categoria: unica battuta d’arresto, quella nel quadrangolare contro l’Enna, rivelatasi però indolore.

Dall’altra parte ecco un’altra formazione dalla grande tradizione calcistica, il Siracusa di mister Ignoffo. Anche gli aretusei, come i gialloblu, arrivano alla finale da imbattuti nella regular season (al netto per entrambe le squadre della sconfitta con l’Acquedolci cancellata dalla ripartenza). Gli azzurri sono ripartiti per puntare dritti al ritorno in D e hanno vinto il quadrangolare con Jonica, Ragusa e Aci Sant’Antonio, quest’ultimi stesi anche in semifinale. Dalla parte dei siracusani anche una striscia di vittorie consecutive arrivata fin qui a quota sette.

IL RITORNO IN D
La Sancataldese punta al ritorno in D dopo la cocente retrocessione del 2018/19, arrivata ai play out contro il Roccella. I verdeamaranto persero in casa per 2-3 e dovettero abbandonare la massima categoria dilettantistica. Società relativamente giovane (la fondazione risale infatti al 1949), la squadra nissena è l’unica tra le quattro finaliste a non essere mai stata tra i professionisti. La Sancataldese vanta però dieci campionati di D, con l’undicesimo posto (centrato in due occasioni) che resta il miglior risultato di sempre.

L’Akragas avrebbe dovuto iscriversi in D nel 2018/19 dopo la retrocessione dalla Serie C, ma la società fallì e fu costretta a ripartire dal campionato di Promozione. All’ombra dei Templi, a conti fatti, il campionato di Serie D manca dal 2014/15, quando i biancazzurri vinsero il torneo e tornarono tra i professionisti dopo oltre vent’anni. Gli akragantini vantano 19 partecipazioni a tornei professionistici e ben 21 ai massimi livelli del dilettantismo.

Il Giarre cerca un ritorno in D che manca praticamente da quasi 15 anni. Correva la stagione 2006/07 quando gli etnei furono retrocessi in Eccellenza, ma i gialloblu dovettero ripartire dalla Terza Categoria perché il titolo fu ceduto all’Universal Misterbianco. Una scalata che oggi potrebbe riportare la squadra al massimo livello del dilettantismo (senza dimenticare le quasi dieci stagioni tra C1 e C2 tra gli la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90).

Il Siracusa vuole invece la seconda promozione consecutiva dopo la dolorosa esclusione dalla Serie C del 2019/20, dopo una salvezza a lungo inseguita e conquistata sul campo. L’ultimo campionato di Serie D degli aretusei fu quello del 2015/16, quando al termine di una cavalcata trionfale gli azzurri furono promossi in Serie C. L’apice calcistico del Siracusa resta comunque quello tra gli anni ’40 e ’50 con sette partecipazioni consecutive in Serie B.