Troina, Pagana a GS.it: ‘’Siamo squadra giovane ma in grande crescita. Acireale? Blasone ok ma niente paura’’

Dopo aver condotto il suo Troina alla promozione in Serie D, nel nuovo campionato potrebbe rivelarsi una delle sorprese e le premesse ci sono tutti. Parliamo di mister Peppe Pagana, con cui abbiamo fatto il punto della situazione. Queste le sue parole in esclusiva a Goalsicilia.it.

Mister, vittoria sulla Gelbison che vi ha dato tanto entusiasmo. Alla vigilia te lo aspettavi?

“Nel calcio di prevedibile non c’è nulla. Ero tranquillo perché la squadra lavora da due mesi tanto e bene. La settimana precedente abbiamo perso col Gela solo per episodi sfavorevoli, anzi se c’era una squadra che meritava qualcosa di più era la nostra. Il calcio è fatto di episodi, ci hanno detto no, e dal martedì successivo abbiamo ricominciato a lavorare a testa bassa. Siamo consci della nostra forza, giochiamo un bel calcio. Con la Gelbison abbiamo costruito almeno 10 palle gol, giocando sul loro campo che solitamente è un fortino e contro una squadra molto esperta e di categoria. Sì, sono proprio soddisfatto”.

La strada è quella giusta…

“Esatto, ed è questo che mi fa davvero piacere. Per noi ogni partita è un banco di prova per capire a che punto siamo. Adesso tutti invidiano Melillo, Diop, Souarè, Tuninetti, Chiavaro, Del Col e potrei continuare l’elenco, ma quando abbiamo fatto queste scelte qualcuno storceva il naso sostenendo che i ragazzi non potevano giocare in Serie D. C’è la conferma che fino ad adesso le scelte fatte sono giuste, ma bisogna anche pensare che i miei calciatori hanno margini di miglioramento enormi, sia dal punto di vista caratteriale che tecnico-tattico”.

Il Troina potrebbe essere la rivelazione di questo campionato?

“Noi non ci poniamo limiti, non abbiamo un obiettivo fissato. L’unica cosa che conta è crescere, come società in primis. Se ci pensi il presidente ha preso la squadra quattro anni fa sull’orlo del fallimento in Promozione e ora siamo qui. Alla fine del girone d’andata tireremo le somme e vedremo…”.

La media età è davvero bassa…

“Parecchio. Togliendo Chiavaro che alza la media, il più grande ha 24 anni. Domenica in distinta avevamo quattro classe 2000, uno ha giocato dall’inizio e altri due sono entrati a gara in corso. Vogliamo fare crescere tutti questi ragazzi e siamo consapevoli che i loro miglioramenti faranno crescere anche la squadra”.

Vi siete dimostrati una squadra che, in casa o fuori casa, gioca comunque un calcio propositivo…

“Siamo costruiti per imporre il nostro gioco. Abbiamo tanti ragazzi sudamericani e preferisco fargli tenere la palla che farli correre dietro agli avversari. Se avessi voluto fare un calcio ‘difensivo’ avrei chiesto nordirlandesi o tedeschi (ride, ndr). Sappiamo che per sfruttare al massimo le nostre qualità rischiamo qualcosa in difesa, ma va bene così. Ribadisco, non importa giocare tra le nostre mura o fuori, vogliamo comunque provare ad imporre il nostro calcio”.

Domenica al “Proto” arriva un Acireale rinvigorito dalla vittoria sul Roccella…

“Una squadra che ha ambizioni importanti, costruita per vincere, una tra le piazze più gloriose e blasonate della categoria. Ha ragazzi veramente forti, non c’è qualcuno da tenere d’occhio in modo particolare. Davanti hanno i punti di forza, ma è una squadra costruita bene in ogni reparto. Sarà un ulteriore banco di prova per capire dove siamo arrivati. Ce la giochiamo, con rispetto ma senza nessun timore”.

Come stanno Ott Vale e Diop assenti domenica scorsa?

“Facundo ha superato un problema muscolare, Diop una distorsione ed entrambi hanno ripreso ad allenarsi. Fortunatamente abbiamo uno staff sanitario che ce li ha rimessi subito a posto. Sta a loro dimostrarmi in settimana che sono pronti e mettermi in difficoltà per domenica”. 

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Dario Li Vigni