Troina, Pagana a GS.it: ‘’Puntiamo alla D senza nasconderci, stranieri arma in più. Avversarie…’’

Dopo tre sconfitta di fila ad inizio stagione, nonostante l’obiettivo dichiarato fosse la vittoria del campionato, il Troina si è ripreso e ad oggi è ad appena 3 punti dalla vetta. Ne abbiamo parlato con il tecnico, nonché condottiere, Giuseppe Pagana. Queste le sue parole in esclusiva a Goalsicilia.it.

Mister, l’inizio è stato deludente con tre sconfitte di fila che hanno fatto traballare anche la tua panchina. Cosa non funzionava?

“Paradossalmente quelle tre sono state le nostre migliori partite, abbiamo giocato non bene ma benissimo. Occasione da gol a non finire, mentre gli avversari alla prima situazione ci hanno castigato. Siamo stati bravi a rimanere fiduciosi e bravi a ripartire. A differenza di quello che si diceva in giro non ha traballato la società, ma neanche io ed i ragazzi. I risultati stanno venendo fuori perché la squadra c’è ed il gioco pure”.

La netta vittoria sul Castelbuono vi ha rilanciati, quattro vittorie intervallate solo dal pari con il Licata…

“Tutto è iniziato dalla vittoria sul Licata 4-0 in Coppa, i ragazzi hanno ripreso fiducia. Da lì con convenzione ed entusiasmo, a volte con un pizzico di fortuna, ci siamo assestati bene. Quando il gioco c’è, ribadisco, e subentra anche l’entusiasmo tutto va per il verso giusto”.

La tua squadra nel precampionato è stata definita un circo per via dei tanti stranieri. È difficile lavorare con tanti non italiani?

“C’è qualche piccolo pregiudizio secondo me. Io non guardo né la carta d’identità, né la nazionalità, a me interessa solo che siano calciatori che sanno lavorare bene. Abbiamo argentini, senegalesi, ivoriani, brasiliani ma anche catanesi, palermitani, messinesi e così via. Insomma non è vero che siamo una squadra prettamente straniera, noi facciamo le scelte solo in base alla qualità. Mi ritengo fortunato perché la società mi ha affidato una rosa giovane, volenterosa e davvero piena di qualità”.

Non c’è il problema della lingua?

“Quello un po’ sì, ma solo all’inizio. Io non sono né Mourinho né Leonardo che parlano cinque o sei lingue. Mi sono dovuto adattare per farmi capire, però tutto è andato per il verso giusto”.

Nonostante le tante nazionalità il gruppo sembra essersi amalgamato bene…

“Altroché! Con il fatto che viviamo in un piccolo centro, lontano da distrazioni varie, i ragazzi praticamente fanno tutto insieme. Dai pranzi alle cene, ai momenti di libertà. Penso anzi che questa cosa della multiculturalità abbia aiutato il tutto”.

Il presidente Alì ha dichiarato apertamente che vuole la serie D. Questa cosa non mette troppa pressione?

“Per niente, io adoro queste sfide. Il presidente è una persona seria e corretta, ha fatto degli investimenti e mi piace che non si nasconda, Molti altri usano i luoghi comuni, dobbiamo finirla. Si legge continuamente “Prima la salvezza poi vedremo”, invece noi abbiamo un progetto importante, stiamo cercando di costruire il futuro. L’obiettivo è di portare questa realtà in serie D e lavoriamo ogni giorno per questo obiettivo, è inutile nasconderci”.

A breve si riapriranno le liste, ha fatto qualche richiesta per rinforzare la rosa?

“Sicuramente cercheremo di prendere un centrale forte, perché ad inizio campionato abbiamo avuto due infortuni gravi proprio in quel ruolo. Poi cercheremo di mettere dentro qualche giovane interessante che possa garantirci il futuro. Non esclude inoltre, visto che a dicembre molte società solitamente smantellano, che se capitasse l’occasione di qualcuno di livello che si libera lo porteremo a casa”.

Puntate a vincere il campionato ed è chiaro, ma con chi ve la giocherete?

“Dal punto di vista dell’organico considero rivali Riviera Marmi, Licata, Nissa ed Alcamo. Poi il Paceco può essere la sorpresa, è una squadra che subisce pochi gol ed è in testa”.

Domenica sfiderete il Marsala in piena crisi societaria. C’è il rischio di sottovalutare l’avversario?

“Assolutamente no. Ogni partita è una finale. Questa cosa per loro può essere motivo di compattezza, quindi sono certo che daranno il massimo. Dal canto nostro prepariamo tutte le partite allo stesso modo, puntando soltanto ai tre punti. Le tre giornate ‘no’ ce le siamo giocate ad inizio campionato, non possiamo più permetterci passi falsi”.

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Dario Li Vigni