Troina, Pagana a GS.it: “Bilancio di un’annata spettacolare. Futuro? Tante cose da valutare, certi rumors…”

Si è conclusa ufficialmente domenica scorsa la stagione del Troina che ha perso in semifinale play off contro l’Igea Virtus. Stagione esaltante per gli ennesi, che non hanno festeggiato la promozione in Serie C per un rigore sbagliato o per meglio dire per un sospetto gol in fuorigioco. Abbiamo fatto il bilancio dell’annata con Peppe Pagana, tecnico rossoblù, queste le sue parole a Goalsicilia.it. (foto Puccio Rotella)

Mister ovviamente parto dalla gara con l’Igea, sconfitta pesante. Che è successo?

“Speravamo non ci fosse il contraccolpo, ma c’è stato, dopo l’amara sconfitta ai rigori con la Vibonese. La testa fa tanto, dopo un anno di sacrifici sfumato in quel modo, tra l’altro subisci due gol in cinque minuti, non abbiamo avuto la forza di reagire. Qualsiasi squadra risente di due gol in cinque minuti, nella nostra situazione è stato tutto ancora più difficile. Doveva andare così… Non giustifico i ragazzi, ma li capisco”.

Domanda scontata ma te la faccio: che voto dai alla stagione?

“Ovviamente 10 e lode. Siamo arrivati primi in Serie D, solo un calcio di rigore ed una svista arbitrale non ci ha consentito di essere promossi. La vita è fatta di attimi ed emozioni, quello che abbiamo fatto ne ha regalate tante. Abbiamo vissuto una stagione probabilmente irripetibile”.

I tifosi della Vibonese ti hanno criticato aspramente sia per le tue dichiarazioni post gara che per qualche episodio del passato…

“Nella mia vita, non solo calcistica, non ho mai usato toni forti e non ho mai mancato di rispetto a nessuno. Quando giocavo a Paternò eravamo a 10 punti dalla Vibonese, mi voleva il Crotone e io rifiutai dichiarando che la mia squadra avrebbe vinto il campionato. Mi presero per presuntuoso, ma alla fine ho avuto ragione. I tifosi della Vibonese ce l’hanno con me perché quando c’è stato il famoso gol di mano, che hanno anche fatto vedere a ‘Striscia la Notizia’ eh, ho detto che grazie a questa vittoria ti ritrovi due punti in più in classifica che possono fare la differenza. Da allora, apriti cielo! Dire che quello è un gol di mano non significa dare colpe ai calabresi, è un errore arbitrale, stop”.

Arbitri di cui ti sei lamentato parecchio…

“Purtroppo non siamo stati fortunati con i direttori di gara quest’anno, spareggio incluso. Mentre loro hanno ricevuto qualche errore a favore, tutto qua. Dispiace che si alzino i toni e ci sono delle persone maleducate che scrivono sui social, ma a me frega poco. Io, ripeto, non ho mai mancato di rispetto a nessuno, semplicemente mi limito a difendere la mia squadra, il Paternò prima ed il Troina adesso. Ovviamente non mi riferisco a tutti i tifosi dela Vibonese, che sono spettacolari, ma ci sono 10/15 scemi che scrivono fesserie”.

Il famoso fuorigioco. Qualcuno sostiene che è netto, altri inesistente, qualcuno ha anche ritoccato le immagini…

“Se capitava a parti inverse avrei semplicemente detto che c’è stato un errore arbitrale ma può succedere. Io difendo i miei giocatori, non capisco perché alcune testate giornalistiche e molti tifosi difendono l’operato dell’arbitro. Ci può stare che ha sbagliato no? Magari potevamo passare in vantaggio e poi la Vibonese pareggiava e sarebbe comunque finita così, chi lo sa. Perché è difficile dire che al 99.9% il guardalinee ha sbagliato a segnalare quel fuorigioco? La cosa grave è che, non solo tifosi, ma anche alcune testate hanno modificato le immagini per giustificare l’annullamento. Che lo facciano i tifosi ci può pure stare, ma un giornale perché?”.

Adesso si aspetta la famosa sentenza per la Vibonese che potrebbe stabilire che la squadra di Caffo doveva partecipare alla C e non alla D. Cosa può succedere realmente?

“Nel merito la Vibonese ha ragione, ci sono squadre che l’anno scorso hanno partecipato alla Lega Pro senza la copertura delle fidejussioni. Si aspetta una sentenza che potrebbe riammettere la squadra di Vibo al campionato di Serie C appena concluso. Se ci sarà questo, significa che la Vibonese non doveva partecipare alla D e quindi dovrebbe essere estromessa dalla classifica. Il Troina quindi sarebbe arrivato primo da solo e spetterebbe di diritto la promozione. Questo è lo scenario che noi ci auguriamo”.

Ma spetta di diritto la promozione o spetterebbe…?

“Noi daremo tutto agli avvocati e si muoveranno per questo. Nella logica, per esempio in atletica, se il primo viene estromesso dalla gara la medaglia d’oro va di diritto al secondo. Ribadisco, per logica dovrebbe andare così, mi auguro ci sia una giustizia davvero giusta, ma in questo mondo tutto è possibile”.

Ci potrebbe essere il bastone tra le ruote proprio perché siete una neopromossa, una piccola realtà…?

“Non dobbiamo essere ipocriti, siamo una realtà piccolissima e questa cosa l’abbiamo sempre sofferta. Tuttavia, chi decide, per una volta potrebbe stabilire che è giusto far sognare anche i più piccoli. Semplicemente significherebbe premiare chi ha meritato sul campo la promozione”.

Metto i panni del giornalista cattivo: alcuni tuoi calciatori sono stati accostati alla Vibonese, questo nello spareggio può averli condizionati un po’ come si dice di De Vrij in Lazio-Inter?

“No no no no, per niente. Sono un uomo di calcio, è giusto sia così. Se la Vibonese, neo promossa in Serie C, cerca nostri calciatori è una conferma che eravamo abbastanza forti. Non dubito mai dell’onestà dei miei ragazzi”.

Qualcuno dice che il campionato l’avete perso voi dilapidando i 10 punti di vantaggio…

“Bah, no. Quando qualcuno mi chiede ‘Come avete perso quel vantaggio?’ io rispondo ‘Semmai come abbiamo fatto a fare 76 punti!’. La verità è questa, all’inizio dell’anno chi avrebbe scommesso 10 centesimi su di noi? Siamo caduti più di una volta, ma ci siamo sempre rialzati vincendo su campi difficili come Barcellona, Eboli, Acireale e Nocera. Questa squadra deve essere ricordata per il calcio spettacolare che ha offerto, per i tanti punti raccolti e per i talenti che ha fatto esplodere”.

Qualche acciacco di troppo vi ha condizionato…

“Beh se consideri che Melillo ha giocato 12 partite su 32, Diop 14 segnando 13 gol. Ma ancora Silvestri è mancato 11 partite, Del Col 8, Ott Vale 12. Insomma l’ossatura centrale della squadra mi è mancata per quasi mezzo campionato. Credo che se Diop e Melillo avessero fatto anche solo cinque partite in più almeno un punto in più l’avremmo avuto”.

Sui social è girata la voce che qualche giorno fa tu ed il presidente eravate ad Acireale…

“Domenica sera sono stato ospite a Viagrande in una trasmissione tv. Finito il programma sono andato a cenare in un locale che conosco. Finito di cenare sono tornato a casa, tra l’altro sono andato con un dirigente e non con il presidente. Chi dice queste cose fa solo chiacchiere”.

Ma Acireale, a prescindere dagli avvistamenti, è una situazione plausibile o è fantacalcio?

“Come ho spiegato proprio in tv, il mio futuro è legato a quello del presidente. Se un giorno Alì decide di andare via da Troina, qui sarà difficile continuare fare qualcosa di importante. Quindi indirettamente il mio futuro è legato a quello di Giovanni Alì. Se lui rimane qui sarò felicissimo di restarci anch’io, se lui un giorno, spero mai, decidesse di andare via anch’io sarò costretto ad andare via”.

Quindi non è certa la tua permanenza al Troina?

“Di sicuro nella vita non c’è nulla. Ho ricevuto tanti attestati di stima dagli addetti ai lavori, qualche chiamata è arrivata ma bisogna valutare tante cose. Mi hanno contattato anche squadre straniere, significa che quello che abbiamo fatto è arrivato anche fuori dall’Italia”.

Qualche nome fammelo mister…

“È davvero ancora troppo presto per parlare di futuro. Posso dirti che i club stranieri che mi hanno contattato sono della B spagnola e del Nord Europa. Queste cose mi riempiono di orgoglio”.

Nelle ultime ore ti hanno accostato al Siracusa, che mi dici?

“Ovviamente fa sempre piacere essere accostato a club importanti come quello aretuseo, in generale a squadre professionistiche. Attualmente non so nulla ma ribadisco ancora una volta che è la dimostrazione che quanto abbiamo fatto quest’anno non sia passato inosservato e in tanti hanno apprezzato il nostro lavoro”.

Published by
Dario Li Vigni