Troina, Marletta a GS.it: ‘’Serie D dedicata a mio padre ed Alì. Quel rigore calciato con palla medica…’’

Ormai quasi una settimana fa ha festeggiato la promozione in serie D in anticipo, grazie all’approdo in finale di Coppa Italia Dilettanti. Parliamo del Troina, il cui capitano è quel Fabio Marletta che con freddezza ha insaccato un penalty pesantissimo in semifinale che è valso la qualificazione. Queste le parole del centrocampista a Goalsicilia.it.

Partiamo proprio da quel momento. Siamo al minuto 82, semifinale di ritorno contro il Paterno che vince 1-0, rigore per voi che vale un’intera stagione. Quanto pesava quella palla e quanto era piccola la porta?

“Hai presente i palloni medici, quelli che pesano 5 chili? Ecco… (ride, ndr). È stato un sogno, il rigore l’ho procurato io e sono anche andato a batterlo. Quando ho sistemato la palla, mi sono girato a guardare la Chiesa Madre di Troina che mi ha dato ancora più forza. Per fortuna è andata bene, quando si è gonfiata la rete è stato bellissimo”.

Per una frazione di secondo hai pensato di non volerlo tirare?

“No, quello mai. I miei compagni mi hanno dato subito la palla, quindi avevo poca scelta (ride, ndr)”.

C’è stato un momento della stagione in cui hai pensato “Per quest’anno non ce la faremo”?

“Sinceramente no. Abbiamo vissuto un periodo difficile all’inizio, con le tre sconfitte di fila, ma siamo stati bravi a fare gruppo e ci abbiamo sempre creduto. La società ci ha dato sempre tanta fiducia”.

Io mi riferivo più che altro alla partita persa inaspettatamente col Favara…

“Quella è stata una bella batosta, sono sincero. Rientrati nello spogliatoio al fischio finale le facce erano brutte, ma sapevamo che il destino era dalla nostra parte. Io, ma un po’ tutti, ci ho sempre creduto”.

La promozione in D è arrivata in modo anomalo, mentre eravate a casa…

“Noi, tutt’ora, crediamo sia nella vittoria del campionato, sia e soprattutto in quella della Coppa. Per tutti i sacrifici che abbiamo fatto ce lo meritiamo. In Coppa abbiamo incontrato squadre davvero forti, mentre l’altra finalista ha avuto il compito un po’ più agevole. Il Paterno è una delle squadre più forti che io abbia mai visto da quando gioco”.

Tu avevi già centrato in carriera una promozione ai tempi del Palazzolo. Differenze?

“Vincere è sempre bello, sia chiaro. Questa mi rimarrà però più nel cuore. Sono qui da tre anni, l’anno scorso ho avuto un brutto infortunio al ginocchio, ricevere la fiducia di mister e patron, tornare in campo ed ottenere la promozione in D è stato bellissimo”.

Hai parlato del tuo brutto infortunio, Diallo ha avuto un problema diverso ma altrettanto grave. Cosa gli auguri vista la tua ‘esperienza’?

“Da amico, ovviamente, di tornare più forte di prima. La società ha già fatto sapere che gli rinnoverà la fiducia anche per l’anno prossimo, ma sta a lui fare una buona riabilitazione e rimettersi bene in testo. Rinnovo giusto, perché se siamo arrivati all’obiettivo è anche merito suo”.

Il presidente viene da te e ti dice ‘Fabio, non so se ti voglio confermare. Convincimi…’. Che rispondi?

“(ride di gusto, ndr) Che domanda bastarda. Credo di essermela meritata la riconferma, ma già da adesso sto avendo delle richieste e questo mi fa enorme piacere. Io spero con tutto il cuore di rimanere a Troina, la mia priorità è questa”.

Dediche e ringraziamenti…

“La prima dedica va a mio padre, quando ha potuto non si è perso neanche una partita. Un grande ringraziamento va a mister Pagana, patron Alì e società per aver creduto in me e per avermi dato fiducia anche quando ero infortunato. Penso che nel calcio, anche a questi livelli, se fai del bene prima o poi ne riceverai altrettanto. Non è da tutti comportarsi così. Abbiamo avuto anche quest’anno ragazzi che si sono infortunati, trovare una società che paga i rimborsi anche se sei out è molto molto difficile. Il patron è una grandissima persona, si merita davvero questo salto di categoria”.

Obiettivo prossimo campionato?

“Noi quest’anno non ci siamo mai nascosti sui nostri obiettivi. Sentendo il patron, non vuole fare sicuramente una stagione da squadra materasso. Ovviamente la serie D è difficile ma sicuramente diremo la nostra”.

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Dario Li Vigni