Trapani, troppi alti e bassi. A gennaio tutti in discussione

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Nel panorama calcistico siciliano, il Trapani continua a far parlare di sé, ma non sempre per motivi positivi. L’edizione odierna del Giornale di Sicilia offre un’analisi approfondita del momento della squadra granata, evidenziando luci e ombre di un percorso finora incerto. Il tecnico Salvatore Aronica, con la sua filosofia di adattamento tattico, si trova al centro di una situazione in cui la duttilità si scontra con la mancanza di una chiara identità di gioco.

Il Trapani continua a vivere una stagione altalenante, in cui prestazioni incoraggianti si alternano a delusioni cocenti. La recente sconfitta contro il Team Altamura, avvenuta al “San Nicola” di Bari, ha messo nuovamente in evidenza i limiti strutturali della squadra granata, nonostante la qualità indiscussa di alcuni singoli. Salvatore Aronica, tecnico del Trapani, aveva affermato in conferenza stampa che “non abbiamo un modulo fisso”, sottolineando la duttilità tattica della sua rosa. Tuttavia, questo approccio sembra rivelarsi un’arma a doppio taglio.

L’alternanza continua tra moduli come il 3-5-1-1, il 4-3-3, il 4-4-2 e il 3-4-1-2 non ha portato a quella coesione e identità necessarie per affrontare con continuità il campionato. Il risultato è una squadra che, pur avendo individualità di spicco come Lescano, spesso decisivo con i suoi gol, manca di una costruzione del gioco solida e di un regista capace di orchestrare la manovra. Né Carraro né Marino sembrano garantire la sicurezza necessaria in mezzo al campo, e l’assenza di un uomo d’ordine è evidente.

Nonostante gli sforzi estivi della società, che ha tentato invano di ingaggiare Capomaggio dal Cerignola, la mancanza di un playmaker resta un problema irrisolto. A gennaio, il mercato potrebbe offrire nuove opportunità, ma sarà fondamentale capire se i pugliesi, in piena lotta per la promozione, saranno disposti a lasciarlo partire.

La prossima sfida casalinga contro il Benevento rappresenta un crocevia importante. Una vittoria riaccenderebbe le speranze, riducendo il distacco dalla vetta a sette punti, ancora colmabili dato l’equilibrio del girone. Tuttavia, un risultato negativo rischierebbe di mettere in discussione non solo le ambizioni stagionali, ma anche la posizione dello stesso Aronica e di alcuni giocatori che finora hanno reso al di sotto delle aspettative.

La mancanza di continuità nel rendimento è una spia di un problema più profondo, che va oltre il semplice cambio di modulo. Il Trapani dovrà trovare presto la sua identità se vuole coltivare sogni di gloria in una stagione fin qui segnata da troppi alti e bassi.