Trapani, Torrisi: “La prima gara dopo la sosta è tra le più complicate di una stagione”

Il tecnico del Trapani, Alfio Torrisi, ha presentato così la sfida contro il Ragusa:

“I trascorsi possono non essere di buon auspicio, ma cercheremo di cambiarli. A parte questo, che lascia il tempo che trova, la gara arriva dopo una lunga sosta. Le partite più complicate in una stagione sono la prima di Coppa, la prima di campionato, l’ultima prima della sosta e la prima dopo la sosta. In queste gare il coefficiente di difficoltà è altissimo. L’abbiamo preparata bene, così come la gestione della sosta e della settimana. I ragazzi mi hanno sorpreso subito dopo Natale e subito dopo Capodanno. Si è lavorato con un’intensità altissima, non da queste categorie. Questo fa ben sperare, perché si è visto anche quando la gara era lontana. Questo è sintomo di grande fame”.

“Siamo consapevoli che da domenica inizia un nuovo campionato, ma sappiamo di avere un piccolo vantaggio, il +4 sulle inseguitrici. Dobbiamo sfruttarlo al massimo. Da domenica ogni partita è una gara in meno verso l’obiettivo. Il girone di ritorno è complicato, i punti che si perdono non si possono più recuperare. Questo vale per tutti, per noi, per chi si deve salvare e per chi ci insegue. Dobbiamo lavorare con più attenzione rispetto al girone d’andata. Ci sono quattro mesi che ci dividono da questo obiettivo che abbiamo ben impresso in mente”.

“Per fare questo lavoro, se si vuole crescere, bisogna lasciare il cuore da parte. Questo me lo disse un mio ex direttore sportivo a Paternò. Era un concetto che non riuscivo a comprendere, nel contesto in cui eravamo ci voleva tanto cuore, ora comincio a capirlo. Il cuore è una delle parti più brutte del nostro mestiere. Cangemi l’ho voluto a Paternò, Mascari l’ho trovato lì. Sono ragazzi con cui ho passato momenti splendidi, stupendi, anche difficili, ma veramente pochi. Negli ultimi tre anni ci sono stati tantissimi momenti belli. Si fanno delle scelte, bisogna guardare anche il punto di vista del giocatore. Alessandro ha avuto poco spazio, anche per via degli infortuni. Un ragazzo che mi ha dato tanto a livello sportivo e umano. Agostino è venuto a Trapani in punta di piedi, non era un nome altisonante, ma con la sua umiltà si è messo a lavorare, si è messo a disposizione e ha fatto bene. Non è stata un’annata facile, ma hanno lasciato un ricordo bellissimo. Li ringrazio tanto perché hanno dimostrato grande attaccamento e professionalità fino all’ultimo giorno”.

Published by
Redazione