Trapani, Torrisi: “Il presidente ha comprato la migliore stoffa, a noi il compito di cucire il miglior vestito”

Alfio Torrisi, tecnico del Trapani, alla vigilia del match con il Canicattì, ha dichiarato:

“Dire che il Trapani è diventato squadra per lo staff tecnico è la cosa più bella da sentirsi dire. A luglio il presidente ha comprato la migliore stoffa sul mercato e l’ha data a noi in qualità di sarti, per cercare di cucire un bel vestito e metterlo addosso al Trapani. Penso che abbiamo fatto il massimo per far sì che questo avvenisse e oggi posso dire che ho l’onore di allenare questa squadra. Sarebbe facile dire che i meriti sono i nostri, ma i meriti sono della squadra, perché si è fatta una scelta di 28-29 uomini dai valori immensi. La gestione è stata semplice grazie alla loro professionalità, educazione sportiva e umana e al grande valore che hanno. A questo aggiungo l’apporto costante del presidente perché nella gestione si intromette positivamente. Vuole che le cose vadano bene e fa in modo di non dare alibi di scontentezza a nessuno. Anche la sua gestione umana fa la differenza, non si vince solo con i soldi perché c’è chi ha speso quasi o come il Trapani. Oggi il Trapani è squadra, una squadra che ha valori enormi, lo dimostra quotidianamente e ogni domenica”.

“Il presidente vuole il triplete? Lui è nato per vincere, vuole solo vincere. Per lui c’è solo un risultato, ha espresso questo desiderio e noi cercheremo di farlo felice in tutti i modi. Siamo pagati e lavoriamo per rendere felici lui. Prima però raggiungiamo l’obiettivo step by step. Poi penseremo agli altri obiettivi”.

“Escluso Sparandeo non abbiamo indisponibili, faremo altre rotazioni, probabilmente cambieremo tre, quattro o cinque elementi rispetto a mercoledì. Con una rosa del genere sarebbe da pazzi non sfruttare chi fisicamente ha speso meno nelle ultime ore”.

“Rischio di appagamento? Non posso pensare una cosa del genere. Un vincente non può non avere voglia di vincere continuamente. Mancano tre mesi e questo deve essere per noi stimolo. Il traguardo lo intravediamo ma il percorso è ancora difficile. Sarebbe da folli abbassare la guardia, perché se intravedo la fine del percorso non posso rallentare. Dobbiamo pensare a cosa potrebbe succedere a Trapani con l’avvicinarsi dell’obiettivo, dobbiamo avere voglia di arrivare prima possibile lì, all’obiettivo. Siamo lanciati e dobbiamo far vedere ancora di più la cattiveria, la fame, la voglia per andare a mille km orari verso l’obiettivo. Non possiamo saziarci, dobbiamo avere fame. Chi ha ambizione e vuole vincere non può mai saziarsi. La cosa più bella nella vita è il raggiungimento degli obiettivi, un uomo viene gratificato quando li raggiunge”.

“L’importanza dei calci piazzati? Noi abbiamo costruito lì la nostra classifica soprattutto a inizio stagione, focalizzandoci sul non prenderle e cercare di fare gol. Col Canicattì, con una squadra che può difendersi molto bassa, nel primo terzo di campo, potrebbero essere un fattore determinante. Noi ci lavoriamo costantemente, siamo sempre sul pezzo”.

“Dire che c’è insoddisfazione su qualcosa sarebbe da gente che non ha onesta intellettuale. La soddisfazione deve essere enorme e gratificarci. Poi il miglioramento deve essere graduale e continuo. Bisogna migliorare su tutto, lavorando sulla gestione della partita, sull’aspetto mentale e anche sull’aspetto del gioco. Migliorando dai un obiettivo giornaliero all’interno della settimana”.

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Redazione