Trapani, Torrisi: “Ci attende una sfida importantissima, in palio altri tre punti che possono avvicinarci a…”

Il tecnico del Trapani, Alfio Torrisi, ha presentato così la sfida con la Sancataldese:

“Una sfida importantissima, come tutte le partite. Questa è la più importante perché è la prossima. Una gara che dà tre punti, come quelle che abbiamo fatto fin qui. A prescindere dall’eventuale distacco, può avvicinarci ancora di più al traguardo, al nostro obiettivo che ci aspetta. Non può esserci un minimo calo dal punto di vista dell’intensità e delle motivazioni. Cambiando tanto ogni settimana, in allenamento tutti hanno voglia di dimostrare per andare in campo. Questo fa alzare il livello”.

“Stamattina abbiamo ricevuto la visita in campo del nostro presidente che commentava quanto i ragazzi andassero forte. Questo fa piacere, la squadra si allena con intensità e con voglia”.

“La gara è sicuramente complicata, come lo sono soprattutto quelle in casa, perché qui vengono squadre che cercano di chiudersi. La Sancataldese è una squadra che fa da tanti anni la categoria ed è organizzata come club e come struttura. Conoscono bene la categoria e faranno la propria partita per cercare di raggiungere il loro obiettivo, la permanenza nella categoria. Noi da parte nostra abbiamo il nostro obiettivo che iniziamo a vedere. Ma per arrivarci bisogna ancora percorrere la strada davanti a noi. Concentriamoci su di noi, sappiamo quanto è importante fare punti domani, speriamo che la nostra gente sia anche il nostro valore aggiunto”.

“Mancano ancora dieci partite che mettono in palio trenta punti, sono tanti. Sicuramente siamo a buon punto, siamo avviati verso la volata finale in modo importante, però se iniziamo a fare pensieri non va bene. La squadra durante tutta la stagione ha dimostrato di poter fare tante rotazioni. Qui hanno giocato tutti, a volte manco ce ne accorgiamo che cambiano 8-9 elementi da una gara all’altra. Ci sarà spazio per tutti, in settimana avremo tre partite. Penso sia normale che una squadra che ha 29 soluzioni importanti e di qualità le possa sfruttare”.

“Negli obiettivi che ci prefiggiamo c’è un percorso e nel percorso ci sono dei mini obiettivi che rappresentano degli step. A oggi non si può parlare di record, di strisce o altro. A oggi il Trapani non ha vinto nulla. L’obiettivo del Trapani oggi è vincere il campionato. Quando sarà stato raggiunto quest’obiettivo, mettendolo in cassaforte, allora dovremo cercare qualcosa che ci può dare stimoli. Il nostro presidente non li farà mancare mai, poi noi inizieremo a pensare a degli obiettivi interni che possono darci qualche stimolo. Allenare e giocare in questo Trapani è già uno stimolo enorme, l’ambiente ti spinge. Gli stimoli e le ambizioni devono essere alla nostra portata giornalmente. Vincere piace a tutti, stravincere ancora di più. Ho detto più volte ai ragazzi che non possiamo accontentarci. Io non mi accontento mai, a maggior ragione quest’anno. Ci saranno tanti allenatori più bravi di me, probabilmente tutti. Ma difficile trovarne uno con più fame”.

“Corto muso? La verità sta nel fare i complimenti alla squadra che dimostra una percentuale e un grado di maturità importante. Ci sono alcune partite che una squadra che ha una mentalità vincente, un’inerzia mentale non comune le vince anche giocando male e apparendo anche brutta da vedere. Questo cosa vuol dire? Corto muso e la portiamo a casa. Altre invece non le vincono queste gare. La squadra riesce ad adattarsi alla gara, a organizzarsi in ogni contesto, riuscendo anche a soffrire. I ragazzi sanno calarsi nella parte, anche questo fa parte di un percorso dove all’inizio si è pensato più a fare punti che a fare gioco. Oggi credo che la squadra esprima anche un discreto calcio”.

“Fa piacere essere paragonati a una macchina che non si ferma e che continua la corsa, quando si parla di numeri questi sono inconfutabili. I meriti vanno ai ragazzi. Noi allenatori dobbiamo iniziare a capire che sono loro che fanno il bello e il cattivo tempo. Noi dobbiamo metterci a disposizione con umiltà delle loro caratteristiche e di cercare quel qualcosa che possa esaltarle. I meriti vanno a loro. I complimenti del presidente? Non posso che esserne orgoglioso, soprattutto del suo pensiero nel definirmi un suo uomo. Partirei dall’intervista che ha fatto dopo la vittoria di Vibo, dove mi ha ringraziato pubblicamente per il lavoro e il sacrificio messo a sua disposizione. Quando il tuo datore di lavoro vede che ha un uomo che lavora incessantemente questo può solo fare piacere. Mi sono sentito gratificato più del risultato sportivo”.

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