Trapani, Torrisi: “Arrivo a questo appuntamento con grande fame, lo stesso voglio dai miei giocatori”

Il tecnico del Trapani, Alfio Torrisi, ha presentato così la sfida con l’Acireale:

“Il mio percorso? Se me lo aspettavo? Aspettarselo è riduttivo. Magari ci si poteva aspettare, nelle prime tre o quattro partite qualcosa di diverso. Noi siamo in obbligo di spendere quanto più tempo possibile nella causa per cui sono chiamato. La mia causa si chiama Trapani, l’obiettivo è la Serie C e si lavora in funzione di questo. Facciamo un lavoro dove palo dentro o palo fuori, i nostri destini sono scritti e legati a episodi. Dobbiamo sempre andare a letto con la coscienza a posto, con la consapevolezza di aver dato tutto per aver causato dentro di noi un’emozione che ci spinge sempre a migliorarci e a raggiungere gli obiettivi. Sotto questo punto di vista ho una convinzione. Per fare tutto nella vita ci vuole una buona dose di fortuna. Ma so anche che il lavoro paga e che il tempo è galantuomo. Da queste tre certezze cerco di strutturare il mio percorso, la mia professione. Non me lo aspettavo ma me lo auguravo”.

“Siamo in un periodo delicato della stagione, guai a pensare di aver vinto. Non possiamo pensare ai fatti delle altre squadre. Il campionato non è vinto a +9, +7, + 13 o + 14. Pensiamo solo al nostro obiettivo, lavoriamo al massimo senza guardare in faccia nessuno per regalare un sogno a noi stessi, affinché questo diventi realtà. Il presidente ha messo a disposizione tutto affinché fosse raggiungibile in maniera non troppo complicata. È un’altra tappa che ci avvicina ancora di più al traguardo”.

“Arrivo a questo appuntamento con fame, come deve arrivare anche la squadra. Ho tanta fame di risultati e di raggiungere un obiettivo che magari per molti è raggiunto da tempo. Nella mente di molta gente, dopo aver vinto a Vibo abbiamo vinto il campionato. Dopo un pari del Siracusa abbiamo vinto il campionato. Dopo una sconfitta del Siracusa abbiamo vinto il campionato. Ma non è così. Noi abbiamo il nostro percorso che non deve essere abbinato ai risultati degli altri. Fin quando la matematica non ci darà il verdetto della promozione in C, non avremo vinto nulla. Anche perché nel calcio è un attimo e può cambiare la situazione generale. Noi dobbiamo concentrarci sul nostro obiettivo, che è di vincere più gare possibili. Questo poi ci porterà a un allontanamento dalla seconda posizione che può darci la matematica. Non possiamo minimamente pensare di abbassare la guardia. Con l’Acireale se scendiamo in campo con il fioretto prendiamo bastonate. Non possiamo permetterci cali di tensione. È una tappa difficile, complicata, servirà il miglior Trapani come voglia di fare bene, di dare continuità alla nostra mentalità, che abbiamo coltivato ogni settimana. La squadra vuole vincere e non fa calcoli. Dobbiamo iniziare a essere ambiziosi, c’è bisogno più che mai di cuore e attributi. Senza quello non si possono portare punti a casa”.

“I numeri che contano sono quelli che cerchiamo di attenzionare. Prima di Barcellona venivamo da 38 risultati utili consecutivi, io non li ho mai contati. Questi record, queste strisce lasciano il tempo che trovano perché poi vanno nel dimenticatoio. I numeri importanti sono quelli che dànno i verdetti. Il 17 per me è un numero importante, l’anno di nascita dei miei figli. È un numero che ho scelto, ma quello di domenica non è un bel giorno perché mi ricorda una triste faccenda capitata alla mia famiglia, motivo per cui cercherò di spingere al massimo ed essere più agguerrito di sempre”.

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Redazione