Trapani-Terlizzi 2.0 perchè non può esserci gloria per chi scappa dalle responsabilità

Contrasti con l’allenatore, dissidi con la società, una rescissione contrattuale sullo sfondo. E non è finita qua. Qualcuno ha provato ad offrirlo al Vicenza, affare non concretizzato anzi trattativa mai cominciata. Perché il destino aveva altre idee, altri piani. Cristian Terlizzi è ad un passo dal reintegro in rosa. Nessun saluto, nessun addio, Cristian Terlizzi da mercoledì, visite mediche permettendo, sarà di nuovo a tutti gli effetti un giocatore del Trapani.

La difesa granata aveva bisogno di un rinforzo: per un Bertoncini che non arriva e un Milanovic che non convince pienamente, l’idea è nata spontanea. Cosmi non c’è più, Curiale aveva fatto da apripista, Terlizzi lo seguirà. Con buona pace dei dissidi interni e del rapporto con la città e i tifosi. Un rapporto strano, a fasi alterne. Da un pantaloncino spezzato sull’altare della sportività ad una palla persa in quel di Lanciano fino a chiusure puntuali ed eleganti. Perché eleganti si nasce, la personalità si acquisisce. E a Terlizzi non manca. Avrebbe potuto accettare la rescissione e andarsi a godere tre mesi alle Maldive, chi di voi si sarebbe messo in discussione in una difficile situazione come quella del Trapani? E diranno che c’entrano i soldi, ma noi non siamo d’accordo. Ci sarà chi storcerà il naso, chi lo fischierà ma siamo sicuri anche chi sarà contento. Perché Terlizzi a Trapani è amato e odiato, odiato e amato. Noi propendiamo per chi col vederlo in campo acquisterà sicurezza e tranquillità, perché con tutto il rispetto per tutti gli altri, vedere un giocatore della sua caratura ed esperienza in granata, dà buoni propositi.

E allora Cristian, scrollati di dosso la polvere, le critiche e le polemiche, indossa la tua 33 e mostra di che pasta sono fatti gli inossidabili. Mettiti al centro di quella difesa e guidala fin dove la puoi guidare. Le responsabilità ti sono sempre piaciute, questa è grossa e te la stanno mettendo sulle spalle forse un po’ tardi. Ma in fondo Cristian, non è mai tardi se non guardi che ora è…

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Damiani Vittorio