Il Trapani ritrova la vittoria lontano dal “Provinciale”, dopo ben tre mesi di digiuno (l’ultima risaliva al lontano 28 novembre 2017 in quel di Andria contro la Fidelis battuta per una rete a zero), superando una volitiva Reggina, in una partita di quelle che ci riconciliano con il calcio. In una giornata freddissima, amaranto e granata si sono affrontati a viso aperto, senza esclusione di colpi, dimostrando subito che nessuno dei due contendenti vuole la sconfitta, anzi cercando a tutti i costi la vittoria. L’ha spuntato il Trapani che alla distanza, nel finale, ha fatto valere sicuramente la sua maggiore esperienza sulla giovane compagine di casa che ha messo davvero in difficoltà l’undici di Calori.
Sfruttando la loro giovane età, i padroni di casa sono partiti a spron battutto aggredendo gli ospiti, con Pagliarulo e compagni che faceva fatica a disimpegnarsi e ripartire. Squadre schierate quasi a specchio, perchè al 3-5-2 di Calori, Maurizi rispondeva con un 3-5-1-1, tenendo Tulissi in appoggio dell’unica punta Bianchimano, a dar fastidio tra le linee. Ed è stato proprio il numero 7 amaranto a procurarsi già al 2′ il calcio di rigore poi trasformato da Bianchimano. Ennesima partita in salita per i granata che non ci stavano a subire rispondendo colpo su colpo ad una Reggina che nonostante il vantaggio continuava a rendersi pericolosa. E qui saliva in cattedra un Furlan che ha compiuto due o tre interventi miracolosi che hanno salvato il Trapani dalla capitolazione.
Risponde dall’altra parte il suo collega Cucchietti sventando un paio di ghiotte occasioni create dall’undici di Calori in un primo tempo pieno di emozioni con continui capovolgimenti di fronte, bello a vedersi. Il Trapani ha avuto la forza di reagire, al vantaggio dei locali, con caparbietà ricordandosi di essere una squadra costruita per vincere ed al 12′ riusciva ad impattare con un’incornata di Evacuo su cui nulla ha potuto l’estremo difensore Cucchietti.
Ad un primo tempo giocato con intensità e ritmo da entrambe le compagini, è seguita una ripresa altrettanto piacevole dove sono cambiati un pò i temi tattici. Perchè a una Reggina che stringeva un pò le maglie per ripartire in contropiede, Calori richiamava capitan Pagliarulo in panchina, inserendo Fazio ed avanzando Marras nella linea degli attaccanti in un 4-3-3, che ha permesso una maggiore pressione dei granata sugli avversari. Pur non rinunciando a offendere, la Reggina ha sofferto l’intensità offensiva della truppa di Calori, che con il passare dei minuti ha costruito la sua vittoria raggiungendola al 74′ con un colpo di testa in tuffo del neo acquisto Scarsella, alla sua terza marcatura da quando è approdato al Trapani.
Alla Reggina va il merito di averci creduto fino alla fine per agguantare il pari e se non c’è riuscita nel risultato, c’è riuscita sul piano della prestazione, giocando una gara coraggiosa contro il più quotato avversario, che avrebbe meritato il pareggio. Al “Granillo”, si e visto un Trapani vivo, pimpante, con gli attributi, quello che finalmente voleva vedere il suo allenatore. Un Trapani del tutto diverso rispetto a quello rinunciatario delle ultime trasferte. Il successo di Reggio Calabria potrebbe rappresentare una svolta per il campionato dei granata intanto sul piano dei numeri, visto il passo falso della capolista Lecce, sconfitto in casa dalla Juve Stabia ed il turno di riposo del Catania, per accorciare le distanze sulle prime in classifica. E poi, l’aver trovato, forse, sul piano delle prestazioni la strada giusta per far bene lontano dalle mura amiche. Ora come non mai bisogna dare continuità da quì alla fine se si vogliono raggiungere risultati importanti.
Salvatore Puccio