Francesco Baldini sorprende un po’ tutti nella formazione che manda in campo contro il Venezia, sconvolgendo quelle che erano state le premesse della vigilia. Ma ci siamo dati subito una spiegazione: il mercato ancora aperto influenza sicuramente le scelte degli allenatori. Ed ecco che un giocatore determinante come Taugourdeau, in odor di trasferimento, non figura neanche in panchina.
Il mister granata ci ha messo del suo lasciando in panchina Nzola preferendogli l’ultimo arrivato in casa Trapani, Pettinari che a detta dello stesso allenatore granata alla vigilia, non in condizione di partire titolare. Per non parlare di Tulli e Golfo, che con la loro velocità e capacità di saltare l’uomo potevano mettere in difficoltà la lenta difesa arancioneroverde. Gli ha preferito Scaglia che ha palesato di non avere ancora i 90 minuti sulle gambe.
Se a questo aggiungiamo le assenze per infortunio di Corapi ed Evacuo, praticamente contro il Venezia ha giocato un Trapani senza l’ossatura sulla quale si è costruita la squadra che dovrà affrontare questo campionato cadetto. E mi riferisco a Taugourdeau, Corapi, Evacuo e Nzola ed aggiungo Tulli, un giocatore di sicuro affidamento come esterno d’attacco nel tridente di Baldini. Il mister granata inspiegabilmente l’ha utilizzato solo nella ripresa, come lo stesso Nzola subentrato allo spaesato Colpani, giocatore di sicuro talento, ma troppo giovane per svolgere il compito di metronomo del centrocampo trapanese.
Con questi presupposti si è assistito ad una sconfitta annunciata, consegnata su un piatto d’argento agli uomini di Dionisi, che hanno dimostrato di essere una compagine ben organizzata con un 4-3-1-2, che metteva l’ex Aramu nelle condizioni di svariare su tutta la trequarti e rifinire per le punte Bpcalon e Capello. La maggiore verve dei lagunari gli ha permesso di impadronirsi del centrocampo, dove i padroni di casa non ne prendevano una, e fare la partita, dominata soprattutto nel primo tempo in cui il Venezia, ha costruito la sua vittoria siglando il gol del verdetto finale.
Fosse finito due o tre a zero il primo tempo nessuno avrebbe potuto recriminare nulla. Il Trapani è stato lì a guardare la voglia, la determinazione di una squadra che voleva riscattarsi per la sconfitta interna subita sette giorni fa in casa ad opera della Cremonese. Ad un Trapani così ampiamente rimaneggiato, ieri, al “Provinciale”, non si poteva chiedere nulla. Troppo debole la squadra di Baldini per potere impensierire una difesa, tra l’altro non trascendentale come quella del Venezia, ma che di fronte ad un avversario incapace di offendere se l’è cavata bene.
Nulla da rimproverare all’undici di Baldini per impegno, voglia di fare bene, ma la Serie B è tutta un’altra cosa e ieri sera contro i lagunari sono emersi i limiti di una squadra a cui Francesco Baldini sta cercando di dare un’identità di gioco, possibilmente propositivo, ma per farlo ci vogliono gli interpreti giusti.
E se qualcuno di questi, andrà via a meno di 48 ore dalla chiusura del mercato bisogna ricorrere ai ripari, perché il campionato non ti aspetta anche se siamo ancora alla seconda giornata. Perché ieri il Trapani ha perso tre punti contro una potenziale concorrente alla salvezza.
La sosta arriva forse in un momento propizio, per conoscersi sempre più, affiatarsi tra compagni e trovare i giusti sincronismi tra i reparti. Nel frattempo il ds Rubino, dovrà in questi due ultimi giorni di mercato rafforzare una rosa apparsa inadeguata nella gara persa contro il Venezia. E se il buongiorno si vede dal mattino, ci vorrà un miracolo affinché la truppa di Baldini possa trovare la salvezza in questa stagione.
Salvatore Puccio