Trapani rialzati: non è il momento di mollare…

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La paura era quella di non riuscire a smaltire in soli tre giorni la delusione per la sconfitta d

La paura era quella di non riuscire a smaltire in soli tre giorni la delusione per la sconfitta di domenica in quel di Castellammare di Stabia, per affrontare un altro appuntamento importante come quello del ritorno di semifinale di Coppa Italia, che avrebbe consentito al Trapani calcio di raggiungere un risultato storico: disputare per la prima volta una finale di Coppa.

Paure che hanno trovato conferma nella seconda sconfitta consecutiva dei granata ad opera di una volitiva e più affamata Viterbese che meritatamente ha espugnato il “Provinciale”, con una gara accorta ed intelligente, lasciando il pallino del gioco in mano ai padroni di casa, pensando che venendo da una partita stressante come quella contro le Vespe, i granata, prima o poi dovevano stancarsi.

Non ha fatto un pressing asfissiante la squadra di Calabro ma ha cercato di sporcare ed intercettare le traiettorie delle trame granata per ripartire e colpire l’avversario. È successo nell’occasione delle due marcature ed in altrettante situazioni in cui i gialloblu avrebbero potuto aumentare il loro bottino. Il gol di Costa Ferreira al 35′ del primo tempo, aveva illuso l’undici di Italiano, ma il pareggio dei laziali arrivato alla fine dei primi 45′, metteva in evidenza i limiti di una squadra che nella ripresa non trovava più la forza per ribaltare il risultato.

La compagine granata, non è riuscita mai a verticalizzare il suo gioco sbarrato dalla fitta ragnatela costruita dalla Viterbese, che in questo modo costringeva la truppa di Italiano a giocare in ampiezza girando continuamente palla, con il rischio dei continui inserimenti degli avversari ad intercettare e ripartire. E da una situazione simile scaturiva il raddoppio degli ospiti ad opera dell’ex Pacilli che sanciva la seconda sconfitta in tre giorni per i ragazzi di Italiano, perché da quel momento in poi non c’è stata più storia con i granata incapaci di costruire pericoli per la porta difesa da Thiam.

Ma forse, per tutto l’intero arco dell’incontro il Trapani è stato evanescente in attacco, con la solita fragilità difensiva che ha dimostrato già in tante partite. Una sconfitta annunciata, dunque, per l’undici di Italiano, che sicuramente non ha affrontato la partita con la giusta determinazione. La squadra è apparsa stanca mentalmente e fisicamente, ha mostrato limiti tecnici e tattici in cui l’allenatore granata, ci ha messo del suo con delle scelte alquanto discutibili, dettate, a detta dello stesso Italiano, dall’esigenza di far ruotare i suoi giocatori per dare spazio a chi in campionato ha giocato meno e far rifiatare chi è stato più utilizzato.

Però, così facendo, si rischia poi di non mettere mai la migliore formazione! Il Trapani di questi ultimi tempi sta dimostrando che quando arriva agli appuntamenti importanti non riesce ad andare oltre, come se ritornasse su sé stesso. È successo a Francavilla, a Castellammare di Stabia e non ultimo contro la Viterbese. Un Trapani che in soli tre giorni ha dilapidato, due dei suoi tre obiettivi stagionali: forse la promozione diretta in serie B e l’eliminazione dalla Coppa Italia. Adesso bisogna concentrarsi nel difendere questo prezioso secondo posto in classifica che detengono i ragazzi di Italiano per le ultime quattro partite che rimangono da quì alla fine della regular season.

Bisogna riordinare le idee, riacquistare fiducia e consapevolezza nei propri mezzi e riappropriarsi dei propri valori. C’è poco tempo, perché il Potenza è alle porte, di scena domenica al “Provinciale”, in una partita delicatissima, in cui i granata dovranno avere quell’impennata d’orgoglio per ritornare ad essere quella squadra corsara che fin qui l’ha contraddistinta tre le mura amiche.

Salvatore Puccio