Trapani: per svoltare occorre una scossa…

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I fantasmi di un’ennesima sconfitta, nello scontro salvezza con il Cosenza, sono apparsi già al 6′ quando l’esterno ospite Pierini rubava palla a Taugourdeau a metà campo e con i difensori granata  a fare le belle statuine batteva inesorabilmente Carnesecchi.

Nella terza partita di fila che il Trapani prende gol nei primi 10 minuti Francesco Baldini schiera la sua dodicesima formazione diversa, sorprendendo un po’ tutti nel fare esordire fin dal 1′ Ciccio Corapi (reduce da un lungo e delicato infortunio) nel tridente d’attacco con Pettinari e Scaglia, lasciando fuori l’unica altra punta disponibile, Tulli, viste le indisponibilità di Nzola, appiedato dal Giudice Sportivo e Golfo febbricitante.

Ha rischiato il mister granata in questa scelta ma ha avuto ragione perché il “trottolino” calabrese ha sciorinato per un’ora un’ottima prestazione vivacizzando il gioco dalla sua fascia, dalla quale tra l’altro sono partite le azioni delle due marcature granata.

Prima il pareggio di Moscati e poi il raddoppio di Pettinari scaturito da un cross pennellato nell’area rossoblù proprio da Corapi. Poi giustamente non avendo ancora i 90′ sulle gambe mister Baldini l’ha richiamato in panchina ed il numero 19 è uscito con l’ovazione del pubblico.

La prestazione di Corapi è stata, forse, l’unica nota positiva del 2 a 2 tra il Trapani ed il Cosenza a sottolineare quanto è mancato questo giocatore fin qui alla truppa di Baldini. Per il resto gran confusione tra le file granata con lo stesso Baldini che riproponeva Del Prete sulla fascia sinistra, ma rinunciava a Candela sulla destra dopo la bella prova di Udine, preferendogli un evanescente Fornasier. Ma era in mediana che si creava il classico gioco della coperta corta con Taugourdeau (deludente la sua prova), che si abbassava a protezione della difesa lasciando campo in avanti dove Colpani e Moscati facevano fatica a creare gioco non avendo le caratteristiche del francese.

A rendere più difficile la vita ai padroni di casa è stato un Cosenza sceso al “Provinciale”, preoccupandosi prima di non prenderle, chiudendosi con un 4-5-1, in fase di non possesso, per poi ripartire e gestendo il pari nella ripresa non affondando quasi mai. Quindi con un Trapani che ha palesato ancora una volta i limiti di una squadra che ha sì tanta voglia, tanta volontà, tanto cuore, ma grosse défaillance mentali, tecnici e fisici e con un Cosenza che soprattutto nella ripresa ha badato a tenere palla, non ne poteva uscire fuori una bella partita.

Tutt’altro, si è giocata più nel primo tempo con 4 gol realizzati scaturiti da ingenuità difensive e da episodi favorevoli dall’una e dall’altra parte. Il pari accontenta sicuramente la truppa di Braglia, ma condanna un Trapani che resta fanalino di coda del campionato con il malcontento dei tifosi che a fine gara hanno contestato tutta la squadra e mister Baldini, per una vittoria che ancora manca tra le mura amiche dalla finale con il Piacenza. Ma quello che più preoccupa è il futuro di una squadra che giunta alla 12^ giornata di campionato, ha mostrato notevoli limiti per stare in questa categoria.

Una squadra che non ha cattiveria, non gioca con il sangue agli occhi, non aggredisce l’avversario, non riesce a conquistare una seconda palla, che spesso subisce fisicamente l’avversario non può andare tanto lontano, perché queste qualità sono indispensabili per una squadra che si vuole salvare. La società è corsa ai ripari ingaggiando dal mercato degli svincolati un giocatore importante come Jonathan Biabiany. Sicuramente un gran colpo messo a segno dal neo ds Nember. Però una rondine non fa primavera!

Ci vuole ben altro per salvare una stagione ad oggi compromessa. E se, come ha sottolineato più volte mister Baldini, il problema dei suoi ragazzi è più mentale ed una mancanza di esperienza. Allora la soluzione potrebbe essere… dare una bella scossa… A buon intenditor poche parole!

Salvatore Puccio