Trapani: fame, cuore e orgoglio uguale strada giusta. La ruota girerà…

La prova indisponente, di un giocatore come M’Bala Nzola, non scalfisce, sicuramente, l’ottima prestazione del resto della squadra, ma ha rappresentato un cattivo esempio per tutto il calcio giocato.

E mentre mi accingo a buttare giù queste due righe,  non riesco ancora a  capire, come un giocatore mandato in campo dal suo allenatore, per avere maggiore peso fisico e magari riuscire a chiudere la partita attaccando la profondità, che avrebbe dovuto “strappare” l’erba del “Provinciale”, dimostri di non avere voglia di giocare, di vagare per il campo, uno scarso attaccamento alla maglia, ma soprattutto non ha avuto rispetto per i suoi compagni di squadra, artefici, di una grande prestazione contro il blasonato Perugia, riuscendo addirittura a litigare con il pubblico amico a fine gara. Ma di cosa stiamo parlando!

Forse abbiamo dedicato troppe righe ad un giocatore che non merita sicuramente di vestire la maglia granata e che nel mercato di gennaio farebbe bene a cambiare aria. Parliamo invece della partita che il Trapani avrebbe meritato di vincere per la grinta e l’atteggiamento con cui ha affrontato il Perugia. La grinta e la verve che vuole dai suoi giocatori un sergente di ferro come Fabrizio Castori. È solo da una settimana che il tecnico marchigiano ha preso le redini  della squadra e già fin dalla partita con il Pescara si è vista la sua mano.

Squadra compatta, schierata con il 3-5-2, che ha chiuso tutti i varchi ad un Perugia che non è riuscito a produrre per l’intero arco dell’incontro il suo gioco. Merito di un Trapani che ha lottato su ogni pallone, raddoppiando sul possessore di palla, per riconquistare la sfera e ripartire ad insidiare la porta avversaria. Il giusto approccio alla partita ha portato il Trapani a non prendere gol nei minuti iniziali, ad aggredire fin da subito l’avversario. Lottando su ogni pallone e conquistando quasi tutte le seconde palle, la compagine di Castori ha costruito il suo doppio vantaggio. Vantaggio vanificato da alcune decisioni discutibili del Sig. Valerio Marini di Roma, soprattutto in occasione del secondo calcio di rigore concesso per un presunto tocco di mani di Fornasier, dopo che il primo, sacrosanto, era scaturito dall’unica sbavatura difensiva dei granata.

Come per dire che senza questi due rigori, hai voglia che la squadra di Oddo sarebbe uscita indenne dal “Provinciale”. Ma è dall’inizio del campionato che ai granata non gira bene a proposito di decisioni arbitrali. Piove sul bagnato, dunque, per una squadra che fa fatica a risalire la china. Ma, che questo sarebbe stato un campionato di sofferenza, si sapeva. L’importante è non mollare mai e crederci fino alla fine, perché al di là dei rinforzi che arriveranno dall’imminente mercato di gennaio, saranno la fame, la voglia di emergere, il cuore, l’orgoglio di non sentirsi secondi a nessuno dei giocatori granata a sopperire a qualsiasi défaillance tecnica o tattica che sia.

Qualità, queste, che potrebbero rivelarsi, il valore aggiunto per il prosieguo del campionato del Trapani.

Salvatore Puccio 

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