Trapani, contro il Lecce serviva qualcosa in più. Adesso guai a non giocarsela fino alla fine!

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È stata una bella partita, giocata con intensità, a viso aperto da entrambe le contendenti, ma

È stata una bella partita, giocata con intensità, a viso aperto da entrambe le contendenti, maschia si, ma corretta, prova ne sia che il direttore di gara non ha estratto nessun cartellino giallo. Trapani e Lecce hanno dato vita ad una gara, sicuramente, di categoria superiore, schierando tra le loro fila giocatori di un certo tasso tecnico, cercando sempre la vittoria ed hanno finito per impattare sul risultato e sulle occasioni procurate, due per parte. Il risultato di 1-1 alla fine è quello più giusto. Un risultato che premia più la squadra di Liverani che mantiene salda la testa della classifica ed intatto il vantaggio di 8 punti sui granata.

Al Trapani, nella partita forse più importante della stagione, non è riuscita l’impresa di battere la capolista e rimanere attaccato al treno per la promozione diretta. Ma l’undici di Calori ha provato in tutti i modi ad avere ragione di una corazzata a cui Liverani ha dato la giusta dimensione di squadra proiettata a vincere il campionato, che ha messo subito la partita in discesa riuscendo a portarsi in vantaggio dopo appena 5’ ed una volta acquisito questo risultato, ha gestito la gara come era nelle sue intenzioni: chiudere bene le maglie, aggredendo la palla in qualsiasi zona del campo e ripartire in contropiede.

I padroni di casa hanno avuto il merito di non smarrirsi dopo lo svantaggio iniziale, rimanendo sul pezzo, ma facendo una certa fatica a saltare il bunker avversario. Soprattutto nel primo tempo, ma poi per il resto della gara, l’undici di Calori ha avuto il torto di non riuscire ad aprirsi in ampiezza e far girare la palla velocemente, per raggirare un centrocampo salentino molto forte, che concede davvero poco agli avversari. Infatti il Trapani è riuscito ad agguantare il pari, sul finire dei primi 45’, grazie ad un guizzo del bomber Murano, abile ad approfittare di una sbavatura tra il difensore Riccardi e il portiere Perucchini.

Se dovessi trovare un punto debole del Lecce direi che la squadra di Liverani quando gioca lascia pure giocare. Infatti nella ripresa entrambe le compagini hanno provato a vincere la partita con i portieri che sono saliti in cattedra, Furlan da una parte e Perucchini dall’altra per neutralizzare le occasioni da gol. Anche tatticamente le due squadre si sono annullate con due filosofie di gioco diverse a cui si ispirano i loro allenatori. Il 4-3-1-2 collaudatissimo di Liverani ha permesso ai giallorossi di conseguire il 17° risultato utile consecutivo, mentre il 3-5-2 di Calori ha in Marras la sua arma migliore. Infatti l’agilità del peperino granata ha creato non poco scompiglio nella difesa avversaria.

Non è bastato perché un Trapani obbligato a vincere più del Lecce doveva fare qualcosa di più. Ma l’intuizione doveva arrivare dal suo allenatore e Alessandro Calori non è riuscito ad inventarsi nulla, come un Marras a spaziare più sulla tre quarti a dar fastidio ad una difesa ospite che se pressata andava in difficoltà. Poi troppo tardi gli ingressi in campo di Reginaldo prima e Minelli dopo. Sicuramente c’è rabbia in casa granata per non aver ottenuto i tre punti, ma è pur vero che per quello che si è visto l’altra sera al “Provinciale”, il punto ottenuto contro la prima della classe va tenuto stretto. Importante che il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto non plachi la sete della truppa di Calori di giocarsela fino alla fine. Adesso si va alla pausa invernale, si metterà da parte il calcio giocato e si parlerà di mercato. Un mercato a cui il Trapani dovrà ricorrere assolutamente se vuole rafforzarsi in certi ruoli.

Salvatore Puccio