Trapani: con la Casertana vittoria arrivata con affanno e sofferenza

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La partita contro la Casertana ha confermato ancora una volta la realtà di un campionato quale quello di serie C girone C dove bisogna giocare a calcio e a “calci”. Infatti ci è voluta la suola delle scarpe di Reginaldo a ribattere un rinvio del difensore ospite Finizio e dal rimpallo la sfera si è infilata piano piano nell’angolino basso alla destra di Cardelli per dare la vittoria in zona cesarini ai padroni di casa. Il Trapani ha fatto la partita fin dall’inizio tenendo sempre il pallino del gioco, anche perché la gara si era messa subito in salita per i granata per il gol a freddo siglato dalla Casertana dopo appena tre minuti di gioco. Ripartiti dal secondo tempo di Caserta contro la Juve Stabia, i granata stavolta hanno fatto fatica a scardinare la retroguardia campana, anche perché una volta passati in vantaggio l’undici di Scazzola si è rintanato tutto nella propria metacampo.

Il bomber Murano decisivo nel 4-3-3 schierato da Calori contro la Juve Stadio è apparso sottotono. Un po’ tutta la squadra, però, girava male con una manovra lenta e faziosa, che creava, sì, delle trame di gioco, ma poi mancava sempre quel cinismo nel concludere a rete. Lo stesso Evacuo, nel rigore neutralizzato da Cardelli,  è apparso poco convinto quando è andato a batterlo, un penalty, tra l’altro, concesso generosamente dall’arbitro per atterramento dello stesso attaccante granata. Un Trapani dall’atteggiamento sbagliato nei primi 45’ con un Taugourdeau, ispiratore del gioco granata, che per caratteristiche, dettava una manovra troppo lenta, compassata senza quel cambio di passo che serviva a sorprendere l’avversario, facendo il gioco della Casertana.

L’ha capito Calori che al 57’ chiamava in panchina il francese sostituendolo con Minelli. Sarà stato un caso, fatto sta che il piccolo attaccante granata ha cambiato il volto di una partita che sembrava essere in empasse. La manovra dei granata diventava più veloce, più fluida grazie al posizionamento di Minelli nella tre quarti dietro le punte, dove il numero 21 granata riusciva inserendosi tra le linee a non dare punti di riferimento alla squadra di Scazzola ed a  rifinire per i compagni, oltre ad avere quel guizzo che ha fruttato il pareggio per la sua squadra. Dall’ingresso di Minelli il Trapani è riuscito a confezionare importanti palle gol. Ed è stato sempre un crescendo per l’undici di Calori, soprattutto quando il mister trapanese metteva in campo prima Reginaldo e negli ultimi 10′ Ferretti.

La forza, il peso, la caparbietà e la cattiveria del brasiliano, insieme alla freschezza tecnica del numero 7 granata hanno confezionato una vittoria importantissima per il cammino in questo campionato della truppa di Calori. La conquista dei tre punti era l’obiettivo primario nella partita contro i rossoblù, ma il Trapani visto al “Provinciale” è un cantiere ancora aperto, dove c’è molto da lavorare per trovare quell’assetto giusto che permetta a questa squadra di recitare un ruolo importante in questo campionato. L’atteggiamento, la cattiveria, non solo il calcio ma i “calci”, la caparbietà, la determinazione, non solo il fioretto ma la spada.

Sono queste qualità che una squadra che vuole vincere un campionato deve avere. Credo che il Trapani disponga di un organico di primissimo ordine. Ventidue titolari sicuramente, intercambiabili tra di loro, che danno il vantaggio e la serenità ad Alessandro Calori di poter contare una domenica sull’uno ed una domenica sull’altro. E questo non è da poco. Il compito del mister toscano sarà quello di far diventare al più presto l’organico di cui dispone un gruppo solido e coeso indirizzato verso un unico e solo obiettivo. E che sappia vincere anche quando servono affanno e sofferenza…

Salvatore Puccio