Trapani, col Catania la vittoria del gruppo! Il Lecce è avvisato…
È stato un bel derby, pulito, senza cattiveria e forse, per il gioco espresso,
È stato un bel derby, pulito, senza cattiveria e forse, per il gioco espresso, meritevole di altri palcoscenici. Di quelle partite, insomma, che ci riconciliano con il calcio. Trapani e Catania si sono affrontati a viso aperto cercando di aggiudicarselo mettendo in campo le loro strategie. Il 4-3-3 di Lucarelli che diventava un 4-5-1 in fase di non possesso è durato solo per 25′. Il Trapani con il suo classico 3-5-2 ha retto bene, rimanendo sempre corto contenendo la supremazia rossazzurra a centrocampo con un Evacuo schierato stasera dietro Reginaldo a dar manforte a centrocampo dove uno Steffè in grande spolvero, preferito a Bastoni, assieme a Maracchi, ha annullato praticamente la fonte del gioco ospite: uno spento Lodi che ieri sera al “Provinciale” non si è proprio visto, per non parlare di Biagianti, inesistente.
Ma quello che forse non ha funzionato, tra le fila catanesi, sono state le fasce dove, invece, i padroni di casa con Marras da un lato e il purosangue trapanese Rizzo dall’altra l’hanno fatta da padrone. L’undici di Calori era un crescendo di minuto in minuto, ha fatto sfogare l’avversario, colpendo con cinicità e con il piglio di una grande squadra, proprio nel momento migliore degli ospiti. Un uno-due nei primi 45′ sfruttando uno schema su calcio d’angolo provato e riprovato in allenamento che portava al gol il difensore Sivestri ed una palla lavorata dal gioco sporco di Evacuo che con il suo assist prendeva in contropiede la lenta difesa etnea servendo Reginaldo che raddoppiava.
Lucarelli (che ha seguito la ripresa dalla tribuna perchè espulso dopo aversi lamentato con il direttore di gara, mentre rientrava negli spogliatoi), le ha tentate tutte nella ripresa schierando quattro attacanti se non addirittura cinque considerando Mazzarani retrocesso in mediana. Ma non c’è stato nulla da fare per i rossazzurri, che hanno tentato la rimonta senza, tuttavia riuscire a costruire azioni limpide ed a portare mai seri pericoli alla porta difesa da Furlan. Anzi lasciavano ampi spazi al contropiede granata che però in diverse occasioni hanno fallito il terzo gol. Ma il Catania non ha perso perchè i suoi giocatori più importanti non hanno risposto come deve un giocatore che ha calcato palcoscenici di serie superiore. Nel calcio, spesso, le squadre non sono fatte esclusivamente dai nomi, ma da quello che sai fare sul manto erboso.
Il Catania esce sconfitto da Trapani perchè si e trovato di fronte un gruppo che ha affrontato l’avversario con lo spirito giusto, ha giocato con ordine, ha avuto la capacità di creare e finalizzare ed è stato bravo in fase di non possesso a contrastare con intensità e compattezza l’avversario. E quel gruppo su cui Alessandro Calori sta lavorando fin dal ritiro di Spiazzo, per farla diventare una squadra. Forse, lo è già per quello che si è visto in un test importante come quello della sfida contro gli etnei. La vittoria contro l’undici di Lucarelli valorizza il lavoro di un tecnico come Alessandro Calori, a volte messo in discussione, ma sul quale, invece, deve essere riposta grande fiducia. Il tempo gli sta dando ragione, ha creato una squadra, che adesso deve consolidarsi ed avere continuità per il prosieguo del campionato. Solo così la truppa di Calori può raggiungere risultati importanti. Il Catania ne ha fatto già le spese, il Lecce è avvisato.
Salvatore Puccio