Trapani, cinismo, concretezza e gol dalla panchina: quelle risposte che servivano a mister Calori

È stata una vittoria esaltante quella conseguita dal Trapani ieri sera al “Provinciale”, contro una Reggina che è apparsa poca cosa, che è riuscita a reggere solo per 45′ per poi crollare nella ripresa sotto i continui colpi dei più quotati avversari. L’inizio della contesa ha lasciato presagire tutt’altro che lo straripante Trapani dei secondi 45′. Un tema che dobbiamo abituarci a vedere in questo campionato di serie C con le squadre più deboli che tendono a chiudersi, giocando in 11 dietro la palla, facendo ostruzionismo, giocando più di fisico, perdendo tempo a gioco fermo e cercando la bagarre sistematicamente al fischio dell’arbitro. Soprattutto quando si affrontano due compagini dal diverso spessore tecnico.

È successo contro il Siracusa, contro la Sicula Leonzio, la Casertana e con la Reggina appunto, dove il superiore tasso tecnico dell’undici di Calori ha dovuto fare, almeno per i primi 45′, i conti contro la verve agonistica dei più modesti avversari. L’ha spuntata solo la Sicula Leonzio che ha portato via un punto dal “Provinciale”, poi sono state tutte vittorie per un Trapani che con la tripletta rifilata alla Reggina, ha forse capito come si deve giocare in questo campionato. Infatti dopo un primo tempo in cui i ragazzi di Calori hanno stentato a trovare i varchi giusti, subendo un po’ l’agonismo degli ospiti, nella ripresa i siciliani sono diventati più aggressivi, hanno aumentato in intensità mettendo in difficoltà una difesa amaranto che già nel primo tempo era apparsa alquanto incerta nei suoi disimpegni.

Sbloccato il risultato già al 51′, è stato tutto in discesa per i granata. E’ arrivato il raddoppio con una prodezza di Evacuo su rovescita e poi il terzo gol di Fazio. Poteva essere più largo il punteggio se l’estremo difensore ospite Cucchietti non avese compiuto un miracolo su un fendente di Bastoni. Fedele al suo 4-3-3, Calori ha cambiato un solo interprete rispetto alla gara contro la Paganese, inserendo Reginaldo al posto di Evacuo. E il brasiliano si e rivelato la vera spina al fianco della Reggina, lottando fin dal primo minuto, facendo sentire il suo peso fisico e tecnico da giocatore che ha calcato palcoscenici ben più prestigiosi e sbloccando la partita realizzando il primo gol. Uno schema voluto dal mister granata in cui si è espresso a dovere il “trottolino” Manuel  Marras autore di una buona prestazione.

Prova opaca offerta invece da Murano che sembra soffrire la posizione di esterno sinistro alto, perché spesso è rimasto defilato. Forse per caratteristiche l’attaccante granata darebbe il meglio di se in una posizione più centrale, in un 4-4-2 che per ora manco a parlarne per Calori. L’ altra defaillance è arrivata da Taugourdeau, schierato fin dal 1′ dal mister trapanese, il francese ha inciso poco, giocando troppo basso e lasciando sempre campo agli avversari. Ed infatti al 20′ della ripresa il tecnico toscano lo ha sostituito. Per il resto Calori ha girato bene i suoi effettuando quattro sostituzioni potendo disporre di un organico ampio con giocatori intercambiabili tra di loro.

Ma la gara contro la Reggina al di là della conquista dei tre punti, doveva dare una risposta ben precisa su quella mancanza di cinismo e concretezza  dimostrata fin qui dalla truppa di Calori che spesso ha vanificato un potenziale di prim’ordine. Capire se queste mancanze dei granata costituissero un loro limite od un periodo di rodaggio, risolvibile lavorandoci sopra. Sicuramente il Trapani visto all’opera contro i calabresi pare abbia sposato la seconda ipotesi. Adesso occore confermare la giusta strada imboccata a partire dalla prossima partita quando il Trapani renderà visita al fanalino di coda del Fondi.

Salvatore Puccio

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