Trapani, che vergogna! Inaccettabile giocare i play off in questo modo. E quante bocciature…

Vergogna! Una parola pesante a pronunciarsi, ma che dovrebbe essere elevata all’ennesima potenza per capire l’imbarazzante epilogo del Trapani nei play off, che non ha nulla da spartire con l’andamento altalenante di risultati della regular season. Quelli ci stanno, perché il Trapani non è mai stata quella corazzata che tutti, forse, credevamo. E la verità l’ha detta proprio capitan Pagliarulo, intervenuto in conferenza stampa nel dopopartita di Trapani-Cosenza: ”Come organico, secondo me, non eravamo i più forti e si evince dagli svarioni avuti durante il campionato”. Ma è inaccettabile che una squadra si presenti nello stato e nella forma che tutti abbiamo avuto modo di vedere. Non è concepibile che una compagine si presenti in quelle condizioni all’appuntamento più importante della stagione, dove bisogna stare uniti e compatti per il raggiungimento di un unico obiettivo.

Credetemi, mentre sto buttando giù queste righe non riesco a darmi una spiegazione. Ciò a cui ho assistito nel doppio confronto con il Cosenza, secondo me, sta fuori dal mondo del calcio. Non si può vedere all’opera una squadra spenta, in cui ognuno giocava per i fatti suoi, atleticamente sulle gambe. Sicuramente è successo qualcosa che sta al di fuori del terreno di gioco, che ha determinato la spaccatura dello spogliatoio, con l’epilogo della lite tra mister Calori e Felice Evacuo che ha portato l’esclusione dell’attaccante dalla gara di ritorno al “Provinciale”. Forse la Caporetto granata era stata già segnata dalle parole di Alessandro Calori nel dopo partita del “Gigi Marulla“ a Cosenza, persa tristemente. “Avevamo preparato la partita in un certo modo – sono state le parole del tecnico – ma i ragazzi l’hanno interpretata diversamente”. Una dichiarazione pesante che lascia intendere come la squadra non seguisse più il suo allenatore.

Va in archivio nel modo più inaspettato un’annata sportiva in cui tutti gli addetti ai lavori devono assumersi le proprie responsabilità. E alla fine di un anno scolastico, pardon, calcistico, ci sono i promossi e i bocciati. A cominciare dalla proprietà che ha fatto sicuramente degli sforzi economici per ritornare in serie B, ma è stata assente per l’intero campionato. Esito: rimandata. I giocatori, i protagonisti sul terreno di gioco, non hanno avuto la dignità di vestire questa gloriosa maglia, dimostrandosi alla lunga di essere solo dei mestieranti del pallone. Esito: bocciati. Per i due responsabili del mercato, Fabrizio Salvatori e Adriano Polenta, persone perbene, questo fuor di dubbio, ma sono le scelte a condannarli, soprattutto quelle del mercato di gennaio in cui la squadra doveva rinforzarsi per raggiungere la serie B. Di fatto sono arrivati giocatori rivelatisi inadeguati per ottenere un risultato importante. Esito: bocciati.

E non bastano le scuse fatte dal responsabile dell’area tecnica Fabrizio Salvatori nel dopo partita di Trapani Cosenza. La cosa da fare sarebbe stato rassegnare le dimissioni seduta stante. Per arrivare ad Alessandro Calori il tecnico delle rimonte, mai arrivate. Sono tanto dispiaciuto per il mister toscano, perché il sottoscritto l’ha sostenuto fin dal suo insediamento in panchina al posto di Serse Cosmi, contro tutto e tutti, soprattutto per la grande persona perbene e l’uomo. Ma il mister granata è diventato indifendibile per come ha gestito le due partite dei play off. E poi nel calcio quello che contano sono i numeri e Alessandro Calori in un anno e mezzo che è a Trapani ha fallito la salvezza in B, lo scorso campionato e il ritorno in cadetteria quest’anno. E la realtà è una ed una sola: Alessandro Calori, purtroppo, a Trapani ha toppato.

Il gesto giusto da parte del mister, intervenuto in conferenza stampa dopo la sconfitta con il Cosenza, tra l’altro, a recitare un monologo perché troppo provato e per cui non se la sentiva di rispondere alle domande dei giornalisti, sarebbe stato rassegnare le sue dimissioni a caldo. Esito: bocciato. Una parentesi va dedicata agli splendidi tifosi granata che, assorbita la retrocessione dello scorso anno, hanno incitato la squadra per l’intera stagione, anche dopo il primo gol subito dai granata nell’ultima gara. Si, sono loro gli unici ad essere promossi. E permettetemi di spendere due parole per noi giornalisti, tante volte relegati a stampa di secondo livello rispetto a quella nazionale, ma spesso e volentieri più attendibile e veritiera. Per qualcuno avremmo dovuto usare più la spada del fioretto, ma abbiamo preferito portare sempre alto il nome del Trapani, anche dopo la retrocessione. Esito: rimandati, alla prossima stagione. Morace permettendo…

Salvatore Puccio

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