Trapani, Castori: “Qui perché credo nella salvezza. Voglio gente che abbia corsa e gamba, le mie idee…”-LA CONFERENZA

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È stato presentato quest’oggi in conferenza stampa il nuovo tecnico del Trapani, Fab

È stato presentato quest’oggi in conferenza stampa il nuovo tecnico del Trapani, Fabrizio Castori, arrivato al posto dell’esonerato Francesco Baldini. Il neo mister granata, ex Carpi, Ascoli, Virtus Lanciano e Cesena è stato introdotto dall’intervento del direttore generale Giuseppe Mangiarano:

CAMBIO IN PANCHINA “Oggi presentiamo il nostro nuovo allenatore Fabrizio Castori che ha scelto di accompagnarci in questa parte di stagione. Si è legato a noi con un contratto fino al 30 giugno del 2020. Se insieme riusciremo a raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati, proseguiremo assieme anche per la stagione 2020/21. Di solito in queste occasioni c’è molta banalità nel parlare delle cose del recente passato. Nel calcio c’è tanta banalità. Preferisco non essere banale e non parlarne”.

OBIETTIVO SALVEZZA “Noi abbiamo lavorato rispettando i tempi e la forma. In questi giorni abbiamo lavorato per trovare la migliore soluzione che potesse soddisfare i nostri splendidi tifosi, la città e dare a questa squadra l’obiettivo che ci siamo prefissati, la permanenza nel campionato di serie B”.

Poi è stata la volta del direttore sportivo Luca Nember:

RINGRAZIAMENTI “Colgo l’occasione per ringraziare Baldini e il suo staff per tutto quello che hanno fatto finora. Volevamo far qualcosa, ma evidentemente non ci siamo riusciti. A lui va il ringraziamento mio e della società, così come a mister Castori che ha accettato questa sfida. Appena ci siamo sentiti, mi ha subito trasmesso quell’energia di un ragazzino che ha voglia di mettere tutto se stesso sul campo. Sono allenatori veri che parlano col campo, con la tuta e le scarpette. Questo è ciò di cui il Trapani ha bisogno”.

MERCATO “Abbiamo cambiato un po’ la rosa con tre innesti, ma secondo me non è ancora sufficiente. Vedremo col mister cosa sarà meglio per questa squadra, per poter centrare l’obiettivo. Lo ringrazio a nome di tutti e gli passo la parola”.

A questo punto, parola al nuovo tecnico, Castori.

CONVINZIONE “Buonasera a tutti, intanto ringrazio i direttori Mangiarano e Nember per quest’opportunità. Ho conosciuto il presidente per telefono e mi ha fatto un’ottima impressione. Questa società ha tanta voglia di salvarsi e ottenere l’obiettivo. Sono venuto perché sono convinto, vado a pelle nelle mie scelte. Ho visto la squadra giocare dal vivo due volte, ma ho visto tutte le partite. Ci sono margini di crescita ed è possibile raggiungere la salvezza”.

CLASSIFICA “Chiaramente bisogna lavorare molto perché la classifica quest’anno in serie B non permette ulteriori passi falsi. C’è grande equilibrio e il distacco poi è più impegnativo da recuperare. Credo in questa squadra e in questa società, sono convinto di raggiungere l’obiettivo”.

RIAZZERARE TUTTO “Si riazzera tutto, si parte daccapo. Io porto il mio modo di fare calcio ma non ho la bacchetta magica. Ho visto giocare la squadra e secondo me ci sono dei valori. È molto inesperta, ma ha dei ragazzi con tantissimi margini di crescita. Sono abituato ad allenare squadre con queste caratteristiche, l’ho fatto a Cesena e a Carpi. Il miglioramento e la crescita dei ragazzi permettono di raggiungere gli obiettivi”.

IDEE “A me piace un calcio verticale, con tanto ritmo e intensità. Ci sono dei giocatori che possono praticare questo tipo di calcio. Abbiamo tre partite in otto giorni, ma non mi pongo alibi e scuse: bisogna cominciare a fare risultati a partire da domenica”.

MERCATO “Ne parleremo a tempo debito. Appena si arriva bisogna azzerare tutto e il parco giocatori va valutato. I giocatori avranno l’opportunità di dimostrare che possono stare in questa rosa, senza smentire quelle che sono state le scelte iniziali. Mi piace ragionare con la mia testa, se mi accorgo che qualcuno non è funzionale vedremo con la società. A me i fighetti non piacciono, mi piacciono i ragazzi che hanno gamba e che hanno voglia, mi piace far crescere questo tipo di calciatori”.

MODULO “Qualcosa ho in mente, ma le cose non si risolvono con un modulo di gioco. Si risolvono con i princìpi e con i concetti. Servono ritmo, corsa e intensità, poi è chiaro che si possono privilegiare alcune scelte, ma non è un valore assoluto. Il concetto però sta alla base”.

DIFESA “Si può giocare sia a tre sia a quattro. Io ho sempre giocato a quattro, ma non mi faccio problemi eventualmente a giocare a tre, cosa che può garantire maggior copertura in alcuni momenti del campionato. Giocar bene e perdere è la cosa più facile che c’è, dobbiamo cercare di non far giocare bene i nostri avversari”.

CARATTERISTICHE “Questa è una squadra con giocatori di gamba, che possono praticare il calcio che piace a me. Questa è stata la mia etichetta, ho fatto calcio sempre così. Però bisogna guardare anche i numeri, anche se io non faccio questi ragionamenti. I miei ragionamenti sono di prospettiva, vedo dove si può arrivare”.

SQUADRA “Questo è il mio quindicesimo campionato di serie B: quando ho cominciato, qualcuno di loro andava all’asilo (ride, ndr). Ho avuto Scognamillo quando ero all’Ascoli, lui era nelle giovanili. Adesso è cresciuto. Nzola è stato a Carpi, conosco Evacuo e Pettinari, Pagliarulo. È una realtà che conosco abbastanza, chiaramente devo conoscerli meglio ma i ragazzi devono riacquisire fiducia nei loro mezzi. Non devono sentirsi inferiori a quello che potrebbero dare. Bisogna lavorare sulla testa e ritrovare autostima”.

ASCOLI “Quell’anno lì abbiamo fatto tantissimi punti ottenendo una salvezza insperata, in cui non credeva nessuno. Queste sfide a me dànno grande entusiasmo. Lì dissi sì, ma loro pensavano che fosse una cosa impossibile. Non mi sono mai posto il dubbio, non mi sono spaventato allora e non mi spavento adesso”.

IMPRESE “Per ripetere qualcosa del genere ci vogliono l’autostima e la serenità. Si devono affrontare le partite in maniera determinata e decisa. Siamo giovani e dobbiamo andare forte. Quando andiamo forte siamo noi a creare problemi agli avversari, devono essere loro a subirci. Bisogna essere convinti per essere convincenti, non si possono trasmettere cose che non si provano, nei rapporti umani non si può bluffare. Sono convinto che ce la faremo”.

PASSATO E FUTURO “Non mi sento un romantico. A Cesena, Ascoli, Lanciano, Carpi ho realizzato belle cose. Andare in serie A col Carpi è stato il massimo. Non mi piace vivere di ricordi e il passato serve per affrontare il futuro. Ogni esperienza però è nuova e va affrontata con nuovi obiettivi e situazioni”.

STAFF “Mi sono portato due collaboratori: il mio secondo, Riccardo Bocchini, che mi segue da quando lui aveva vent’anni. Me lo sono sempre portato dietro perché ho avuto sempre dei concetti sulla linea difensiva e lui riusciva a interpretarli e metabolizzarli. Quando ha smesso di giocare me lo sono tenuto stretto per le sue qualità. Mio figlio (Marco Castori, ndr) è invece match analyst. Abbiamo sempre lavorato con la tecnologia: riprendiamo gli allenamenti e guardiamo le partite. Poi analizziamo gli errori da correggere, lui è bravo col computer e riesce a fare le animazioni e a cogliere certi aspetti. Sono utilissimi, da Carpi abbiamo ottenuto certi risultati”.

LA TECNOLOGIA “Io ho una lunga carriera: tanti anni fa il calciatore era diverso, cambiano le generazioni. La gioventù di oggi è tecnologica, non ama ascoltare molto. Si scende sul loro terreno, mando tutto a loro sugli smartphone e si lavora individualmente, in reparto e in squadra. È un lavoro di correzione che è utile. Mi sono un po’ adeguato ai tempi: quello che si faceva prima non si può più fare”.

NUMERI IMPIETOSI “Non sono un soggetto facilmente impressionabile. Poi quando stai fermo e stai fuori ti chiamano quelli che perdono, quelli che vincono non ti chiamano mai (ride, ndr)”.

MEGLIO IN TRASFERTA “Questa forse è una squadra più portata a giocare negli spazi, piuttosto che quando affronta squadre chiuse. E questo è il mio modo preferito di fare calcio”.

SOGNO SERIE A “Sono realista, non posso prendere in considerazione pensieri di serie A, perché chiamano la neuro e mi fanno ricoverare (ride, ndr)”.

INESPERIENZA “Se l’esperienza ci manca, non dobbiamo usarla. Bisogna giocare con corsa e gamba. Adesso bisogna andare di risorse proprie, giocando le partite incrementando le nostre risorse e capacità. Dobbiamo giocare con un ritmo superiore, i giovani sono veloci e le caratteristiche ci sono. Bisogna incrementare questi valori, senza portare la squadra su un campo che al momento non possiede”.

GOL SUBITI “Si prendono i gol in maniera superficiale e leggera. Servono attenzione, concentrazione e capacità di impattare la partita. Questo va corretto”.

GOLFO, JOAO DA SILVA, JAKIMOVSKI E NZOLA “Intendo allenarli. Ci saranno tre partite in otto giorni, ma bisogna creare una rosa di giocatori da utilizzare per le mie idee. Devo conoscerli meglio e valutarli col tempo”.

LA TRATTATIVA “Ho parlato ieri col Trapani e con Nember. Dello staff sono rimasti il preparatore e l’allenatore dei portieri. Non possiamo compiere molti stravolgimenti in poco tempo, bisogna ottimizzarlo”.

MANCANZA DEL CAMPO “Il calcio mi è mancato. Stavo a casa e mia moglie mi mandava a fare la spesa tutti i giorni (ride, ndr). Io ci andavo volentieri, ma preferivo guardare le partite in tv o dal vivo. Ho entusiasmo e ho le mie motivazioni. Le voglio coltivare, questo è il mio quindicesimo campionato di serie B e ci tengo molto. Ho fatto tutte le categorie, dalla Terza Categoria alla serie A. Mi auguro di raggiungere l’obiettivo, sarebbe un motivo di orgoglio. Non voglio fare il fenomeno, mi piace lavorare con gente che ha voglia e che ha fame. Nel calcio servono fame e idee, nel calcio i soldi non sempre portano al successo”.

L’ANNO SCORSO RETROCESSIONE COL CARPI “Non mi vergogno del mio vissuto: son subentrato cinque volte e una volta non mi è riuscita l’impresa. Non è facile partire sempre ultimo, ci può stare che nell’arco della carriera una volta non si riesca a rimediare. Ho quella forte motivazione dentro di cancellare la delusione dell’anno scorso”.

DOMENICA SARA’ UNA BATTAGLIA “Qui posso praticare il mio tipo di calcio. Le caratteristiche ci sono, bisogna istruire e indottrinare i ragazzi. Domenica sarà una battaglia, dove non si arriva con la tecnica e con la tattica bisognerà arrivare con il cuore, con la determinazione e con l’orgoglio, tutte quelle che sono le risorse tipiche dell’uomo”.

TRASFERTE A PESCARA “Io ho allenato a Lanciano e lì quello col Pescara è un derby. Ci sono partite in cui abbiamo lottato e combattuto. Loro erano i parenti ricchi. A Lanciano sono partito dall’Interregionale e ho perso lo spareggio per andare in serie B. Ho vinto quasi tre campionati. Affrontare il Pescara era affrontare una squadra di grandi giocatori, ma una volta lì ho vinto 5-0 con il Carpi. Andammo in vetta alla classifica. Ho ricordi negativi ma anche positivi. È una squadra forte e con dei valori, ma noi cercheremo di giocarci la partita secondo le nostre possibilità. Non partiamo battuti”.