Trapani, assenza di Marras determinante e arriva la prima sconfitta interna

E venne il giorno della prima sconfitta interna! Proprio all’ultima giornata del girone d’andata, quando, forse, ci si aspettava qualcosa di diverso da un Trapani reduce da nove risultati utili consecutivi, in cui il gruppo granata era diventato una squadra, con una sua fisionomia di gioco, con una personalità e voglia di raggiungere risultati importanti. Sarà troppo presto per dirlo, ma credo che la sconfitta di ieri al “Provinciale”, ad opera di un ottimo Cosenza, ridimensiona, sicuramente, le velleità dell’undici di Calori, per quanto riguarda la conquista del primo posto, che vorrebbe dire promozione diretta.

Un Trapani che ha fatto notevoli passi indietro, ritornando a quello visto nei pareggi con Paganese, Catanzaro e Matera, nelle sconfitte di Fondi e quella appunto contro i calabresi del Cosenza. Una vittoria meritata dall’undici di Braglia che tatticamente ha vinto la sfida con il collega Calori. Schierato con un 3-5-2, a specchio con l’avversario, il Cosenza è rimasto sempre unito e compatto chiudendo qualsiasi varco all’avversario, lasciando libero di giocare, capitan Pagliarulo e marcando stretti il resto dei granata. Gli ospiti hanno preso possesso del centrocampo dove Corsi, Statella, Palmiero, Calamai e D’Orazio, hanno avuto quasi sempre la meglio sui loro dirimpettai padroni di casa. E non rinunciando mai ad offendere i rossoblu si sono costruiti il vantaggio, prima, e poi sfruttando una inspiegabile non uscita di Furlan hanno messo a segno la vittoria.

Di contro una sconfitta meritata dall’undici di Calori, per tanti motivi, ma uno su tutti: l’assenza di Manuel Marras. Senza di lui il Trapani ha fatto vedere tutti i suoi limiti, finora coperti dalle giocate del peperino granata. Ma l’errore più grosso l’ha commesso Calori, intestardendosi a schierare il solito 3-5-2 privo dell’esterno granata e non avendo in squadra giocatori che potessero sostituirlo, per caratteristiche tecnico tattiche. Fazio chiamato a sostituire il compagno squalificato è incappato, forse, nella sua più brutta prestazione da quando è a Trapani. Sarebbe stato meglio inserire il giovane Minelli fin dall’inizio in un 4-3-1-2 con il numero 21 granata  a creare scompiglio fra le righe avversarie per smussare un po’ le fitte maglie rossoblu.

Il mister granata è ricorso a tale impostazione tattica solo nella ripresa con l’ingresso in campo di Minelli (troppo tardi forse) e da quel momento in poi il Trapani ha creato le sue cose migliori, agguantando anche il pareggio. Ma tante cose non sono andate per il verso giusto ieri al “Provinciale”. La posizione di Evacuo ritornato a fare il centravanti d’area dopo l’ottima prestazione contro il Catania dietro Reginaldo ad aiutare il centrocampo (e contro il Cosenza ce ne sarebbe stato di bisogno). Felice Evacuo è un ottimo colpitore di testa, ma per sfruttare questa sua qualità, ha bisogno che gli arrivino dei cross dalle fasce, ma di questi manco a parlarne nella partita contro il Cosenza.

E quando il centravanti campano viene richiamato in panchina al suo posto subentra Murano. Allora è peggio che andar di notte. Perché l’attaccante granata è stato artefice di una prestazione poco convincente, lento e molle sui palloni, ha dimostrato poca voglia e rabbia di sfondare la rete. Se a questo  aggiungiamo un momento di involuzione che sta attraversando Maracchi, con Palumbo che comincia a sentire il peso di un ruolo importante, da ricoprire a centrocampo, che alla vigilia doveva appartenere ad un altro compagno di squadra, un certo Taugourdeau (a proposito del francese, che fine ha fatto colui il quale era stato acquistato per dirigere il centrocampo granata?), ci sono sufficienti ingredienti per capire una sconfitta di una squadra. E mister Calori, ha fatto ben poco per aggiustare certe situazioni che palesemente andavano male. Questo è quello che abbiamo visto ieri nella sconfitta dei granata contro l’undici di Braglia. Poi se così non fosse, a voi l’ardua sentenza, rimanendo il fatto che il calcio è bello perché opinabile.

Salvatore Puccio

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