Trapani, Antonini si presenta: “Progetti e ambizioni, ecco i miei programmi per il club”

133

Il nuovo presidente del Trapani, Valerio Antonini, si è presentato quest’oggi in

Il nuovo presidente del Trapani, Valerio Antonini, si è presentato quest’oggi in conferenza stampa:

EMOZIONE “Questo per me è il primo passaggio istituzionale nella mia nuova avventura. Sono veramente emozionato ed entusiasta di questa situazione. C’è tanto entusiasmo nella piazza, è travolgente e questa cosa fa bene ai ragazzi che ho trovato motivatissimi. Conoscono l’importanza della partita di domani e gli ho ribadito che dopo domani non c’è una seconda opportunità, quindi entreranno in campo con la consapevolezza di avere un solo risultato in testa, senza pensare agli altri campi. Il Catania è una grandissima squadra ma ha già fatto suo il campionato. Speriamo che i nostri siano nella condizione di esprimere sul campo tutte le potenzialità che abbiamo, perché siamo terzi in classifica, non siamo l’ultima squadra del campionato”.

MISTER “Il mister sta facendo un lavoro egregio: per la situazione in cui ho trovato la società, trovarsi terzi in classifica è veramente un miracolo e chiaramente il condottiero in questi casi è sempre l’elemento fondamentale. Aver portato la squadra in questa posizione di classifica è un fattore importante che mi farà tenere in considerazione il suo nome qualora i risultati da qui alla fine saranno in linea con le aspettative”.

BENVENUTO “Ho ricevuto dal Comune di Trapani il benvenuto in città, ho molto apprezzato questo attestato di stima da parte delle istituzioni. E le istituzioni saranno fondamentali. Questo stadio va benissimo per la Serie D, meno bene per la C, mentre per la Serie B è uno stadio assolutamente non idoneo. Ci sono le stesse problematiche nel palazzetto per il basket. Le istituzioni dovranno supportarmi. Ci vuole molto coraggio nel fare quello che stiamo facendo. Vogliamo arrivare a un cambiamento strutturale che non è legato solo all’impianto, ma a 360 gradi”.

OBIETTIVI E PROGETTI “L’obiettivo del Trapani Calcio, a breve, è quello di vincere i play off. Io ho messo un premio di 40mila euro affinché la squadra vinca i play off. E sono convinto che vincendo i play off ci siano molte possibilità di andare in Serie C l’anno prossimo perché la situazione patrimoniale di molte squadre in C è tale che mi lascia pensare che ci saranno diverse defaillance. A medio-lungo termine vogliamo creare una dirigenza di alto livello con super professionisti, sia dal lato sportivo che da quello di marketing e commerciale. Voglio che questa società nell’arco di due o tre anni possa diventare una società modello nel meridione e seguire un po’ quello che è stato il percorso fatto dal Palermo. Dobbiamo assolutamente seguire quel percorso”.

TRATTATIVA “Tra me e La Rosa ci sono state delle intermediazioni perché lui a un certo punto ha interrotto le comunicazioni con me, ma secondo me lo ha fatto per giocare al rialzo. Poi sono stato contattato da Carbonaro che mi ha presentato una situazione di un certo tipo, a cui avevo dato l’assenso. Poi era diventata carta straccia e ho dovuto alzare l’asticella. Con Marco (La Rosa, ndr) non ho parlato fino alla firma del preliminare. Ero addirittura a Dubai, nel deserto con mio figlio. Mi hanno tenuto due giorni sul filo del rasoio. Gli ho dato un aut aut perché eravamo alle comiche e grazie all’intermediazione di due avvocati siamo riusciti ad arrivare su un punto di incontro sui termini e le modalità di pagamento, debiti ecc.”.

MODI PER FARE SPORT “Ci sono due modi per fare sport: uno è l’investimento a pronti, investire su un instant team e cercare di vincere subito. Io qui ho intenzione di portare la squadra a un livello tale da poter essere indipendente dal presidente, una squadra che abbia degli asset, una struttura solida e che nell’arco di cinque o sei anni possa essere consolidata nel panorama sportivo nazionale. Ho trovato una situazione vergine, bisogna fare tutto e questo da certi punti di vista è positivo. Bisogna scegliere i professionisti giusti. Io sono un uomo molto scaramantico avendo frequentato molti napoletani. Sono molto di più per l’investimento e non per l’instant team”.

SPONSOR TECNICO “Ringrazio il gruppo Legea per la velocità con cui ci siamo accordati su vari termini. Legea è lo sponsor ufficiale degli arbitri in Serie A. Abbiamo voluto fare un accordo improntato non solo per un nuovo stile, ma anche a tutta una serie di incentivi da parte loro in termini di risultati, graduatoria e posizionamento, nella serie di appartenenza e negli anni successivi. Questo è un grande stimolo, gli introiti che stiamo negoziando fanno sì che trovandoci in categorie superiori la squadra beneficerà di un gettito finanziario molto importante. Vogliamo valorizzare il brand, che sarà unico, con una maglia identica, bellissima che abbiamo studiato in tre forme. Faremo una maglia particolare, completamente diversa anche nell’abbinamento dei colori. E avremo una terza maglia da usare nella prima giornata di campionato, una maglia un po’ storica: su Wikipedia si riporta che la prima maglia fosse verde, bianca e calzettoni bianchi e noi faremo così. E riporterà il vecchio stemma, sarebbe un bel senso di appartenenza anche per la tifoseria”.

NUOVO NEL MONDO DEL CALCIO “Sono stato nel mondo del calcio indirettamente, non ho mai avuto la possibilità di fare il presidente o il proprietario. Questo è un mondo molto sul filo del rasoio, soprattutto nelle categorie inferiori dove non c’è programmazione. Credo che i costi siano superiori ai ricavi e quando si va avanti con questa formula si è destinati a fallire. Dal punto di vista positivo ci sono due fattori: lo sport è bene sociale. C’è un fenomeno sociale che il calcio si porta dietro unico nel suo genere”.

PERCHÉ TRAPANI “Il motivo per cui ho scelto la città di Trapani è legato alla mia situazione sentimentale. In passato ho trattato la Sambenedettese, poi ho cominciato a pensare al Trapani. Le scelte non si fanno solo per sentimento e per cuore. Ho comprato calcio e basket, la categoria in cui versa il calcio è a perdere. Il basket è già nel semiprofessionismo. Ho le idee chiare dal punto di vista imprenditoriale. Non voglio rivelare tutto subito. Ai tifosi le promesse le ho già fatte, sanno benissimo che sono una persona molto determinata. Per fare questo passo ho già speso un milione di euro, questo è in relazione all’acquisto del 70% delle quote calcistiche, il restante trenta lo faremo lunedì e poi anche al cento per cento del basket”.

RISULTATI “Se le cose andranno come abbiamo pensato e programmato sono sicuro che otterremo i risultati sperati. Certamente quello che ho trovato quest’anno non esisterà più. Noi abbiamo trovato una situazione ai limiti del grottesco. Sono convinto che la struttura che stiamo creando sarà una struttura vincente”.

SINERGIE “Sto cercando nel panorama internazionale di coinvolgere un fondo di investimento molto grande non per la gestione delle squadre sportive, ma per quel che riguarda le infrastrutture che per me stanno al primo punto del progetto: riqualificazione delle aree e centro sportivo. Stiamo discutendo anche con un imprenditore locale di creare un centro medico di primo livello dove i giocatori possano fare visite mediche ed essere curati al meglio. Cercheremo di attirare capitali, ma dal punto di vista imprenditoriale sarò solamente io”.

CREAZIONE POLISPORTIVA? “Questo era l’obiettivo che avevo, ma non posso comprare dieci società. C’è bisogno di inserirsi al tavolo con chi oggi fa già sport. Perché la Polisportiva? Perché è più facile interagire con le istituzioni, perché si è responsabili di centinaia di atleti e migliaia di tifosi. L’affiliazione che si crea con la Polisportiva è unica. L’idea di poterlo fare è già un’innovazione, io non posso togliermi questa opportunità ma non posso neanche pensare di comprare dieci squadre”.

SOGNI NEL CASSETTO “Il primo è la Serie C, vincere i play off e sperare di avere un posto nel prossimo campionato di C. Se dobbiamo invece pensare a qualcosa di più grande, certamente mi aspetto che questo stadio possa essere trasformato in breve tempo in uno stadio polifunzionale. Ho visitato lo stadio dell’Udinese ed ecco perché l’Udinese ha un fatturato di 150 milioni l’anno. Dobbiamo trasformare questo stadio, renderlo un impianto da 20-25mila posti con ristoranti, punti vendita di abbigliamento sportivo e in modo che si possa viverlo 365 giorni l’anno come succede altrove. Quello è il sogno a medio-lungo termine”.

ORGANIGRAMMA “L’organigramma sarà completamente ribaltato. Avremo un Consiglio d’Amministrazione che solitamente le società dilettantistiche non hanno, con quattro professionisti che lavorano già con me. È gente con 20-30 anni di esperienza. Il dg sarà Claudio Anellucci. Per quel che riguarda il ds voglio aspettare. È la figura meno decisiva nell’immediato. Prima dobbiamo dare vita a una struttura nuova, che non è solamente la struttura dirigenziale, ma anche il marketing e il resto. Per il ds ho due nomi in testa, ma prima di definire questo voglio chiudere l’organigramma societaria. L’allenatore? Il mister mi piace molto, è uno schietto e simpatico. Io non posso togliergli la chance di rimanere, soprattutto se vincerà i play off. Gli è stato dato un cappotto bucato e lui ha portato la squadra in primavera. Spero che mi metta in difficoltà”.

SFIDA COL CATANIA “Ho motivato al massimo i ragazzi, sono sicuro che domani vinceremo, non perché siamo più forti del Catania, ma perché noi abbiamo un obiettivo da raggiungere e loro no. Questo può fare la differenza. Mi auguro che i ragazzi capiscano quanto sia fondamentale vincere”.