Trapani: al ‘Provinciale’ sei una macchina da guerra

Il Trapani tra le mura amiche è una macchina da guerra. E non solo sul piano del risultato, ma anche tecnicamente e tatticamente, la squadra di Italiano con la perfetta applicazione di ciò che gli viene impartito dal suo allenatore, prima o poi surclassa l’avversario.

Chi scende al “Provinciale” quest’anno e pensa di giocarsela a viso aperto, ha fatto i conti sbagliati. Perché la truppa di Italiano, con i fraseggi nello stretto, con i puntuali inserimenti, con le sovrapposizioni che creano sempre la superiorità numerica, con quel palleggio veloce e con le perfette verticalizzazioni di Taugourdeau e Corapi, è riuscita fin qui a trovare sempre il pertugio giusto per sfondare.

Sabato pomeriggio, infatti, ne ha fatto le spese,  una discreta Virtus Francavilla. Contro l’undici di Trocini (per l’occasione squalificato), è arrivato il settimo sigillo di questo inizio stagione, l’ottavo consecutivo se consideriamo anche la Coppa Italia, la quinta volta con almeno tre gol segnati. Un ruolino di marcia strepitoso che è anche un record assoluto per la società granata.

Eppure le premesse erano state ben altre con gli ospiti subito in vantaggio per una prodezza di Partipilo dopo appena 6 minuti. Granata che però, per la prima volta in svantaggio tra le mura amiche, e prima o poi doveva succedere, non si sono scomposti più di tanto. Hanno messo in campo ciò che sapevano fare, ma soprattutto la chiave dell’uno-due granata è stato pressare alto sui difensori avversari quando uscivano palla al piede. Perché diciamolo con assoluta franchezza: in questo campionato di Serie C, almeno per quello che fin qui si è visto, il livello tecnico dei difensori è davvero mediocre.

E vale per tutti! Gli attaccanti granata, hanno capito le difficoltà in disimpegno dei difensori pugliesi e dopo un gol divorato da Nzola, è stato lo stesso franco angolese, dopo una palla rubata dal redivivo Ciccio Golfo, a siglare il classico gol dell’ex pareggiando la partita. Appena un minuto più tardi era Tulli, di gran lunga il migliore in campo, a segnare di testa un gol da cineteca sul cross pennellato da Corapi, dopo una palla recuperata da Nzola, sul pressing ad un avversario. E proprio dagli attaccanti sono arrivati i segnali più incoraggianti perché nella ripresa, scattando sul filo del fuorigioco, era il bomber Felice Evacuo a trovare lo spiraglio giusto per chiudere la partita, ritrovando il gol dopo un digiuno che durava dal 22 settembre scorso, dal gol realizzato in trasferta contro la Vibonese alla seconda giornata.

Nel mezzo altre occasioni fallite per un soffio sempre da Nzola ma anche qualche amnesia difensiva, soprattutto dalle parti di Joao Da Silva, apparso stavolta piuttosto impacciato rispetto alle precedenti esibizioni. Anche un gol annullato agli ospiti per un dubbio fuorigioco, sempre su svarione di Da Silva, ma alla fine un successo netto per 3-1 che consente ai granata di andare sereni alla sosta della prossima settimana.

La vetta è stata riconquistata solo per un paio d’ore perché il gol del Rende, nel finale del derby contro la Vibonese, è valsa la sesta vittoria consecutiva per i biancorossi calabresi e la vetta della classifica con un punto di vantaggio sui granata. Al terzo posto, staccata di 3 lunghezze dalla vetta, la Juve Stabia che ha pareggiato in casa nel big match della giornata contro il Catania che insegue al quarto posto a -8. Adesso qualche giorno di vacanza per via del turno di riposo di sabato prossimo.

Granata che dovranno ricaricare le pile per affrontare un mese di dicembre che sarà decisivo per chiarire definitivamente le ambizioni di una squadra che al momento ha incantato con il bel gioco. Si tornerà in campo il 2 dicembre contro la Viterbese in trasferta prima dello scontro diretto casalingo con la Juve Stabia il 9, poi la trasferta di Potenza nel turno settimanale del 12 e quindi l’altro scontro diretto con il Rende ancora in casa il 16 dicembre. E’ chiaro che se i granata al “Provinciale” dovessero confermarsi la macchina da guerra vista finora nessuno potrà più nascondersi.

Salvatore Puccio

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