Totaro a GS.it: ”Avevo altre offerte, al Taormina perché devo farmi perdonare. Sul calcio inglese…”

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“Principalmente sono andato in Inghilterra perché avevo avuto un’opportunità di lavoro. Poi ho

“Principalmente sono andato in Inghilterra perché avevo avuto un’opportunità di lavoro. Poi ho anche avuto la fortuna di giocare in una squadra di quinta divisione e l’ho colta al volo”. Per la rubrica bomber di ritorno, Goalsicilia.it ha sentito Giuseppe Totaro, attaccante, che dopo l’esperienza oltre manica, ha deciso a dicembre di tornare a giocare in Sicilia allo Sporting Taormina.

Cosa ti porti dietro di questa esperienza all’estero?

“Intanto vorrei dire che ho lasciato il calcio siciliano perché dopo l’ultima avventura a Castelbuono, dove ero circondato da persone che pensavano solo al loro interesse, ero demotivato. Per quanto riguarda invece la mia esperienza in Inghilterra, è un mondo totalmente diverso dal nostro soprattutto dal punto di vista organizzativo non manca mai niente. L’unico problema, che non è di poco conto, è che non riuscirai mai ad avere nessun tipo di rapporto amichevole con le persone: lì ognuno fa il suo, pensano solo a lavorare. Per il resto sono felice perchè mi ha permesso anche di migliorare il mio livello d’inglese”.

Che differenza c’è in tra il calcio inglese e il nostro?

“Ricordo la mia prima partita: dopo trenta secondi dall’inizio, un avversario mi fa un fallo che se fossimo stati in Italia sarebbe stato rosso diretto, lì invece l’arbitro non ha neanche fischiato la punizione. A me piace questo tipo di calcio, molto fisico, dove si va a trecento all’ora e non ti fermi mai. La partita si prepara in modo diverso: da noi, dopo che il mister dice la formazione, non vola una mosca, tutti in silenzio; lì invece si iniza con musica rock a palla e ci si carica così. Dopo la partita invece si mangia fish and chips e si beve birra, soprattutto insieme agli avversari e questo da noi è impensabile. Ma al di là di questo, anche con i compagni, non hai nessun tipo di rapporto amichevole: non si scherza mai, si va al campo, si fa allenamento e finisce tutto”.

Come mai questo ritorno in Italia?

“Sono tornato perché ho degli ottimi rapporti con il presidente dello Sporting Taormina, Mario Castorina che reputo uno dei pochi che nel nostro calcio ci mette passione senza ricevere in cambio nessun ritorno economico. E poi mi sa che devo farmi perdonare qualcosa dallo Sporting”.

Avevi avuto altre richieste di club siciliani?

“Sinceramente ho ricevuto delle offerte di alcune squadre nel girone A come il Licata ed il Castelbuono e anche qualche squadre del girone B. Ma non ho mai pensato di rifiutare l’offerta del presidente Castorina”.

Qual è l’obiettivo del 2017?

“Spero di dare una mano allo Sporting e non solo in termini di gol: sono un giocatore che dà tutto per la squadra, mi hanno sempre insegnato a non mollare mai. Conosco benissimo la piazza e i compagni, sono sicuro che in questo girone di ritorno faremo più punti di quelli fatti nel girone d’andata. La squadra è ottima, mister Coppa molto preparato: la posizione che ha adesso lo Sporting non è assolutamente veritiera e io cercherò di dare il mio contributo per risalire. Poi a fine stagione faremo i conti”.