Tomei a GS.it: “Futuro? Finora zero chiamate. Siracusa l’esperienza più bella della mia carriera, restare…”

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Arrivato a Siracusa nel corso della scorsa sessione estiva del mercato un po’

Arrivato a Siracusa nel corso della scorsa sessione estiva del mercato un po’ in sordina, nonostante due grandi annate al Pordenone, si è dimostrato ancora una volta uno dei migliori, se non il migliore, portieri della categoria. Ci riferiamo a Matteo Tomei, classe 1984, che da dopodomani sarà un giocatore svincolato. Con lui abbiamo fatto il punto della situazione, queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Matteo, è pesante giocare con i galloni di miglior portiere della categoria?

“No dai, questa etichetta che mi hanno addossato è importante e mi fa molto piacere. Devo essere bravo a confermare le considerazioni degli addetti ai lavori nei miei confronti”.

Torno indietro di un anno: nasci in Veneto, hai sempre giocato in quelle zone, come mai arrivi in Sicilia?

“Decisione presa grazie innanzitutto al benestare della mia famiglia, mia moglie mi ha seguito a Siracusa ed è stato uno stimolo in più ad allontanarmi da casa. Poi ha influito il grandissimo entusiasmo che mi ha trasmesso mister Bianco. Quando ha chiamato, ha espresso grande stima nei miei confronti, il suo entusiasmo mi ha convinto ad accettare Siracusa”.

Come accennavamo prima hai vissuto una grande stagione nella città che fu di Archimede. A chi dire grazie?

“Ovviamente a tutti, ma un grazie speciale devo dedicarlo, oltre che a mister Bianco, a mister Urso, preparatore dei portieri del Siracusa. Non sono tipo da sviolinate, per questo non l’ho fatto pubblicamente durante la stagione, ma se lo merita. Mi piacerebbe tantissimo lavorare ancora con lui, ho 34 anni e qualche esperienza l’ho avuta, ma credo Urso sia tra i migliori preparatori dei portieri d’Italia. Una persona di cuore, che fa il suo lavoro nel migliore dei modi, a lui devo davvero un grande grazie. Se sono stato nominato il miglior portiere del girone il merito è soprattutto suo”.

Due cose positive e due negative dell’esperienza aretusea…

“Purtroppo, anzi per fortuna, non posso rispondere a questa domanda. Nel senso che di cose negative non posso parlarne, ho vissuto solo cose positive. A Siracusa ho trovato quello che in tutta la mia carriera, pur se piccola e modesta, non avevo mai trovato da nessuna altra parte. Una grande famiglia, delle persone competenti e appassionate, dei tifosi splendidi che ci hanno sempre sostenuto anche nei momenti difficili. Poi la città… (sospira, ndr), ha abbracciato me e mia moglie sin dal primo giorno. Credimi, dalla A alla Z Siracusa mi è entrata nel cuore, la più bella esperienza della mia carriera”.

Qualcosa che ti ha sorpreso della vita quotidiana?

“Anche qua in maniera positiva. La grande passione che c’è nelle persone nel farti sentire uno di loro, anche se io arrivo da 1.600 chilometri. Un cuore immenso che ho trovato in tutte le persone che ho conosciuto in questa terra”.

L’anno scorso da Pordenone alla Sicilia anche il tuo ex mister Tedino, direzione Palermo. Ti piacerebbe ritrovarlo?

“Con mister Tedino ho un rapporto che va oltre il calcio. Giocavo con lui già a San Donà, poi Pordenone, abbiamo fatto praticamente due anni di macchina insieme (ride, ndr). Qui abbiamo raggiunto risultati straordinari, chiusi con una semifinale play off rubata dal Parma. Ovviamente mi piacerebbe l’esperienza Serie B, tra l’altro con lui, sarebbe un sogno provare a confrontarmi con quella categoria”.

Un altro ex Pordenone l’estate scorsa ha viaggiato in direzione Sicilia  sponda Catania. Che mi dici di Semenzato?

“Partiamo da un presupposto: Daniel credo sia stato il migliore del Pordenone del nostro ultimo anno lì. Un giocatore dalle enormi potenzialità, credimi che con questa categoria non c’entra nulla. Si sa che nel calcio ogni annata ha una storia a sé. Ci siamo incontrati spesso nel corso della stagione per qualche cena tra famiglie, non so dirti però dal punto di vista calcistico cosa non abbia funzionato. Ribadisco, è un grandissimo giocatore, di fatto l’ho vissuto quando c’è stato Siracusa-Catania e rimango convinto che sia un calciatore di altra categoria”.

Torniamo a te. Tra 48 ore sei svincolato…

“In questo momento non c’è nulla, zero chiamate e zero richieste. Sto aspettando che si chiarisca la vicenda del Siracusa con la speranza che possa rinascere un altro matrimonio, ma ad oggi ti ripeto che non ho ricevuto nessuna telefonata da nessuna squadra”.

Non ci credo Matteo…

“Purtroppo è vero (ride, ndr). Te lo dico col sorriso perché non mi piace giudicarmi, ma ad oggi non c’è nulla te lo giuro”.

Ci potrebbe essere la possibilità che Bianco ti chiami alla Sicula Leonzio?

“Con lui ho parlato, siamo in ottimi rapporti e c’è stima reciproca. So che c’è stima nei miei confronti anche da parte del presidente Leonardi. Probabilmente loro punteranno ancora su Narciso, che è un mio amico, un gran portiere, ed è stato anche capitano nell’ultima stagione. È giusto così”.

Quindi tu dai priorità a Siracusa?

“Te lo dico in modo secco: Siracusa per me ha sempre la precedenza. Se ci saranno le condizioni, e le fondamenta per unirci nuovamente, è la mia priorità assoluta. Ovviamente ci sarebbero da valutare tante cose, io e mia moglie aspettiamo una bimba quindi devo tenere conto di tutto. Per me, anzi per noi, Siracusa è una seconda casa ormai. Anche se non ci saranno le condizioni per tornare, questa città rimarrà a vita nel mio cuore”.