Tibia rotta contro il palo: dinamica horror | Compagni di squadra in lacrime

144
Scontro sul palo (LaPresse) www.goalsicilia.it

Nel tentativo di spingere in rete un cross, il calciatore si è lanciato in scivolato colpendo in modo durissimo il legno.

Gli infortuni causati da collisioni tra giocatori e i pali della porta sono più frequenti di quanto si possa pensare, spesso frutto di situazioni di gioco concitate, come parate disperate o tentativi di salvataggio sulla linea. Portieri e difensori sono le principali vittime di questo tipo di incidente, poiché si trovano frequentemente a spingersi al massimo nelle aree di gioco più vicine ai pali per prevenire gol avversari.

Tra gli infortuni più comuni si riscontrano contusioni e tagli che, seppur dolorosi, sono di lieve entità e consentono il ritorno in campo in tempi relativamente brevi. Tuttavia, non mancano esempi di lesioni più gravi: lesioni articolari, fratture e traumi cranici possono verificarsi quando l’impatto contro il palo avviene a velocità sostenuta o in angolazioni sfavorevoli. Alcuni portieri, per esempio, si sono procurati serie lesioni alla spalla o al gomito nel tentativo di evitare che la palla entrasse in porta, con conseguenze che hanno richiesto interventi chirurgici e lunghi periodi di riabilitazione.

Un esempio significativo è stato quello del portiere brasiliano Júlio César, che nel 2011, durante un intervento di gioco, riportò una contusione alla costola sbattendo contro il palo. Nel 2013, il portiere inglese Jack Butland subì una frattura del dito su un intervento che lo costrinse a fermarsi per settimane. Anche i difensori non sono esenti da simili rischi: Gary Cahill, difensore inglese, riportò una ferita al ginocchio dopo un impatto simile, compromettendo la sua partecipazione a partite cruciali per il suo club.

Questi infortuni mettono in luce i rischi fisici del calcio, in particolare per chi è impegnato a proteggere la porta. Sono eventi che evidenziano anche la necessità di una maggiore attenzione da parte dei giocatori per evitare incidenti che, in alcuni casi, possono compromettere gravemente la loro carriera.

In Roma-Bologna non solo tanti gol

La gara Roma-Bologna, che si è conclusa 2-3 e ha portato all’esonero del tecnico giallorosso Juric, non è stata ricca solo di gol ma anche di tanti eventi da segnalare. Dai fischi assordanti dell’Olimpico già alla lettura delle formazioni verso alcuni giocatori come Celik e Cristante, fino alla doppietta di El Shaarawy che non si verificava da 6 anni.

La Curva Sud, il cuore del tifo giallorosso, dopo l’1-3 emiliano ha lasciato lo stadio in segno di protesta verso società, staff tecnico e calciatori. Purtroppo la gara è stata anche teatro di un brutto infortunio.

Dan Ndoye (LaPresse) www.goalsicilia.it

Scivolata e gamba sul palo

Siamo intorno al 20′ della gara che è ferma sullo 0-0, il Bologna sta attaccando e parte un cross da destra rasoterra verso il palo opposto. Lo svizzero Ndoye si allunga in estirada per impattare la sfera, non ci arriva ma colpisce duramente con la gamba il palo.

Il giocatore con le mani sul volto è costretto a lasciare il campo in barella con le mani sul volto e gli applausi del pubblico. Si teme subito la rottura della tibia, la preoccupazione dei compagni è evidente, ma sembrerebbe che qualcosa di grava è stato escluso. Si tratterebbe solo di una contusione e due tagli che hanno richiesto dei punti di sutura.