Stangata alla pirateria: gravi conseguenze annunciate | Arrivano gli avvisi direttamente a casa
Stangata pesantissima per chi sfrutta la pirateria per guardare le partite di calcio. Mule e arresti, si stringe il cerchio.
La pirateria per vedere le partite di calcio è un fenomeno in continua crescita, spinta dai costi elevati degli abbonamenti alle piattaforme ufficiali. In Italia, per esempio, seguire tutte le competizioni calcistiche può richiedere di sottoscrivere più servizi, come DAZN, Sky, e Amazon Prime Video, con una spesa mensile complessiva che supera e non di poco i 50 euro. Questa cifra rappresenta un ostacolo per molti appassionati, che preferiscono ricorrere a servizi pirata, spesso disponibili a una frazione del costo, se non addirittura gratuiti.
Nonostante il risparmio, la pirateria comporta rischi significativi. Da un lato, i contenuti pirata sono spesso trasmessi con una qualità inferiore rispetto alle piattaforme ufficiali, con buffering frequenti e interruzioni. Dall’altro, accedere a questi servizi può esporre gli utenti a pericoli informatici, come malware o furti di dati personali. Molte piattaforme illegali richiedono infatti l’installazione di software o plug-in non verificati, aprendo la porta a potenziali attacchi hacker.
Dal punto di vista legale, la pirateria non è senza conseguenze. La legge italiana prevede multe salate per chi accede a contenuti pirata, che possono arrivare fino a 5.000 euro per gli utenti finali. Negli ultimi anni, le autorità hanno intensificato la lotta contro la pirateria, con operazioni mirate alla chiusura di server illegali e alla tracciabilità degli utenti. Inoltre, i segnali pirata sono spesso monitorati per identificare chi li utilizza, aumentando i rischi per chi decide di infrangere la legge.
Tuttavia, il problema di fondo resta la percezione che i costi degli abbonamenti ufficiali siano troppo alti. Ridurre i prezzi o offrire pacchetti più flessibili potrebbe rappresentare una soluzione per combattere la pirateria, riportando gli appassionati verso servizi legali e sicuri, con vantaggi per tutte le parti coinvolte.
Il pezzotto made in Italy
Il “pezzotto” è un dispositivo illegale utilizzato per accedere a contenuti a pagamento, come partite di calcio, film e serie TV, senza sottoscrivere gli abbonamenti ufficiali. Si tratta spesso di decoder o chiavette che, connessi a internet, sfruttano server pirata per trasmettere i canali criptati delle piattaforme legali a un costo nettamente inferiore.
Il funzionamento si basa sulla condivisione di chiavi di accesso rubate o clonate, che permettono di decrittare i segnali televisivi protetti. Sebbene sia economico e diffuso, l’uso del pezzotto comporta gravi rischi legali e di sicurezza informatica per gli utenti.
Denunce e arresti
In Inghilterra è partita una durissima campagna contro la pirateria e presto l’Italia potrebbe seguire a ruota. Molti possessori del “Fire stick”, il pezzotto, hanno ricevuto un avviso in cui si afferma che le loro identità sono state violate e che presto ci saranno gravi conseguenze legali. Si stima che, per esempio, le partite di cartello siano guardate più illegalmente che tramite i canali ufficiali.
Questa situazione comporta perdite significative per le pay tv che si stimano sui 100 milioni di euro all’anno più o meno. Nel Regno Unito sono stati già effettuati alcuni arresti per l’uso illegale del pezzotto, che hanno portato a condanne tra i due e i cinque anni. Adesso le autorità hanno lanciato un avvertimento, che sa di ultimatum, a tutti i possessori delle fire sticks.