Spogliatoio dell’arbitro distrutto: rivolta dopo l’espulsione | Il giocatore aggredisce il direttore di gara
Ennesima brutale aggressione ad un arbitro, il giocatore espulso perde la testa e per lui arriverà una lunghissima squalifica.
Gli episodi di aggressione agli arbitri sono purtroppo un problema ricorrente nel mondo del calcio, coinvolgendo talvolta calciatori in momenti di grande tensione. Nel 2005, Paulo Diogo, giocatore svizzero, perse la calma e aggredì verbalmente l’arbitro dopo una decisione controversa, ricevendo un’espulsione che peggiorò ulteriormente la situazione. In Brasile, nel 2014, il calciatore William Ribeiro colpì un arbitro con un calcio durante una partita di terza divisione, causando un arresto immediato sul campo. Un altro caso noto è quello di Paolo Di Canio, che nel 1998 spinse l’arbitro Paul Alcock durante un match di Premier League, ricevendo una squalifica di 11 giornate.
Anche gli allenatori sono stati protagonisti di episodi di aggressione agli arbitri, spesso a causa di decisioni percepite come ingiuste. Nel 2007, il tecnico uruguaiano Gustavo Matosas fu espulso durante una partita in Messico per aver minacciato l’arbitro dopo un rigore contro la sua squadra. In Italia, l’allenatore Gennaro Gattuso fu squalificato nel 2021 per aver affrontato fisicamente il direttore di gara dopo una discussa espulsione di un suo giocatore. Un altro episodio avvenne nel 2005, quando José Mourinho fu espulso durante una partita del Chelsea per essere entrato negli spogliatoi arbitrali a fine primo tempo, nonostante il divieto.
Anche i dirigenti non sono esenti da comportamenti aggressivi. Nel 2004, Adriano Galliani, allora amministratore delegato del Milan, fu protagonista di uno scontro verbale con un arbitro durante una gara di Champions League, rischiando provvedimenti disciplinari. Un altro episodio riguarda il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che nel 2018 accusò apertamente gli arbitri di favoritismi, usando toni molto accesi. Infine, in Argentina, l’ex presidente del Boca Juniors, Daniel Angelici, fu accusato di pressioni indebite nei confronti degli arbitri durante partite decisive.
Purtroppo, episodi ancora più gravi si sono verificati in contesti minori. Nel 2020, in una partita amatoriale in Brasile, un arbitro fu attaccato da un calciatore con una bottiglia, subendo lesioni al volto. Nel 2022, in Spagna, un allenatore aggredì fisicamente l’arbitro per una rete annullata, provocando la sospensione del match.
Perde la testa dopo il rosso
Siamo in Lombardia, a Lecco, campionato Juniores, a sfidarsi Olympic Morbegno e Rovinata che per la cronaca finirà 3-1. Un giocatore ospite vede sventolarsi in faccia un cartellino rosso e, dopo le consuete proteste, lascia il terreno di gioco.
Il Giudice Sportivo che pubblicherà a giorni il comunicato sui provvedimenti disciplinari sicuramente userà la mano pesante sia per la giovane età del calciatore che per i gravi danni causati dallo stesso. Infatti, una volta lasciato il campo, il giocatore espulso raggiunge gli spogliatoi e qui inizia il caos.
Spogliatoio distrutto e partita sospesa
Il calciatore espulso, visibilmente adirato, raggiunge gli spogliatoi dopo avere lasciato il campo e perde la testa. Raggiunto lo spogliatoio avrebbe distrutto gli specchi prima prendendosela successivamente con la porta, colpita a calci.
Il rumore generato ha attirato l’attenzione del campo con l’arbitro che ha raggiunto lo spogliatoio scattando le foto dei danni. Subito dopo la gara la società, e il giocatore stesso, hanno chiesto scusa per l’atteggiamento avuto.