“Sono preoccupato per quello che ho preso”: abuso di farmaci illegali | La stella dell’Inter denuncia tutto

L’ex stella nerazzurra ammette preoccupazione per alcune sostanze assunte soprattutto in passato. Che cosa ha detto.
Il calcio italiano ha affrontato diversi scandali legati al doping che hanno coinvolto giocatori di spicco della Serie A. Nel 2001, Edgar Davids, allora centrocampista della Juventus, risultò positivo al nandrolone durante un controllo antidoping, subendo una squalifica. Nello stesso periodo, anche Fernando Couto e Jaap Stam della Lazio furono trovati positivi alla stessa sostanza e sanzionati di conseguenza.
Nel 2002, Pep Guardiola, durante la sua esperienza come giocatore del Brescia, fu sospeso per quattro mesi dopo essere risultato positivo al nandrolone. Anni dopo, nel 2003, Mohamed Kallon dell’Inter affrontò una sospensione per una positività simile. Questi casi evidenziano una tendenza preoccupante all’inizio degli anni 2000, con diversi atleti di alto profilo coinvolti in vicende di doping.
Più recentemente, nel luglio 2022, José Luis Palomino dell’Atalanta è stato sospeso dopo essere risultato positivo al clostebol metabolita, uno steroide anabolizzante. Questo episodio ha riportato alla ribalta il problema del doping nel calcio italiano, sollevando interrogativi sulle misure di prevenzione e controllo attuate nel campionato di Serie A.
Oltre ai casi individuali, la Juventus è stata al centro di un’indagine per presunta somministrazione di sostanze vietate ai giocatori tra il 1994 e il 1998. Questo processo ha messo in luce le problematiche legate all’uso di farmaci nel calcio professionistico e ha sottolineato la necessità di regolamentazioni più stringenti per garantire l’integrità dello sport.
La denuncia di Zeman
Alla fine degli anni ‘90 Zdeněk Zeman, allora allenatore della Roma, sollevò un acceso dibattito sul doping nel calcio italiano. In un’intervista denunciò l‘uso eccessivo di farmaci nel mondo del calcio, criticando la Federazione per aver trascurato il problema. Zeman espresse stupore per le trasformazioni fisiche di alcuni giocatori, citando in particolare Gianluca Vialli e Alessandro Del Piero della Juventus, affermando che risultati simili si ottengono solitamente solo nel culturismo dopo anni di lavoro specifico.
Queste dichiarazioni provocarono reazioni contrastanti nel panorama calcistico. La Juventus rispose con fermezza, mentre Zeman fu etichettato come “pazzo” e “terrorista”. Anni dopo, nel 2023, il tecnico boemo ribadì la validità delle sue affermazioni, sottolineando come il problema del doping fosse ancora presente e criticando coloro che, pur essendo a conoscenza della situazione, avevano preferito tacere.

Le parole di Bergomi
Giuseppe “Beppe” Bergomi ha raccontato che era comune somministrare ai calciatori sostanze oggi considerate dopanti. In particolare, ha menzionato un farmaco che veniva somministrato ai giocatori con l’obiettivo di “spaccare il fiato”. Successivamente, si è scoperto che questa sostanza era pericolosa e classificata come dopante, portando al suo ritiro dal mercato nel 1985.
Bergomi ha espresso preoccupazione riguardo ai farmaci assunti in quel periodo, sottolineando come all’epoca i giocatori fossero più ingenui e meno informati rispetto ai rischi associati. Ha evidenziato l’importanza per i giovani atleti di oggi di informarsi adeguatamente su ciò che assumono, affidandosi a una sana alimentazione e a un allenamento corretto.