Siracusa, Laneri a GS.it: “Giudizio sulla stagione, salto nel passato e occhio sul futuro. Mia permanenza…”

Campionato finito già da un pezzo e testa già al prossimo. Abbiamo fatto il punto della situazione con Antonello Laneri, direttore sportivo del Siracusa, queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Direttore, tanti problemi e vicissitudini varie, ma il tuo voto alla stagione qual è?

“Quando c’è una società nuova è normale avere difficoltà iniziali, poi ci si assesta e le cose si sistemano. Il mio voto, facendo una media tra andata e ritorno, è 7. La squadra tutto sommato ha fatto 42 punti, non sono pochi eh”.

Correggimi se sbaglio: è stata la tua stagione più tosta…

“Vero, anche perché non ho mai lottato per non retrocedere. Che difficoltà? La società era arrivata giustamente con un suo progetto, è stata molto brava a capire che bisognava aggiustarlo per salvare tutto. Il presidente ed il direttore Santangelo sono stati bravi, sia perché ci hanno sempre messo la faccia, ma anche proprio a cambiare idea strada facendo e non è da tutti”.

Poco tempo fa hai detto che, visto che siete in vacanza già da un po’, quest’anno si può programmare in largo anticipo e vi state già muovendo…

“Non ho detto proprio così. Sicuramente è giusto cominciare a programmare, ma la società in questo momento sta lavorando su questo aspetto dei nuovi soci. Il primo passo sarà proprio questo, sistemare l’assetto societario”.

Lo stiamo dando per scontato, ma tu resti giusto?

“Io ho ancora un anno di contratto, ma tu mi insegni che nel calcio tutto è possibile. Magari questi possibili nuovi soci dicono che vogliono un altro ds e cambia tutto. Io sono un tifoso del Siracusa, a prescindere dal ruolo, ad oggi quindi non ci dovrebbero essere problemi”.

Posso farti una domanda sul futuro nuovo tecnico o la possibile riconferma di Raciti…

“Credimi, te lo dico sinceramente, è presto per parlarne. La società ha nel mirino il 26 giugno, iscrizione e affini, quando si chiariranno questi aspetti si comincerà a pensare all’aspetto sportivo”.

Facciamo un salto nel passato: qual è il tesseramento che ti ha dato maggiori soddisfazioni?

“Beh ce ne sono. Per esempio sette anni fa presi Torregrossa, ai tempi 20enne, che non conosceva nessuno e adesso è in Serie A col Brescia. Lo stesso Montalto ha fatto ottime cose, l’anno scorso 22 gol tra i cadetti. Mancosu quest’anno ha guidato il Lecce alla promozione. Anche lo stesso Coda che è arrivato qui in sordina, l’anno scorso ha giocato in A e ora si gioca la promozione sempre col Benevento”.

Che ne pensi del caos successo in B?

“Una tristezza. Arrivare al termine del campionato e tagliare fuori dai play off il Palermo ed eliminare i play out… Mah, significa che qualcosa non funziona. Si doveva aspettare una settimana per la sentenza di Secondo grado e poi si decideva. Ripeto, resto molto perplesso”.

Ultima cosa che ti chiedo: prossimo anno niente liste, cosa cambia per un ds?

“Per alcune società può cambiare qualcosa, per noi non cambia nulla. Io credo che quando si costruisce una squadra non bisogna guardare la carta d’identità, ma solo la qualità del giocatore. Prima ti ho citato Torregrossa o lo stesso Magnani, ci aggiungo anche Parisi e Palermo, pensi che giocavano perché erano Under?”.

Questa cosa potrebbe spaccare il campionato in due? Le big con squadroni e le piccole sempre con tanti giovani…

“Sempre il campo decide. Quest’anno noi abbiamo vinto contro big come Catania, Catanzaro, Viterbese, giusto per farti un esempio. Secondo me, ma è un mio parere, cambierà poco. Probabilmente cambierà qualcosa per le squadre che hanno tirato avanti con i prestiti delle società di A, ma giusto un minimo”.

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Dario Li Vigni