Siracusa, Cutrufo a GS.it: “Vista situazione sono contrario a ripartenza. Responsabilità, stop definitivo…”

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Come sempre idee chiarissime per Gaetano Cutrufo, presidente del Siracusa, in merit

Come sempre idee chiarissime per Gaetano Cutrufo, presidente del Siracusa, in merito alla situazione attuale del campionato di Eccellenza. Queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Presidente, quando speri si riparta?

“Secondo me, vista la situazione attuale, sarebbe giusto non riprendere. I contagi continuano ad aumentare, il rischio è alto. Le società dilettantistiche, sia in termini economici che organizzative, non sono attrezzate per ripartire con la giusta sicurezza”.

Perché si è deciso in estate di far partire i campionati?

“Bella domanda, non lo so. Non l’ho capito e ti dirò di più: non avrei fatto partire neanche i professionisti, ma capisco che gli interessi economici sono altissimi a quei livelli. In ogni caso loro possono permettersi di fare tamponi tutti i giorni, di andare in ritiro in caso di positività, ma nonostante ciò spessissimo anche in Serie A si sente di alcuni calciatori positivi al Covid-19”.

Qual è la soluzione per l’Eccellenza?

“Sospendere il campionato, anche perché protraendo la ripartenza non ci sarebbero i tempi per completarlo in modo regolare. Poi bloccherei le retrocessioni dalla Serie D se fosse necessario”.

E se la D proseguirà regolarmente?

“A quel punto ok le retrocessioni e dall’Eccellenza arriverebbero squadre attraverso un ripescaggio con una griglia creata ad hoc”.

Se si dovesse invece ripartire?

“Se intuisco che si riprende giusto perché si deve fare, senza le giuste misure di sicurezza e con un aggravio di costi eccessivo, potrei decidere di non far presentare la squadra. Ricordiamoci che siamo senza incassi dal botteghino praticamente da un anno e che anche gli sponsor hanno difficoltà. Se fosse oggi direi fate quello che volete, io non riprendo”.

Cioè ritireresti la squadra?

“Io, da presidente, vista la situazione contagi attuale, non mi assumo la responsabilità. Purtroppo con questo virus tanta gente è morta, non voglio sentirmi responsabile di qualcosa che può diventare drammatico.  Non so in Eccellenza, inoltre, quanti medici ci sarebbero disposti a certificare che tutto va bene. Noi per esempio abbiamo uno stadio importante, ma in queste categorie quanti impianti ci sono idonei a mantenere le distanze, con i giusti spazi, e così via?”.

Sei molto deciso…

“Oggi, sottolineo oggi perché non parlo per partito preso, in un momento di crisi mondiale anche dal punto di vista economico, dove chiudono centinaia di aziende ogni giorno, il calcio dilettantistico non è una priorità”.

Ci sono tanti addetti ai lavori che vivono di calcio in queste categorie…

“Partiamo da un presupposto, per me dall’Eccellenza in giù deve essere visto tutto come dopolavoro. Per chi, come accade, campa la famiglia con questo sport, c’è un ristoro di 800 euro al mese come per qualsiasi lavoratore che magari da mesi si ritrova in cassa integrazione. Ribadisco, bisogna pensare in primis alla salute”.  

Quindi te lo chiedo per essere sicuro di aver capito bene: sei per lo stop definitivo?

“Ragazzi in questi giorni si sta discutendo se far diventare la Sicilia zona rossa, la situazione è tutt’altro che ottimistica, di cosa stiamo parlando? Ovviamente quando tutto tornerà il più possibile vicino alla normalità sarò il primo a non vedere l’ora di tornare a respirare calcio. In questo momento non ha senso”.