“Una persona che parla poco, non è una brutta scelta”. Michele Pazienza, dopo l’avventura di Pisa, riparte ora da Siracusa. Goalsicilia.it per conoscere meglio il nuovo allenatore azzurro, ha chiesto lumi ad Andrea Chiavacci, giornalista de “Il Tirreno” che lo ha seguito da molto vicino nella sua parentesi in Toscana.
Pazienza è reduce da un esonero a Pisa…
“E’ arrivato in una piazza esigente, forse come prima esperienza non era l’approccio ideale. Stava facendo bene alla Berretti, all’inizio è partito forte anche in prima squadra: ha fatto benissimo il mese di novembre appena arrivato, a dicembre così così, poi è completamente mancato all’anno nuovo, il Livorno stava zoppicando, ma a lui è mancato sempre lo sprint per raggiungerlo. E’ stato esonerato dopo la sconfitta con la Carrarese”.
Qual è il suo modulo preferito?
“E’ un allenatore che cambia molto. Non è fissato con un modulo solo, qui ha fatto 4-3-3, 4-2-3-1, 3-5-2, 4-4-2. Gioca spesso con due mediani davanti la difesa. Gli va dato atto che è un tipo flessibile, si adatta molto agli interpreti che ha”.
Che tipo di gioco propone?
“La sua squadra non faceva mai un calcio spumeggiante, puntava molto sulle ripartenze. Non fa un gioco spettacolare ma subisce poco. Il suo Pisa non era molto incisivo ma prendeva pochi gol”.
Può essere la scelta giusta per Siracusa?
“Secondo me sì. E’ un allenatore giovane, deve trovare la sua dimensione, a Pisa è stato catapultato troppo presto in una squadra che puntava a vincere. Uno che punta tanto sul lanciare i giovani. Troppo presto per giudicarlo come allenatore ma è una persona seria e metodica, punta molto sul lavoro. Può fare bene”.