Sinner, la risposta sul caso doping | Decisione pesantissima dei giudici WADA

229
Jannik Sinner (LaPresse) Goalsicilia)

Pesa la richiesta di squalifica per doping sulla testa del tennista altoatesino numero 1 al mondo. Presto la sentenza.

Il doping è una piaga che ha coinvolto numerosi sportivi nel corso degli anni, compromettendo la loro carriera e minando la fiducia nel mondo dello sport. Atleti provenienti da vari settori hanno subito squalifiche per aver fatto uso di sostanze vietate, spesso nella speranza di migliorare le loro performance. Un esempio emblematico è quello di Lance Armstrong, ciclista statunitense che, dopo aver vinto sette Tour de France, è stato squalificato per doping nel 2012. Armstrong, che aveva sempre negato le accuse, è stato costretto a restituire i suoi titoli. Un altro caso noto è quello di Marion Jones, velocista americana, che nel 2007 ha ammesso di aver fatto uso di steroidi per vincere le sue medaglie olimpiche, venendo privata di cinque medaglie, tra cui tre ori.

Nel tennis, la questione del doping ha visto coinvolti nomi di grande rilievo. Il caso di Maria Sharapova, nel 2016, ha suscitato un’enorme attenzione mediatica. La tennista russa è stata squalificata per aver assunto una sostanza vietata, il meldonium, e ha ricevuto una squalifica di 15 mesi. Nonostante il suo ritorno al tennis, la vicenda ha segnato profondamente la sua carriera. Un altro esempio è quello di Richard Gasquet, anche lui tennista francese, che nel 2009 fu trovato positivo alla cocaina.

Nel mondo dell’atletica leggera, il doping ha fatto emergere diversi scandali. Tyson Gay, uno dei velocisti più veloci degli Stati Uniti, fu trovato positivo alla presenza di steroidi nel 2013, venendo squalificato e perdendo i suoi titoli internazionali. Allo stesso modo, il russo Yuliya Stepanova, specialista dei 800 metri, è stata coinvolta in uno scandalo per doping che ha colpito anche la sua nazionale.

Il mondo del sollevamento pesi non è immune dal problema del doping. Atleti di alto livello sono stati scoperti a utilizzare sostanze dopanti per migliorare la loro performance. L’ex campione olimpico cinese, Hou Zhihui, è stato squalificato dopo essere risultato positivo a test antidoping. Allo stesso modo, il sollevatore turco Naim Süleymanoğlu, che aveva scritto la storia dello sport con i suoi successi, è stato coinvolto in un caso di doping che ha scosso la sua carriera, nonostante la sua immagine di simbolo di forza e disciplina.

Sinner e il doping

Nel marzo 2024, Jannik Sinner, numero uno del mondo nel tennis maschile, è risultato positivo al clostebol, uno steroide anabolizzante. Un tribunale indipendente ha stabilito che l’atleta non aveva alcuna colpa o negligenza, attribuendo la contaminazione al trattamento di una ferita da parte del fisioterapista con uno spray contenente la sostanza proibita.

Tuttavia, la World Anti-Doping Agency (WADA) ha contestato questa decisione, appellandosi al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) per una possibile squalifica di uno o due anni. La questione ha sollevato preoccupazioni tra i colleghi tennisti riguardo al rischio di contaminazioni accidentali e alle risorse necessarie per difendersi da accuse di doping.

Karen Moorhouse CEO ITIA (Youtube) Goalsicilia

“Nessun trattamento di favore per Sinner”

A parlare è Karen Moonhouse, CEO dell’ITIA il tribunale che in prima istanza aveva assolto Sinner dall’accusa di doping. Queste le sue parole: “Sinner non ha ricevuto alcun trattamento di favore, il tennis ha deciso di non annunciare sospensioni provvisorie per 10 giorni. Questo dà il tempo di effettuare un secondo test e di presentare un ricorso da parte dell’atleta”.

“se tale ricorso ha successo, e viene presentato entro 10 giorni, noi non annunciamo la sospensione provvisoria, così come è successo nel caso Sinner. Sia il tennista italiano, ma vale anche per il caso Swiatek, hanno fatto ricorso entro il tempo previsto, hanno avuto successo e quindi non abbiamo reso pubblica la sospensione provvisoria”.