Settineri a GS.it: “A Ragusa esperienza positiva. Serie D? Trapani in pole ma occhio a situazione Reggina. Sul mio futuro…”
Lo scorso anno ha guidato per uno scorcio di campionato prima la Nissa in Eccellenza e poi il
Lo scorso anno ha guidato per uno scorcio di campionato prima la Nissa in Eccellenza e poi il Ragusa. Ad aprile l’addio con il club ibleo “per diversità di vedute”, come ci ha detto. Adesso mister Alessandro Settineri si dice pronto a una nuova avventura, che “mi stimoli e mi attragga perché per fare bene c’è bisogno di grande unione d’intenti con la società”. Con lui abbiamo fatto una panoramica sul calcio siciliano, parlando anche del suo futuro. Ecco le sue parole a Goalsicilia.it:
Partiamo dalla nuova Serie D, che campionato sarà?
“Tutto dipende anche dalla situazione della Reggina a mio avviso. Qualora venga definitivamente esclusa dai professionisti verrà inserita nel girone I e diventerebbe come il Catania di quest’anno. Altrimenti vedo un Trapani che dal punto di vista organizzativo ha qualcosa in più, ha una società che si sta adoperando bene. Poi spero che qualche altra siciliana attraverso il ripescaggio possa essere inserita in questo girone. Credo sia ancora un momento transitorio, perché in realtà ci sono stati anche dei cambi da un punto di vista dirigenziale in molte piazze, anche in Calabria. Bisognerà capire la composizione reale del girone”.
E cosa pensi delle neopromosse?
“Il Siracusa forse è la squadra più attiva in questo momento. L’Igea ha un duo ben consolidato, direttore e allenatore sono persone che lavorano bene, si conoscono e questo è sempre un vantaggio. L’Akragas si sta adoperando, hanno scelto una determinata linea e anche loro hanno annunciato parecchi acquisti, anche con nomi di un certo spessore. Le altre sono un po’ in standby, probabilmente perché stanno vedendo anche come si evolve il mercato”.
Cosa ci dici dei colpi alla Llama, Morimoto, Litteri…
“Sono sicuramente dei nomi a effetto per la piazza. Bisogna capire, non sono io quello preposto a farlo, se le condizioni fisiche e motivazionali ci sono perché saranno determinanti. Qualora venissero col piglio giusto saranno degli ottimi giocatori. E non voglio dimenticare Veneroso, con cui abbiamo vinto insieme e che anche l’anno scorso all’Aglianese ha fatto bene. Hanno preso degli elementi di valore”.
Da acese cosa pensi del ritorno di mister De Sanzo?
“Lui si era lasciato bene con la piazza, il problema non era stato con la piazza. Aveva fatto un buon campionato quell’anno. Poi è stato impegnato fuori dalla Sicilia. Credo che entrambe le parti avessero voglia di ritrovarsi, ci sono state le giuste condizioni per magari provare a fare qualcosa di positivo. Minestra riscaldata? No, è una minestra cucinata con un nuovo fornello”.
E cosa dici della nuova società granata?
“Sono delle persone affidabili, almeno credo. Se si sono imbarcati in una cosa del genere conoscono lo spessore di una piazza come Acireale. Poi sono acesi, quindi hanno coscienza di quanto possa essere esigente questa piazza. Si sono affidati a due direttori che conoscono la piazza per costruire una squadra che sia adeguata per le esigenze della piazza”.
Tu sei reduce dall’esperienza a Ragusa, cosa pensi della tua avventura sulla panchina iblea?
“È stato un ritorno per la terza volta, più che positivo nei numeri, nei risultati, nella gestione della situazione che poi si è interrotta per vedute diverse nel rush finale. Con la società abbiamo deciso di interrompere all’ultimo. Per lunghi tratti durante la mia gestione siamo stati la migliore difesa d’Italia insieme al Vado, abbiamo fatto una sequenza di risultati utili incredibili e meglio di noi stava facendo solo il Catania. Un’esperienza più che positiva. Il Ragusa meritava la salvezza, la poteva raggiungere anche direttamente. La città di Ragusa e i tifosi ragusani lo meritavano”.
Adesso sei stato in vacanza in Inghilterra. Che differenza hai visto tra gli impianti inglesi e quelli di nostra conoscenza?
“Sono stato tra Manchester e Liverpool. Noi guardiamo il nostro calcio e vediamo cosa viene fuori in questo periodo che manca da qui a inizio stagione, visto che ancora c’è un po’ di margine”.
Sul futuro invece?
“Ho avuto parecchi contatti in Eccellenza, ma in questo momento ho voluto aspettare un attimo senza avere premura. Qualcosina poteva esserci anche in D, ma non si è concretizzata. Adesso vedremo se verrà fuori qualche cosa che mi attragga e mi stimoli un po’ di più. Questa è la base, perché un allenatore per fare bene deve essere motivato e deve avere la stessa unione di intenti con ciò che ti chiede la società”.