Serio a GS.it: “Onorato di aver riportato Geraci dove merita. Adesso sono pronto per una nuova avventura…”
Far gol è ciò che gli riesce meglio. Se poi ai gol (20 solo in campionato) abbiniamo la
Far gol è ciò che gli riesce meglio. Se poi ai gol (20 solo in campionato) abbiniamo la vittoria del torneo e la promozione in Eccellenza di un club che sente come una famiglia, ecco che la stagione è da incorniciare. Stiamo parlando di Gioacchino “Jack” Serio che con i suoi 20 gol (uno in meno del compagno di squadra Mirko Marrone) ha contribuito a riportare il Geraci in Eccellenza. Queste le sue parole a Goalsicilia.it:
Jack, hai riportato il Geraci in Eccellenza a suon di gol. Per te è una grande emozione…
“Riportare il Geraci in Eccellenza era il minimo. Per me è come una famiglia e anche quando non sono stato lì ho sempre pensato al Geraci. La piazza mi ha sempre voluto bene e io mi sentivo in dovere di ricambiare. Non era facile vincere il campionato, ma siamo stati bravissimi a creare un gruppo amalgamato. È stato un susseguirsi di emozioni e sensazioni incredibili”.
Può non essere stato facile, ma la società ha creato un gruppo che aveva tutte le carte in regola per vincere…
“La società è stata brava, è vero. Ma c’erano anche tante incognite. All’inizio eravamo sempre un cantiere aperto, poi è arrivata qualche pedina, gente d’esperienza che unita alla gente riconfermata e a qualche argentino preso al buio ha fatto del suo meglio creando gruppo. Siamo stati strepitosi”.
Per te era una sorta di “battesimo” in Promozione, come mai questa decisione?
“Sì, per me era il primo anno in Promozione, mi sono voluto calare in un’altra categoria particolare, ma non rinnego mai nulla. Io affronto qualsiasi categoria sempre con lo stesso piglio. L’abbiamo dimostrato sul campo, abbiamo fatto bene. Sono sceso anche per il bene della famiglia Geraci perché il presidente merita questo e altro. Era anche per la dirigenza e tutta la società”.
Adesso stagione finita e si pensa già al futuro. Il tuo è un addio al Geraci?
“Il mio non sarà mai un addio, ma un arrivederci. Il presidente sa perfettamente che c’è sempre la mia disponibilità, io sono sempre disponibile per tornare alle giuste condizioni. Dovrò andar via per problemi lavorativi, credo che mi avvicinerò calcisticamente a Palermo. Lavorando a tempo pieno non è facile allenarmi”.
Dopo lo scorso campionato il tuo telefono squillerà di continuo…
“Ho avuto la fortuna di essere stato chiamato da quasi tutte le palermitane di Eccellenza, anche dal vicinato palermitano. Io però mi lego sempre agli orari lavorativi, quindi devo far coincidere situazione lavorativa e pallone”.
Dopo i 20 gol dello scorso campionato l’intenzione non può che essere quella di ripetersi…
“Assolutamente sì, l’intenzione al di là della categoria è quella di affermarsi. Negli anni sono stato fortunato a trovarmi nel posto giusto al momento giusto e sono stato valorizzato sul campo e sul piano umano. È chiaro che se una società ti fa stare bene, ti fa percepire il volerti bene allora tu rendi ancora di più. Sarebbe bello riaffermare quello che ho fatto l’anno scorso. E se dovesse essere ancora un campionato di Promozione voglio vincerlo, lo dico apertamente. Se dovessi scendere di categoria è solo per progetti vincenti. Se dovesse essere Eccellenza, invece, l’obiettivo è di fare bene e di essere nella parte sinistra della classifica”.
Quest’anno compirai 30 anni, sei nel pieno della maturità calcistica. Quanto pesa a questo punto la categoria?
“Non ne faccio più un cruccio, per me non è un problema. Eccellenza o Promozione non è un problema. Il mio volere è quello di giocare, voglio divertirmi ancora. Per fortuna ho un lavoro, il prossimo anno mi sposo e gli impegni si moltiplicheranno. L’obiettivo mio è quello di divertirmi, che sia Eccellenza o Promozione poco importa. Non guardo più la categoria, ci sono società che in Promozione stanno facendo investimenti e progetti che non si vedono neanche in Eccellenza. Vedremo il da farsi. Mi piacerebbe riaffacciarmi in Eccellenza, ma sempre con le condizioni collegate e correlate al lavoro, che viene al primo posto. Il calcio viene dopo, è una passione nel mio cuore, ma viene dopo”.
E qualche proposta allettante da più lontano è invece arrivata?
“Purtroppo sì (ride, ndr), dover stroncare tutto sul nascere è stato brutto però doveroso. Non si è arrivati neanche a parlare di accordi perché come detto devo vivere di amor di patria e rimango nel palermitano. Ho avuto qualche proposta da Eccellenza e una dalla Serie D, ma non dico altro…”.