Serie D: “Top&Flop“ della 9^ giornata
Sesto appuntamento con la rubrica targata Goalsicilia.it dei “Top&Flo
Sesto appuntamento con la rubrica targata Goalsicilia.it dei “Top&Flop” dell’ultimo turno di Serie D girone I. Questi i “promossi” e i “bocciati” della 9^ giornata
1° ASSE CENTRALE ACR MESSINA Una vittoria scaccia fantasmi, importante che bissa il successo della scorsa giornata per 1-0 contro il Castrovillari al “Franco Scoglio”. L’Acr Messina non fallisce la prova del nove: al “Provinciale” di Trapani gli uomini di Novelli rimontano l’iniziale svantaggio, messo a segno dal Dattilo con l’eurogol di Lupo, grazie alla catena centrale. Quella composta da Sabatino-Aliperta-Foggia. Il centrale difensivo è insuperabile: blocca ogni percussione in avanti dei biancoverdi, coadiuvato dall’esperto Lomasto. A coronare una prestazione d’autore l’assist sfornato in occasione del secondo gol di Foggia. Aliperta, invece, centrocampista totale. Nelle vesti di tessitore di trame di gioco sforna suggerimenti per i propri compagni a valanga e recupera palloni in fase difensiva. Se i primi due sono stati il telaio della macchina perfetta guidata da Novelli, il motore è stato certamente Ciro Foggia. Il centravanti è “on fire” come dimostra il suo stato di forma nelle ultime uscite. Prima infila Giappone dagli undici metri, il quale aveva intuito le intenzioni dell’attaccante ma non è riuscito a deviare; poi con un soffice pallonetto scavalca l’estremo difensore trapanese completando la rimonta.
2° PATERNÒ Seconda vittoria di fila per i rossazzurri (escludendo la gara rinviata col Troina) che liquidano il Sant’Agata per 2-0. Le due squadre protagonista del girone di B Eccellenza della passata stagione si ritrovano nuovamente di fronte, questa volta su un palcoscenico di maggior spessore come la serie D. La gara per il Paternò si mette subito in discesa: lancio lungo di Bontempo a pescare Di Stefano che rientra sul mancino e serve Khoris; l’ex Roccella con un assist d’esterno apparecchia per La Piana che scatta in posizione regolare e a tu per tu con Bruno non può fallire. I padroni di casa sono costretti a soffrire perché nella ripresa gli ospiti tentano di pareggiare i conti ma la retroguardia del Paternò è attenta a non concedere troppi spazi agli uomini di Ferrara. Il canovaccio muta a favore dei locali quando Perkovic rimedia il rosso diretto per aver detto qualcosa di troppo. Ciò spiana la strada al gol del raddoppio. Brugaletta atterra Di Stefano in area e l’arbitro assegna il penalty. Dalle immagini si nota, però, che il difensore sant’agatese prende la sfera e poi travolge il giocatore rossazzurro. Dagli undici metri Khoris trasforma il rigore e mette in ghiaccio il risultato.
LUPO (Dattilo) Una partita monumentale del centrocampista trapanese. Per come ha giocato la formazione padrone di casa avrebbe certamente meritato almeno un pareggio; ma si sà, nel calcio l’estetica conta fino ad un certo punto: soprattutto in queste categorie dove la sostanza è tutto. Al 25′ giunge il vantaggio degli uomini di Chianetta. L’azione parte dal binario di destra con Iraci che serve Manfrè; il centravanti spalle alla porta lavora benissimo, scarica al limite per Lupo che non ci pensa due volte e calcia. Il centrocampista lascia partire a meraviglia il suo destro a giro che si insacca in un sol boccone alle spalle del portiere dell’Acr Messina. Una perla vana ai fini del risultato dato che il Dattilo perderà l’incontro.
FLOP:
1° OFF TOPIC 2.0 Se la scorsa settimana nei flop abbiamo dovuto inserire il gesto vile e becero compiuto da alcuni facinorosi che in occasione di Acr Messina-Castrovillari hanno danneggiato il parabrezza del pullman dei calabresi, questa volta non possiamo esimerci nuovamente dal condannare con veemenza ciò che è accaduto a Vallo della Lucania. A bocce ferme alcuni soggetti non meglio identificati hanno avuto un contatto tutt’altro che benevolo con alcuni dirigenti dell’Acireale. A subire le conseguenze il capitano Savanarola, il direttore generale Fasone, il direttore sportivo Chiavaro e alcuni cronisti al seguito dei granata. Questi episodi danneggiano la bellezza di un campionato, che dopo due anni di monotonia, finalmente è più combattuto e spettacolare, con risultati mai scritti alla vigilia. Una domanda, però, viene spontanea. Se gli stadi sono chiusi e accessibili soltanto agli addetti ai lavori e dirigenti delle squadre, possono persone non appartenenti a queste categorie entrare nell’impianto senza essere bloccati dalla sicurezza? Se l’avessero fatto, ai posteri l’ardua sentenza.
2° SILENZI e CRUCITTI (Cittanovese): Dalle stelle alle stalle. La parabola discendente della Cittanovese comincia con alla ripresa delle ostilità il 13 dicembre con la sconfitta contro il Rotonda. Poi altri tre k.o. compreso quello del turno infrasettimanale di ieri contro il Football Club Messina. La lunga assenza dai campi ha condizionato la resa della squadra di Infantino che fino ad inizio novembre era stata formidabile. Il culmine di questa retromarcia è sicuramente la doppia espulsione comminata ai danni di Silenzi e Crucitti dal direttore di gara. Il primo, dovrebbe aver esposto qualche parola di troppo: fino a prima del cartellino rosso era stato il migliore dei suoi segando anche il gol del momentaneo pareggio. Invece, l’ex Acr Messina rimedia la seconda ammonizione a cagione delle esagerate proteste. La formazione calabrese rimane in 9 e giocoforza gli uomini di Rigoli possono sbizzarrirsi senza troppi patemi. Coloro che avrebbero dovuto con la loro esperienza caricarsi sulle spalle una squadra in crisi la hanno catapultato nell’inferno. A coronare l’impresa negativa ci pensa anche Cosenza, che finisce anche lui anzitempo sotto la doccia per una brutta entrata su Angelli.
3° LICATA La metafora di Dr. Jekyl e Mr Hyde calza a pennello con la squadra licatese. Se tra fra le mura amiche del “Liotta” Cannavò e compagni sciorinano calcio a volontà segnando abbastanza, lontano dalla propria tana si trasformano in una squadra irriconoscibile con zero vittorie all’attivo; così come è vuota la casella dei gol segnati lontano dalla propria città: questo è il dato più preoccupante, tralasciando in entrambi i casi la vittoria a tavolino contro il Marina di Ragusa. Perché ci può stare la sconfitta, ma dall’inizio del campionato non aver mai gonfiato la rete negli altri impianti è inspiegabile. Non c’è il tifo, perciò cambia solo il nome dello stadio ma la sostanza è la stessa così come in casa. Anche ieri, nel turno infrasettimanale, è arrivata l’ennesima pessima figura. Per di più con un avversario sicuramente alla portata dei gialloblù, ovvero il Rotonda. E’ un problema mentale? O fisico? Queste domande dovrà farsele spesso mister Campanella durante le vancanze natalizie se vuole risollevare le sorti della squadra. Che ha potenziale, ma non viene sfruttato.