“Sei un perdente”: il campione del Mondo vince e distrugge il collega | Rissa folle ai box
Parole di fuoco del pilota verso il collega, durissimi e senza mezzi termini i commenti dopo l’intervista.
La Formula 1 è un ambiente ad alta tensione, dove competizione e ambizione spesso si intrecciano in rapporti tesi tra i piloti. Nel corso della storia, non sono mancati esempi di rivalità esplosive e litigi che hanno segnato profondamente la categoria. Uno dei casi più noti è quello tra Ayrton Senna e Alain Prost, protagonisti di una rivalità che ha caratterizzato gli anni ’80. I due si sono scontrati sia in pista, con incidenti clamorosi come quelli a Suzuka nel 1989 e 1990, sia fuori, con dichiarazioni al vetriolo che hanno reso evidente il loro disprezzo reciproco.
Anche negli anni più recenti, i contrasti tra compagni di squadra hanno dominato i riflettori. Il duo Lewis Hamilton e Nico Rosberg alla Mercedes è un esempio lampante. Nonostante fossero amici d’infanzia, la lotta per il titolo dal 2014 al 2016 ha trasformato la loro relazione in una faida pubblica. Momenti come il contatto in pista al GP del Belgio 2014 e le accuse reciproche di sabotaggio hanno reso evidente la difficoltà di mantenere la serenità all’interno di un team.
Tra i più giovani, la tensione tra Max Verstappen ed Esteban Ocon nel 2018 ha mostrato che la rivalità non si limita solo alla battaglia per il titolo. Al GP del Brasile, un contatto tra i due ha portato Verstappen a spingere fisicamente Ocon durante un acceso confronto nel parco chiuso. Questo episodio ha sottolineato quanto le emozioni possano esplodere anche quando il campionato non è in gioco.
Infine, i contrasti tra Sebastian Vettel e Mark Webber in Red Bull sono un altro esempio. Il famoso episodio del “Multi 21” in Malesia 2013, quando Vettel ignorò gli ordini di scuderia e superò Webber, ha messo in evidenza come la pressione per vincere possa far saltare ogni equilibrio. In F1, la rivalità tra piloti è parte integrante dello spettacolo, ma spesso lascia cicatrici profonde.
“Ha detto di volermi sbattere la testa contro il muro”
Giornate di fuoco nella Formula 1 e ad Abu Dhabi tra Max Verstappen e George Russel. Quest’ultimo ha dichiarato senza mezzi termini: “Stava andando troppo piano, io stavo cercando la pole e ho chiesto la penalità così come Max l’ha chiesta per Norris il giorno dopo”.
“Prima ancora che parlassi con i commissari lui stava già imprecando, ha detto che sarebbe andato di proposito a sbattere contro di me, sbattendo la mia caz*o di testa contro il muro. Pensavo fosse uno sfogo momentaneo, ma quando l’ho incrociato ho visto nei suoi occhi che diceva seriamente” le parole di Russel.
“Lui è un bullo ed un perdente”
È durissima la replica di Max Verstappen alle parole di Russel: “Non ho mai detto quelle parole, si è inventato tutto. Mi attacca in modo inaccettabile con i commissari e poi il giorno dopo mi dà una pacca, non lo accetto. Lui è il vero bullo ed è un perdente.”.
Non si ferma lo sfogo del pilota Red Bull: “Aveva le lacrime dalla rabbia? La scorsa settimana dai commissari la situazione non era così drammatica. Forse la prossima volta sarà davvero drammatica e allora gli porterò i fazzoletti…”.