Sciacca, Boncore: “Questa è una piazza importante ed esigente. Il primo obiettivo è l’equilibrio, poi potremo…”
Il neo tecnico dello Sciacca, Davide Boncore, si è presentato così in conferenza
Il neo tecnico dello Sciacca, Davide Boncore, si è presentato così in conferenza stampa:
“Ho finito la carriera da calciatore alla Torres, in Sardegna, poi ho iniziato quella da allenatore prendendo il patentino Uefa B lì in Sardegna. Ho fatto tutta la gavetta con la Torres. In Sardegna avevo anche un lavoro, poi con la mia famiglia siamo tornati a Villagrazia di Carini. Nel frattempo mi ha chiamato l’Alcamo con cui siamo arrivati a due punti dai play off. Subito dopo mi ha chiamato il Troina, dove ho fatto due anni in Serie D, un settimo posto e un quarto posto nell’anno del Palermo, arrivando a pari punti col Messina”.
“Avevo avuto delle richieste anche in C, ma mi mancava il patentino Uefa A. In seguito ho fatto quindici giorni a Licata, poi per vedute diverse con il presidente sono andato via. Poi mi ha chiamato il Rotonda in Basilicata, da penultimi siamo arrivati in zona play off. Dopo Rotonda mi è arrivata una squalifica di sei mesi e mi aveva chiamato la Nissa. Ho sposato questo progetto, ma di progetto non c’era nulla e ho preferito andare via. Quindi sono andato a Paternò, dove non c’era il presidente Mazzamuto, che è tornato a dicembre. C’era una squadra che non mi rispecchiava e lì ho preferito andare via. Quest’anno avevo accettato la proposta del presidente Cottone a Misilmeri, poi lui ha lasciato e ho lasciato anche io”.
“Questa è una piazza importante. L’anno scorso pensavo alla categoria, quest’anno penso alla solidità. E qui c’è una grande solidità societaria, è una buona base su cui partire. Non mi piace vivere nell’anonimato, è una piazza esigente, ambiziosa. Ho analizzato la squadra, ho trovato una squadra ben allenata e preparata, ma con poco equilibrio. Il primo obiettivo è quello di diventare squadra, conoscere le distanze in campo e avere equilibrio, lavorare sulle uscite e lavorare sull’avversario che andremo ad affrontare. Prima troviamo l’equilibrio, diventiamo squadra, poi sono convinto di giocarmela con chiunque”.