Sant’Agata, Ferrara a GS.it: ­“­Una vittoria speciale e voluta col cuore, adesso protagonisti anche in Serie D“

Il Sant’Agata festeggia la Serie D, mister Pasquale Ferrara gongola e incassa il successo. Ai microfoni di Goalsicilia.it, il tecnico racconta una cavalcata lunga undici mesi. 

Mister, questa promozione in Serie D parte da lontano…

“Il mio rapporto con questo gruppo dirigenziale è cominciato l’anno della loro promozione in Eccellenza: abbiamo fatto un grande campionato da neopromossi, esprimendo un grande calcio, e classificandoci quarti davanti a grandi corazzate. Dopo quella stagione, ci siamo divisi temporaneamente ma non ci siamo mai persi di vista: tra noi è stato come un primo amore e si sa, il primo amore non si scorda mai. Quando c’è stato questa estate un contatto, non ho battuto ciglio e ho subito accettato”.

Finalmente si può festeggiare…

“Dentro il mio cuore c’era qualcosa in sospeso, volevo vincere con questa dirigenza e in questa fantastica piazza. Se siamo primi come media punti a livello nazionale, vuol dire che si è fatto un lavoro importante. Per questo ringrazio la società tutta che ha investito tanto e si merita questo salto di categoria. Ringrazio la tifoseria e il gruppo Kaos: non ci hanno mai fatto mancare il loro sostengo, ci hanno seguito sempre, in casa e in trasferta”.

Il Sant’Agata arriva in D dalla porta principale e non tramite ripescaggio…

“I ripescaggi saranno a luglio (ride, ndr). Abbiamo fatto un grande lavoro sul campo, d’altronde io non conosco altro modo per vincere che sudare e lavorare nei metri quadrati di quel tappeto verde. Non finirò mai di ringraziare questi ragazzi, un gruppo di lavoro fantastico. Voglio condividere questo successo anche con chi è andato via a dicembre, sono i primi che mi hanno scritto dopo la promozione e sono parte integrante di questo successo”.

Col Paternò è stato un duello lungo ‘quasi’ un campionato, adesso siete felici entrambi…

“C’è stata una grande battaglia sportiva e siamo pronti a ripeterla il prossimo anno. Anche Paternò è una bella piazza, fatta di gente che capisce di calcio, è stata una competizione battagliera ma nello sport tutto finisce al 90esimo. C’è rispetto, onore a loro e a noi”.

Una cavalcata lunga undici mesi…

“Abbiamo cominciato lo scorso luglio, in ritiro a 40 gradi, lì abbiamo gettato le basi per vincere… Poi quel periodo di stop, credimi, è stato peggio non giocare che giocare. Quando scendi in campo riesci a smaltire l’adrenalina, invece questa attesa è stata snervante. Io però nel mio cuore sono stato sempre fiducioso, sapevo sarebbe passata la linea della meritocrazia e noi eravamo pienamente dentro. Dopo le mie vittorie con il Rocca e l’Igea, questa è l’ultima in ordine di tempo e si sa, l’ultima è sempre speciale”.

Ora bisogna farsi trovare pronti ad affrontare il massimo campionato dilettantistico…

“Adesso bisogna capire che la Serie D non è l’Eccellenza, serve sempre migliorarsi ma la società è pronta, sa dove intervenire per limare tutti i possibili lati deboli, si cresce solo quando gli aspetti positivi superano quelli negativi. Vogliamo stare coi piedi per terra, non vogliamo solo essere di passaggio in questa Serie D ma, con la cultura del lavoro e con l’umiltà, vogliamo essere protagonisti. Non scordiamoci che tra Palermo e Messina, siamo l’unica squadra in Serie D, possiamo diventare un punto di riferimento, dobbiamo creare entusiasmo”.

Si potrebbe ripartire da mister Ferrara e dall’ossatura della rosa di questa stagione?

“Non vogliamo buttare alle ortiche tutto quello che questo gruppo di lavoro ha creato, possiamo puntare sul gruppo storico e cercare giocatori forti che hanno voglia di rivalsa. Per quanto mi riguarda, mi sono guadagnato la D sul campo e c’è la voglia di giocarmela e migliorarmi proprio sul campo con tutte le mie forze e le mie capacità tecniche e umane. La prossima settimana ci confronteremo con la società per capire programmi e obiettivi”.

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Damiani Vittorio