Il direttore generale del Sant’Agata, Gianluca Amata, ha spiegato:
“Quello che fa il Sant’Agata è un’attività enorme, in un campionato che quest’anno ci vede ai nastri di partenza un po’ come la Cenerentola del torneo insieme a un altro paio di società. Faremo un campionato di Serie D con società che, per il 70-80% hanno fatto il professionismo. Licata, Acireale, Ragusa, Vibonese, Lamezia, Siracusa, Akragas sono tutte società che hanno una storia di professionismo, sono centri importanti o capoluoghi”.
“Sant’Agata cinque anni fa è tornata in Serie D dopo 30 anni e sta cercando di ritrovare il proprio spazio. Non dobbiamo però mai dimenticarci le dimensioni del nostro centro e il fatto che siamo una piccola realtà, fatta solo di appassionati che sostengono quest’attività. Nulla è scontato, non è scontata la partecipazione alla D né la possibilità di riuscire a salvarsi o di fare bene perché le difficoltà sono tante e ci confrontiamo con grosse società, che programmano, che sono più ricche di noi. Voglio semplicemente riportare alla dimensione reale di quello che siamo noi. L’invito dunque è quello di starci vicino, dimostrarci l’affetto verso la nostra attività e il Sant’Agata”.