“Ci stiamo godendo queste settimane di riposo dopo un campionato lungo e difficile”. Uno dei grandi artefici dell’ottima stagione della Sancataldese nel girone I di Serie D è stato sicuramente Salvatore Treppiedi. Proprio l’ex centrocampista ex tra le altre di Sampdoria, Entella e Due Torri, ha parlato di questo e non solo ai microfoni di Goalsicilia.it.
Il bilancio stagionale del vostro campionato è positivo…
“Sicuramente sì. Magari, potevamo fare qualcosa in più. Siamo stati a soli cinque punti dai play off, con qualche innesto potevamo riuscire a giocarceli fino in fondo. Alla fine però va bene così, ci siamo salvati ed era quello l’obiettivo principale”.
Sei stato bene a San Cataldo?
“Sono stato in una grande piazza, una grande società. Non mi posso assolutamente lamentare. Voglio ringraziare la mia famiglia che non mi ha mai lasciato solo”.
E’ già ora di pensare al futuro?
“Non ci siamo ancora incontrati con la Sancataldese, c’è ancora tempo. Ho già ricevuto qualche chiamata ma non so cosa mi riserverà il futuro”.
La prossima stagione ci saranno sei squadre siciliane in Lega Pro. Magari qualcuno penserà a te…
“Sarebbe bello, ho già calcato piazze importanti nella mia carriera e ora mi piacerebbe mettermi in gioco nella terza serie”.
Sei cresciuto nel settore giovanile della Sampdoria. Che ricordi hai della tua esperienza a Genova?
“Bellissima. Ho fatto lì allievi e Primavera. Poi mi sono ritrovato in prima squadra, ai tempi di Di Carlo, della Champions e con Cassano e Pazzini in attacco. Mi sono allenato per sei mesi con la prima squadra”.
Ti ha voluto il mister in prima squadra?
“Mister Di Carlo mi stimava, mi vedeva bene al livello calcistico e avevamo un bel rapporto a livello umano”.
Qual è il ricordo più bello di quella esperienza in blucerchiato?
“Le final eight a Chianciano Terme con la Primavera. Siamo usciti solo contro la Roma di Romagnoli, Pellegrini, Verre, Antei, Pigliacelli in porta. Di tutta quella squadra non ce n’è uno che non gioca tra Serie A e Serie B”.
Un aneddoto particolare invece?
“Ero in ritiro, alle due di notte, mi squilla il telefono: era mio padre. Quella notte non riusciva a dormire per mal di schiena, ha acceso la tv e ha trovato un video mio mentre mi allenavo con Cassano e Pazzini”.
Com’è Cassano durante gli allenamenti?
“Cassano ti mette sempre a tuo agio. Non sapevo se chiamarlo Signor Cassano, signor Antonio, ma lui è una persona speciale. Uno del sud, uno che tiene lo spogliatoio in movimento e che ha sempre la battuta pronta”.