Rufini a GS.it: ”Avvelenato per la fine del calcio a Milazzo. A Gela sarei andato di corsa. Sulla D…’&#39

30

“Stavo molto bene in Sicilia, ho fatto tanti anni lì, tra Gela, Siracusa, Vittoria e Milazzo. Po

“Stavo molto bene in Sicilia, ho fatto tanti anni lì, tra Gela, Siracusa, Vittoria e Milazzo. Posti dove sono stato sempre bene, è normale che mi manchi la Sicilia”. Dopo l’ultimo anno da allenatore del Milazzo in Eccellenza, Danilo Rufini, è ripartito da Brindisi dove attualmente è primo in classifica: “Sono sei anni che alleno e ottengo grandi risultati, ho vinto campionati, coppa, spero di fare presto il salto di qualità. Sono onorato di allenare il Brindisi, magari faremo il salto insieme”. L’ex giocatore della Juve Stabia, ai microfoni di Goalsicilia.it, ha parlato di presente, passato e futuro. 

Mister sei dispiaciuto di come siano finite le cose a Milazzo?

“Sono avvelenato. Per me è una cosa assurda quello che è successo. Avrebbero dovuto fare anche una squadra normale, anche senza Rufini. Non si può perdere il titolo così in una piazza importante, non puoi far finire il calcio così. Ci sono rimasto davvero male, non è una bella cosa che non ci sia più calcio a Milazzo”.

Prima di accettare la panchina del Brindisi, c’è stata qualche offerta da squadre siciliane?

“Ho avuto qualche contatto, ho ricevuto due offerte da due squadre ma poi non si sono concretizzate le cose”.

Una delle due era il Gela…

“Quando è stato accostato il mio nome al Gela, avrei accettato di corsa per mille motivi: per il blasone, per i tifosi e poi mia moglie è di Gela, l’ho conosciuta lì quindi…”.

Stai seguendo le siciliane in D?

“Do sempre uno sguardo. L’Igea Virtus, al di là della sconfitta di domenica è una buona squadra: ogni anno non spendono tanto ma riescono a fare bene, secondo me Raffaele è un grande allenatore. Vedere il Troina in testa non è una sorpresa: già dall’anno scorso ho visto che era una grande squadra, è stato un onore per noi a Milazzo perdere la finale di Coppa contro di loro solo al 97′. Il Palazzolo è una società molto organizzata, mi fa piacere che stia in alto: Filicetti e Calabrese sono amici mentre sono felice per Cannavò e Palmisano che l’anno scorso erano con me”.

A Gela, non stanno vivendo proprio un momento sereno…

“Da fuori sembra sia per una questione di campo. E’ normale che una società che spende tanto nel territorio di Gela dove il calcio può essere un veicolo trainante per il sociale, voglia avere almeno la gestione dello stadio in maniera tale da avere la manutenzione eccetera. A Gela c’è tutto per fare bene e penso si possa risolvere”.

Dal punto di vista del campo invece, dove può arrivare questa squadra?

“E’ un’ottima squadra e visto che quest’anno c’è molto equilibrio, può giocarsi il campionato. Non vedo un’ammazzacampionato, quindi può inserirsi chiunque. Il Gela non ha nulla da invidiare a Troina, Palazzolo, o alle altre che stanno lassù. Sulla carta è una squadra da primi tre posti”.

Sabato ci sarà Akragas-Juve Stabia…

“Finisce 2, sono di parte (ride ndr). A parte gli scherzi, l’Akragas è una squadra quadrata che si fa rispettare. La Juve Stabia ancora non ha espresso a pieno il proprio valore, è una partita da X2”.