Ai microfoni di Gian Paolo Montineri, il presidente del Rosolini, Pietro Errante, dice la sua sulla situazione della squadra granata: “Io non sono un presidente qualunque, vengo al campo quotidianamente. Guardo come lavorano le persone e mi accorgo di chi fa bene e chi fa male. In questa situazione, il mister non c’entra nulla, perché ha lavorato bene. Sarebbe stato assurdo cacciare il mister perché mancano i risultati, Trombatore non c’entra nulla. Io vedo con i miei occhi e vado a constatare se la colpa è dei giocatori o del mister. Dal mio punto di vista, la colpa è dei giocatori. Lo sfogo relativo a Sami (Elamraoui, ndr) non è servito a nulla perché poi Martines, nella sfida contro l’Atletico Catania, non si è presentato alle 9,30 all’appuntamento, ma è venuto direttamente a mezzogiorno al ristorante. Il martedì viene la resa dei conti, perché poi loro si aspettano lo stipendio… I casi uno alla volta? Quella di Sami è di rendimento e tecnica, non voglio dire altro e mi fermo qui, ma siccome io sono un buon padre di famiglia, la società non l’ha lasciato solo. Martines è stato un errore di questa società: lo abbiamo ripreso perché il calciatore non si discute e noi pensavamo fosse cambiato. Non era così, abbiamo trovato la stessa persona, anzi peggiorata. Ulma, invece, è sempre stato una persona seria, non aveva mai creato problemi. Dopo il matrimonio ha cominciato un po’ a gestirsi e a me questa cosa non andava bene. In più ha preso le difese di Martines, quando il 30 o il 31 sono venuti a chiedere i rimborsi spese. A questo punto lui ha preso la palla al balzo dicendo ‘io questa situazione non l’accetto’. Il martedì non sono venuti all’allenamento e a loro si è associato anche Peppe Rizza, non so per quale motivo…”.